13 Ottobre 2017, 11:11 - Angelo Sciortino [suoi interventi e commenti] |
Lo scorso venerdì, trovandomi in ospedale per controlli di routine, ho incontrato il professor Lagalla, già Magnifico Rettore dell'Università di Palermo e oggi direttore scientifico dell'ospedale Giglio. È anche candidato in una lista a sostegno di Musumeci e, sembra, designato assessore in pectore della sanità, in caso di sua vittoria. Un'occasione, che non potevo farmi sfuggire: dovevo assolutamente fargli alcune domande. Così mi sono ritrovato appartato con lui, cortesemente disponibile, nella stanza del presidente Albano a godere di una lunga conversazione, che adesso cercherò di riassumere sotto forma d'intervista.
È necessario che la mia prima domanda riguardi la sua candidatura.
È vero, in questo particolare momento ho l'ambizione di dare il mio contributo di conoscenze alla soluzione dei tanti problemi, che assillano la sanità in Sicilia e in particolare questo ospedale Giglio, spesso vittima delle invidie di altri ospedali pubblici siciliani. Ciò che posso assicurare è che nel mio caso non sono né saranno mai gli ideali al servizio delle ambizioni, ma queste al servizio dell'ideale di una sanità degna di un Paese civile, come vorrei che fosse la Sicilia.
Scendiamo ai particolari dei suoi impegni. Qual è la sua idea per uno sviluppo ordinato di questo ospedale?
L'ospedale Giglio deve seguire una doppia linea di sviluppo. Da una parte deve essere un ospedale del e per il territorio; dall'altra dovrà sviluppare le “eccellenze”, fra le quali pongo l'oncologia.
Quindi, tutti quegli aspetti riguardanti i primi e basilari interventi per la popolazione, quali il “pronto soccorso” e gli esami e interventi di base; contemporaneamente bisogna procedere al rilancio delle “eccellenze”, nelle quali già si sono fatti non pochi passi avanti.
Mi piace sottolineare che, mentre lo scorrimento delle graduatorie negli ospedali pubblici è stato impugnato di fronte al TAR, l'ospedale Giglio ha già proceduto alle assunzioni a tempo indeterminato, arricchendo di professionalità i reparti. Sarebbe opportuno che adesso si procedesse all'acquisto di tutti quei macchinari necessari a dare a questi nuovi assunti gli strumenti per rendere un servizio eccellente ai pazienti.
Pazienti che giorno dopo giorno si rivolgono a questo ospedale da ogni parte della Sicilia e dal Meridione d'Italia. Insomma, corriamo il rischio che l'ospedale Giglio raggiunga presto una grande importanza nel panorama sanitario siciliano e nazionale.
So che lei si impegna da tempo in questo senso in quanto direttore scientifico dell'ospedale ed è per questa ragione che mi auguro che dopo le prossime elezioni la sanità siciliana sia affidata a lei.
Io so soltanto che, se potrò ricoprire la carica di assessore alla sanità, continuerò a impegnarmi con forza per cambiare quel che è indispensabile cambiare, perché essa funzioni bene. Mi atterrò, come insegnava Einaudi, al suo principio “conoscere per deliberare”. Un principio al quale mi sono attenuto come Rettore, come Direttore scientifico di questo ospedale e come assessore nel momento in cui la Regione fu chiamata ad approntare il proprio piano di rientro.
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