29 Agosto 2017, 09:39 - Angelo Sciortino [suoi interventi e commenti] |
Giudicare la politica in Sicilia e a Cefalù in particolare? Non ci sono gli strumenti, perché essa non è chiara e comprensibile, espressa com'è da uomini ancora fermi all'infantilismo e in attesa non della maturità, ma del rimbambimento senile. Con simili uomini soltanto una battuta del grande Totò è possibile: qui lo dico e qui lo nego. O l'altra di Prezzolini: non sempre sono d'accordo con le mie idee. Nel primo caso non si vede come si possa credere a questi uomini; nel secondo caso essi sono in disaccordo persino con se stessi, per cui la loro azione non seguirà mai una strategia, ma soltanto l'improvvisazione. Con quali conseguenze è sotto gli occhi di tutti: Cefalù sommersa dai rifiuti e inondata di acqua speciale alla candeggina, minacciata da epidemie; la Sicilia avvolta nelle fiamme e il suo turismo rilanciato per il demerito di altre località, che un tempo erano preferite alla Sicilia e che oggi sarebbe pericoloso frequentare.
Dire queste cose dei politici, però, non esclude che anche tanta parte dei loro elettori possano essere come loro. Per rendersene conto è sufficiente frequentare qualche bar o qualsiasi altro luogo di riunione e ascoltare i loro giudizi sulla politica, quando l'argomento è la politica e l'amministrazione del loro Comune. Più spesso, però, l'argomento non è la politica, ma il calcio. In tanti non hanno mai toccato un pallone né hanno corso un solo giro di campo, eppure esprimono giudizi sui giocatori e li accusano di errori commessi nel tirare un calcio di rigore.
Questo tipo di opinione pubblica si distingue, tra l'altro, per una pigrizia intellettuale, che la spinge ad accettare come verità rivelate ciò che le propina la politica, perché non guarda a essa come all'esercizio di un suo diritto, ma come a verità rivelata dall'autorità. Che poi tale autorità sia priva di autorevolezza poco importa, specialmente se ne deriva un qualche piccolo e momentaneo vantaggio per la pancia o per la tasca.
È con simile opinione pubblica che l'Italia perse la libertà nel '22 e la Germania nel '33. Io spero che non corriamo oggi questo pericolo, ma non dobbiamo sottovalutare che esso potrebbe diventare presto una realtà, se non stiamo attenti. Diceva Calamandrei: la libertà è come l'aria, ci accorgiamo d'averla persa, quando non c'è più.
E allora armiamo la nostra mente, l'unica che può aiutarci a difenderci dall'infantilismo o dal rimbambimento di tanta parte dei politici, locali e nazionali. Soltanto una mente sveglia e pensante è in grado di fornirci gli strumenti necessari a valutare se un candidato merita o no la nostra fiducia.
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