23 Agosto 2017, 09:50 - Quale Cefalù [suoi interventi e commenti] |
CASTELBUONO CLASSICA
Si inaugura giovedì con il TRIO ARTÉ la terza edizione della rassegna dedicata alla grande musica
Tutto pronto a Castelbuono (Palermo) per la terza edizione di CASTELBUONO CLASSICA, la quattro giorni all’insegna della grande musica che dal 24 al 27 agosto animerà l’antico borgo alle pendici delle Madonie. Nei sette concerti in programma (quattro serali e tre pomeridiani) verranno ripercorsi secoli di musica attraverso repertori che spaziano dai grandi compositori della storia ad autori contemporanei, in particolare siciliani, con un occhio di riguardo al pianoforte, protagonista sia come solista che inserito in organici da camera che vanno dal trio a ensemble di oltre trenta elementi.
A inaugurare la rassegna con il primo dei quattro concerti serali in Piazza Castello, trasformata per l’occasione in un suggestivo teatro a cielo aperto, sarà il Trio Arté, formazione palermitana tra le più interessanti del panorama nazionale, che giovedì 24 agosto proporrà opere di Haydn, De Meglio, Rachmaninov e Mandina, oltre al brano “Ten”, composto dalla pianista del trio Valentina Casesa. Venerdì 25 sarà la volta del virtuoso pianista ucraino Alexander Romanovsky, considerato un’eccellenza a livello mondiale, che eseguirà “Carnaval” di Schumann e “Quadri di una esposizione” di Mussorgsky. Il terzo appuntamento in Piazza Castello, sabato 26, vedrà protagonista l’ensemble dell’apprezzato pianista e compositore palermitano Giacomo Cuticchio, che presenterà il suo “Concerto Mediterraneo” con la direzione del giovane Salvatore Barberi. A chiudere il festival, domenica 27 agosto, sarà l’Ensemble Ubertini diretto da Lorenzo Antonio Iosco, che nello spettacolo dal titolo “Hot Tunes, Cold War”proporrà musiche di Shostakovich, Gershwin e Kurt Weill con la prestigiosa collaborazione della pianista Gilda Buttà.
Lungo il solco tracciato negli scorsi anni, che vede Castelbuono Classica impegnata nella valorizzazione dei talenti siciliani, non potranno mancare i concerti pomeridiani gratuiti, che il 25, il 26 e il 27 agosto saranno affidati al giovanissimo pianista Gabriele Laura, al duo chitarristico Camelia-Tornello e all’ensemble Les Flutes en Vacances.
Anche quest'anno Castelbuono Classica unisce la musica e le altre arti con il progetto Chiamata alle arti. In occasione del festival, dal 20 agosto al 17 settembre Putia Art Gallery ospita la mostra personale di Alessandro Di Giugno, dal titolo Magenta, in cui l’illustre artista della fotografia denuncia il devastante spettacolo degli incendi estivi. In un percorso visivo che ritrae intere vegetazioni, piante e alberi bruciati, attraverso un filtro Di Giugno trasfigura il paesaggio in immagini ancora verdi, ma non per questo vive, che danno l’illusione di una natura intatta e ne amplificano, anticipandola, la capacità rigenerativa. Alcuni scatti sono stati selezionati per la comunicazione visiva della rassegna.
Il festival Castelbuono Classica è organizzato da Moger Arte e Cultura con il patrocinio del Comune di Castelbuono e in partnership con il Museo Civico di Castelbuono, Almendra Music e Primo Spazio – Accademia di Arti Musicali di Castelbuono. Entro mercoledì 23 agosto, o fino a esaurimento, è possibile acquistare online su Eventbrite.it gli abbonamenti per l’intero festival al prezzo promozionale di 28 euro. Gli abbonamenti standard (35/48 euro) e i biglietti per i singoli concerti serali (10/15 euro) sono disponibili sia presso Putia Art Gallery di Castelbuono che su Eventbrite.it. Per chi volesse contribuire alla realizzazione del festival è inoltre previsto uno speciale “abbonamento sostenitore” (100 euro). Per info è possibile telefonare al numero 3206661258 o scrivere a info@castelbuonoclassica.it.
