26 Gennaio 2018, 11:05 - Angelo Sciortino [suoi interventi e commenti] |
Dopo anni di tentativi di attribuire ad altri la gestione del servizio idrico, con gravissimo nocumento della salute dei cittadini e del funzionamento del servizio stesso, finalmente il Sindaco in una propria ordinanza ammette: “Che la problematica in argomento, nelle more dell'individuazione del gestore da parte dell'ATI Palermo, allo stato di fatto e per le necessità urgenti, non risulta fronteggiabile con i mezzi ordinari apprestati dall'ordinamento giuridico, stante che ogni ulteriore ritardo nella esecuzione dei necessari ed urgenti interventi di ripristino delle condizioni di sicurezza permanenti di che trattasi, può determinare oltre che un aggravio delle già accertate condizioni di disagio ambientale e di pericolo, anche pregiudizio per la salute pubblica nonché esosi aggravi per le casse dell'Amministrazione dovuti ad eventuali richieste di risarcimenti di danni di ogni genere.”.
E cosa fa allora il Sindaco “nelle more dell'individuazione del gestore da parte dell'ATI Palermo”, individuazione della quale si è discusso inutilmente durante un'assemblea dell'ATI, riportata nel seguente link: https://www.qualecefalu.it/node/21662? Semplicemente ordina a una Ditta esterna “di provvedere a mettere a disposizione di questo Comune, con ogni urgenza e comunque entro e secondo i tempi e gli orari lavorativi indicati dal competente Ufficio comunale, "Settore Manutenzioni - Protezione Civile", uomini e mezzi al fine della esecuzione degli INTERVENTI DI SOMMA URGENZA FINALIZZATI AL RIPRISTINO DELLE AVARIE IDRICHE ALLE CONDOTTE CORRENTI NELLE VIE : CORSO RUGGERO, M.C.TOMASINI, CARACCIOLO, BOTTA, VAZZANA, ROMA, PIETRAGROSSA, TRA VERSA DELLA VIA MELI IN CONTRADA CALDURA, CONTRADA ROCCAZZO, CONTRADA MONTE (ZONA RIPETITORI) VIA GIUBILEO MAGNO, VIA RODI TRA VERSA DI VIA DEL MEDITERRANEO; S.P. CEFALU GIBILMANNA AL KM. 7,00, CONTRADA CAMPELLA, SAN GIUSEPPE E FRAZIONE SANT' AMBROGIO.”
Ci si chiede se era proprio il caso di aspettare anni, prima che il Sindaco prendesse atto dei propri doveri e, soprattutto, se perché questo accadesse, era necessario che fossero appariscenti le “avarie idriche”, che poi tanto appariscenti non erano, visto che nessuno, percorrendo le vie citate nella ordinanza, aveva notato perdite o segni di interventi precedenti per rimediarvi, tranne che nella via Botta.
Se ne conclude che con l'Ordinanza n. 8 del 17 gennaio 2018.pdf si è scritta un'altra pagina dello psicodramma della questione acqua a Cefalù. Una pagina, che non mette la parola fine alle sofferenze dei cittadini, perché tutto rimane relegato nella confusa e inutilmente costosa agitazione di una Amministrazione priva di una intelligente strategia, ma ricca soltanto di “gloriosi comunicati” e penose azioni; di capri espiatori; di scuse troppo spesso infantili.
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