Rapsodia Ecumenica

Ritratto di Giuseppe Maggiore

22 Febbraio 2018, 16:21 - Giuseppe Maggiore   [suoi interventi e commenti]

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RAPSODIA ECUMENICA

 

2° round conferenziale, martedì 20 Gennaio 2018, nella sede della Comunità MASCI di Cefalù, sul tema "Nostra Aetate" (documento emanato dal Concilio Ecumenico Vaticano II, pubblicato il 28 Ottobre 1965, che rappresenta una chiarificazione dell'atteggiamento cattolico nei confronti dell'ebraismo, dal momento che l'antisemitismo non ha una sua legittimazione teologica), dalla Stessa programmato nel quadro delle attività elettive previste per l'anno in corso.

Relatore il Rev/mo Mons. Liborio Asciutto, uomo di impegno interreligioso, già Insegnante di storia e di filosofia al locale Liceo Classico Mandralisca nonché Parroco emerito della urbana Chiesa dell'Itria, il cui costante impegno dispiegato in detta Parrocchia e portato avanti con onorevole solerzia oltre alle normali pastorali incombenze inerenti al proprio sacro ufficio, è stato quello di contribuire a rendere attuativi i dettami emersi nel tal documento del prefato Concilio.

Più un'apprezzabile amichevole chiacchierata, comunque,  che una conferenza nel suo senso vero e proprio.

Rifacendosi al testo sopra menzionato, "Nostra Aetate", il Presbitero ha dissertato sul rapporto, appunto,  che la Chiesa cattolica intrattiene con le altre religioni non cristiane; le quali tutte, con la loro dottrina intesa a "... superare l'inquietudine del cuore umano..." e ad alleviarne e ad annullarne  le inevitabili incertezze che tarpano l'esistenza, tendono a risolvere gli atavici enigmi che da sempre assillano l'universale coscienza umana (chi siamo, da dove veniamo, dove andiamo?), connotando, inoltre, la propria posizione assunta dinanzi al problema del dolore, della sofferenza e dell'incapacità terrena a pervenire alla suprema verità.

Mons. Asciutto ha puntualizzato, nel contempo,  che la Chiesa cattolica "... nulla rigetta di quanto è vero e santo in queste religioni..." pur ribadendo le molte differenze che intercorrono fra i relativi Credi.

Quanto sopra nella considerazione che tutto il genere umano è originato da Dio, il cui disegno di salvezza si estende a tutti.

Atteso che le religioni monoteiste, quali il cristianesimo, il giudaismo, l'islamismo, l'induismo, il buddismo, s'industrino a ricercare un punto di collegamento, d'incontro, fra di loro al fine di poter fornire delle risposte spirituali (che tendano all'attendibilità) agli esistenziali interrogativi di ogni essere umano, bisogna convenire che l'impulso al confronto risulta sempre il mezzo più efficace e produttivo per pervenire alla pace nel mondo; auspicando una ideale parusia con il superamento di tutte le divisioni nazionali e sociali, frutto primordiale degli atavici dissensi ed inimicizie, nella ricerca di una mutua comprensione così da favorire la sperata  realizzazione di un unico "popolo di Dio".

Da ciò il dialogo si è allargato ad altri aspetti della genesi, del vecchio e del nuovo Testamento, che ha reso l'incontro vario, formativo ed interessante.

Incisivi, a conclusione dei lavori, gli interventi di Franco Maggio e d'Altri; ma, soprattutto, quello improntato alla razionalità del Magister della Comunità MASCI, Dott. Salvatore Muffoletto, che ha focalizzato, pensiero condiviso da molti, come spesso, a proposito del concetto del miracolo, si faccia riferimento ad un intervento soprannaturale, quando invece sia la nostra stessa emozione endocrina a generare una benefica catarsi che acclara l'intuizione e risolve l'individuale problema proposto.

Il Magister, inoltre,  in relazione a determinati  fenomeni tellurici che in passato hanno risparmiato la nostra città, ha evidenziato che la felice esclusione determinatasi è stata esclusivamente da imputarsi alla particolare consistenza del suolo eminentemente roccioso e non certo a particolari accadimenti  che la cultura del tempo e la fede popolare ha inteso attribuire ad interventi Divini.

Nutrita la presenza di un attento e partecipe pubblico.

Cefalù, 21 Febbraio 2018

                                                                                              Giuseppe Maggiore