Programma Castelbuono Classica 2017:
GIOVEDÌ 24 AGOSTO
Piazza Castello, ore 21.00
TRIO ARTÉ
Nato nel 2007, il Trio Arté (Valentina Casesa: pianoforte; Mirko D'Anna: violino; Giorgio Garofalo: violoncello) è formato da musicisti provenienti dal Conservatorio "V. Bellini" di Palermo, presso il quale hanno conseguito con lode gli studi accademici. Vincitore di diversi concorsi musicali nazionali e internazionali, il trio ha seguito il corso del Trio di Trieste presso l'Accademia Chigiana di Siena, ottenendo il Diploma di Merito e la borsa di studio, e parallelamente ha frequentato i bienni accademici presso la Scuola Superiore Internazionale di Musica da Camera del Trio di Trieste a Duino (TS) con i Maestri Renato Zanettovich, Dario De Rosa, Maureen Jones ed Enrico Bronzi, ottenendo la borsa di studio e il Diploma di Merito. Ha al suo attivo una notevole attività concertistica in Italia e all'estero; significativi i concerti per gli "Amici della Musica" di Palermo, per la Società dei Concerti di Trieste, al Festival Internazionale "Young Virtuosi" di Ljubljana (Slovenia), all'Accademia Chigiana di Siena, alla sala del Ridotto del Teatro Verdi di Trieste per il Circolo della Cultura e delle Arti di Trieste e alla Sesta Rassegna di Giovani Talenti di Rovigno (Croazia). In occasione del concerto svolto a Palermo per la stagione degli Amici della Musica ha eseguito in prima assoluta il brano “Strada Bianca”, composto da M° Marco Betta e dedicato proprio al Trio Arté.
VENERDÌ 25 AGOSTO
Sala del Principe – Castello, ore 18.00
GABRIELE LAURA
Nato a Palermo nel 1999 ha iniziato a sei anni lo studio del pianoforte con Massimo Bentivegna. Nel 2009 si è iscritto in pianoforte al Conservatorio “V. Bellini” di Palermo sotto la guida di Patrizia Pitrolo, proseguendo dal 2012 con Antonio Sottile. È risultato vincitore di numerosi Concorsi Nazionali ed Internazionali. Il 4 aprile 2017 si è esibito, in duo col fratello Alessandro, alla Elgar Room della prestigiosa Royal Albert Hall di Londra come vincitore del Concorso “London Grand Prize Virtuoso 2017” nella categoria di Musica da Camera. Sempre nella categoria Musica da Camera ha vinto il Primo Premio Assoluto del 22° Concorso Nazionale Giovani Musicisti “Benedetto Albanese” di Caccamo e del VII “Amigdala” International Music Competition; in quest’ultima concorso è stato insignito anche del Premio speciale “Alcantara”. È risultato finalista all’ “Internationaler Anton Rubinstein Wettbewerb 2017 – Klavier Junior” di Düsseldorf (Germania), ottenendo il Premio speciale per la migliore esecuzione. Ha già al suo attivo la partecipazione a numerosi concerti e recitals, tra i quali il Concerto di apertura del 40° Congresso Europeo dei Conservatori AEC, quello presso la “Sala Onu” del Teatro Massimo, l’Auditorium RAI di Palermo, la libreria “Feltrinelli” di Palermo, gli “Amici della Musica Arcangelo Speranza” di Taranto, gli Amici della Musica” di Calatafimi Segesta ed ancora quello presso il Teatro Politeama “Giuseppe Garibaldi” di Palermo per la 57^ stagione concertistica 2015-2016 della Fondazione Orchestra Sinfonica Siciliana. Si è inoltre esibito per importanti enti quali l’UNESCO e il F.A.I. (Fondo per l’Ambiente Italiano). Ha seguito corsi di perfezionamento tenuti da Sunghoon Simon Hwang, Giuseppe Andaloro, Alexey Lebedev, Dennis Lee, Chee Hung Toh, Edita Stankeviciute, Giulio Potenza, François Joel Thiollier, Riccardo Risaliti e Olga Domnina, celebri pianisti e concertisti di fama internazionale. Nel luglio 2016 ha superato l’audizione come pianista della Orchestra Sinfonica Giovanile Siciliana, classificandosi primo tra gli idonei della nascitura formazione musicale che, ad oggi, si esibisce regolarmente in prestigiose location quali il Politeama “G. Garibaldi” e il Teatro di Verdura di Palermo.
Piazza Castello, ore 21.00
ALEXANDER ROMANOVSKY
Descritto da Carlo Maria Giulini come “un pianista di grande talento”, Alexander Romanovsky è un pianista affascinante e sottile con una voce del tutto coinvolgente. Nato in Ucraina nel 1984, all'età di tredici anni si trasferisce in Italia, dove studia all'Accademia Pianistica di Imola con Leonid Margarius, che Alexander Romanovsky considera la figura più influente nella sua vita musicale. Nel 2009 consegue l'Artist Diploma presso il Royal College of Music di Londra, studiando con Dmitry Alexeev. All'età di diciassette anni, vince il Primo Premio al prestigioso Concorso Busoni a Bolzano. La stagione 2015/16 include debutti orchestrali con le orchestre sinfoniche di City of Birmingham, Islanda, Stavanger e Japan Century; debutti solistici all’Auditorio Nacional di Madrid e alla Casa da Musica di Porto; impegni con la National Philharmonic of Russia, la Tokyo Metropolitan e la Tokyo Symphony Orchestra, la State Youth Orchestra of Armenia e l’Orchestra del Teatro Comunale di Bologna; un recital alla Tchaikovsky Concert Hall di Mosca; ed estesi tour di concerti in Italia e in Giappone. Definito dal New York Times “speciale, non solo possiede una tecnica straordinaria e la creatività nei colori e nella fantasia, ma è anche un musicista sensibile e un lucido interprete” Romanovsky è ospite di molti palchi tra i più prestigiosi al mondo, per citarne alcuni la Sala principale del Concertgebouw di Amsterdam, la Sala Grande del Conservatorio di Mosca, le sale Asahi e Kioi di Tokyo, il Teatro Municipal a Santiago del Cile, la Sala Verdi al Conservatorio di Milano e la Sala Santa Cecilia del Parco della musica di Roma. Romanovsky si esibisce regolarmente con le maggiori orchestre in Europa, Asia e nelle Americhe, tra cui le orchestre inglesi Royal Philharmonic, English Chamber, Hallé e Bournemouth Symphony Orchestra, in Italia con l'Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia e la Filarmonica della Scala; con l’orchestra del Teatro Mariinsky e l’Orchestra Nazionale Russa, con la NHK Symphony Orchestra, con la New York Philharmonic al Bravo! Festival Vail e la Chicago Symphony al Ravinia Festival; collabora con direttori quali Vladimir Spivakov, Valery Gergiev, Mikhail Pletnev, Sir Antonio Pappano, Gianandrea Noseda, James Conlon, Krzysztof Urbanski e Diego Matheuz. Nel 2007, è invitato a tenere un concerto al Palazzo Pontificio di Castel Gandolfo, alla presenza di Papa Benedetto XVI in occasione del 110 ° Anniversario della nascita di Papa Paolo VI. Dal 2007, ha pubblicato quattro album acclamati dalla critica su Decca - Beethoven: Variazioni Diabelli, Brahms / Schumann, Rachmaninov: Etudes-Tableaux op.39 e Variazioni Corelli, e più recentemente il Russian Faust. Alexander Romanovsky ricopre la carica di Direttore Artistico del Vladimir Krainev Moscow International Piano Competition dal 2014.
SABATO 26 AGOSTO
Chiostro di San Francesco, ore 18.00
DUO CAMELIA TORNELLO
Il Duo Camelia Tornello nasce nell’estate del 2012 dall’incontro dei maestri siciliani Sergio Camelia e Ivano Tornello, con l’intento di esplorare il vasto potenziale espressivo rivelato dal dialogo fra due chitarre. Sergio e Ivano si formano entrambi sotto la preziosa guida del maestro Giovanni Puddu, frequentando i corsi estivi dell’Accademia “Incontri col Maestro” di Imola e dell’“Accademia di Musica Pinerolo”. In duo si perfezionano con maestri quali Giampaolo Bandini e Lorenzo Micheli. Nel 2015 è il primo ed unico duo chitarristico ad entrare nell’albo d’oro del prestigioso Concorso di Musica da Camera “Giulio Rospigliosi” di Lamporecchio, giunto alla XXI edizione, vincendo il Primo Premio Assoluto nella sezione Duo. Nel 2014 ottiene il Primo Premio al Concorso Nazionale di Musica “A.Gi.Mus.” di Siracusa e nel 2013 è vincitore del Primo Premio e del Premio Speciale per merito nella sezione musica da camera al XXII Concorso Internazionale di Musica “Gianluca Campochiaro” di Pedara. Il Duo è invitato regolarmente ad esibirsi all’interno di prestigiosi cartelloni nazionali e internazionali, come: Ticino Musica (2014), Società dei Concerti di Parma (2015), Amici della Musica di Pistoia (2015), Savoca Guitar Festival (2016), Ispica Classica (2017), riscuotendo unanimi consensi di pubblico e critica. È già dedicatario di opere frutto dell’interesse mostrato da compositori, quali il messinese Mario Rizzo e vanta un vasto repertorio di opere originali per due chitarre e pregevoli trascrizioni per le quali cura direttamente le revisioni, spaziando dalla musica barocca a quella contemporanea. Nel 2014 il Duo Camelia Tornello incide un cd bootleg dal titolo “Guitar Duo Collection”, pubblicato nel 2015 dalla Overplay Edizioni Musicali. Nel 2017 pubblica “CONCERTANTE. 19th century music for two guitars” (TRP MUSIC - 2017), felicemente recensito dalle principali riviste specializzate del settore quali Il Fronimo, Seicorde e Dot.Guitar.
Piazza Castello, ore 21.00
GIACOMO CUTICCHIO ENSEMBLE
Concerto Mediterraneo
Pianoforte: G. Cuticchio; Direttore: S. Barberi
Giacomo Cuticchio, nato a Palermo nel 1982, è compositore, pianista ed erede di una delle più robuste e vitali tradizioni teatrali siciliane. Figlio e nipote di maestri pupari, la sua formazione d’artista ha luogo tra sogni cavallereschi, senni smarriti e avventurosamente recuperati, battaglie e re di corona, passioni e paradigmi etici, nella cornice di estremo rigore e attenzione che caratterizza l’attività teatrale di famiglia. L’inclinazione per la musica del piccolo Giacomo trovò fertilissima terra tra i suoni del pianino, che tradizionalmente scandisce e commenta le vicende dei paladini di Francia, e lo straordinario e prezioso esercizio della vocalità proprio dell’Opra e del cunto. Il casuale incontro con la musica di Philip Glass e la sempre viva attenzione per la musica antica, rinascimentale e barocca, indicarono a un ancor giovanissimo Giacomo il sentiero a lui congeniale, ponendosi a ideali cardini di una ricerca sulle radici della musica, per tantissimi versi analoga agli sforzi del padre Mimmo di innovazione dell’Opra a partire dalle sue fondamenta. Alieno da preoccupazioni esclusivamente linguistiche, Giacomo Cuticchio si propone di raggiungere l’immediatezza dell’emozione, cercando, su canovacci strutturali quasi archetipici, le forme più adeguate ai suoi intenti: la musica di Giacomo nasce direttamente dal cuore dei meccanismi che regolano il funzionamento delle forme. Tanta attenzione ai principi ultimi che presiedono alla nascita della musica non può che avere, ovvio corollario, un interesse per il suono, in sé e in relazione con l’esistente, costantemente alimentato dalla viva pratica improvvisativa allo strumento. Alla base di questo straordinario intuito di Giacomo Cuticchio per il suono e per la sua drammaturgia è possibile rintracciare, con una certa sicurezza, la prassi del cunto, di cui il padre Mimmo, già allievo del maestro puparo e cuntista Peppino Celano, è uno degli ultimi autentici eredi: come nel cunto, attraverso l’alterazione ritmica del respiro, la parola si fa canto, liberando la propria anima sonora, così, con la medesima naturalezza, nella musica di Giacomo i suoni diventano tangibile, udibile forma. Potremmo rintracciare in ciò l’origine della evidente fascinazione del giovane Giacomo Cuticchio per il minimalismo, per questo ultimo grande “ismo” la cui attenzione al suono è ben più che mera osservazione di superficie, come qualche furbetto commentatore, povero di nuove categorie e d’inventiva, vorrebbe farci sbrigativamente credere. E qui forse il cerchio si chiude, legando la tradizione in cui Giacomo Cuticchio è nato con le grandi esperienze della modernità musicale, lungo il crinale sottilissimo tra il respiro e la parola, tra il suono e il suono organizzato, tra un senno costantemente smarrito e ritrovato al suono di un antico pianino. Al ritmo di un’esistenza umana ancora possibile.
Direttore: Salvatore Barberi
Pianoforte: G. Cuticchio
Flauto traverso: Alessandro Lo Giudice
Sax Soprano: Nicola Mogavero
Fagotto: Mariangela Romano
Tromba: Giovanni Re
Tromba: Sergio Caltagirone
Trombone: Fabio Piro
Tuba: Davide Leone
Violino: Marco Badami
Violino: Filippo Di Maggio
Viola: Massimo Cantone
Violoncello: Paolo Pellegrino
Contrabbasso: Walter Roccaro
DOMENICA 27 AGOSTO
Chiostro di San Francesco, ore 18.00
LES FLUTES EN VACANCES
Ensemble di flauti del Conservatorio “Vincenzo Bellini” di Palermo
Direttore: F. Sclafani
L’ensemble nasce nell’estate 2013 da un’iniziativa del M° Francesco Sclafani, all’interno della propria classe di flauto al Conservatorio “V. Bellini” di Palermo. Dopo gli applauditissimi concerti estivi, al gruppo si sono aggiunti altri allievi provenienti dalla classe del M° Salvatore Luna e del M° Guido Maduli. La collaborazione tra le classi di flauto non ha solo lo scopo di creare una formazione cameristica fine a se stessa, ma offre sia agli allievi più promettenti che ai neo-diplomati un percorso di crescita musicale unico, il piacere del “fare musica” insieme all’esperienza dei loro docenti e ad altri talenti usciti dal Conservatorio “V. Bellini” di Palermo. Si tratta di una formazione costituita da 12 o più flauti, che vanno dall’ottavino a strumenti inusuali quali flauto contralto e flauto basso. La caratteristica che ne deriva è l’originale impasto sonoro, che raggiunge differenti effetti a seconda dei brani affrontati: talora si avvicina al suono dell’organo a canne, altre volte ricorda le sonorità di un’orchestra d’archi, altre ancora imita le suggestioni della polifonia corale. Tale versatilità consente di proporre, oltre a composizioni concepite espressamente per questa formazione strumentale, un ricco repertorio di brani classici rivisitati secondo una particolare sensibilità esecutiva.
Piccolo: Alessandra Cangelosi
Flauti: Cristina di Gesaro, Marco Santaluna, Giulia Schifani, Maria Rita Ilardo, Sabrina Percacciolo, Federico La Rosa, Lorena Bellina, Fabiola La Rocca, Giulia Salerno, Mattia Di Giacomo
Flauti contralti: Lorena Bellina, Maria Nancy Mazzeo
Flauti bassi: M° Guido Maduli - M° Francesco Sclafani
Pianoforte e Oboe: Mauro Sclafani
Clarinetto solista: M° Enzo Toscano
Direttore - concertatore: M° Francesco Sclafani
Piazza Castello, ore 21.00
ENSEMBLE UBERTINI
Hot Tunes, Cold War
Direttore: Lorenzo A. Iosco; Pianoforte: Gilda Buttà
Hot Tunes, Cold War è un progetto nato dalla collaborazione tra il clarinettista e direttore d'orchestra Lorenzo A.Iosco, la pianista Gilda Buttà e i musicisti dell'Orchestra Sinfonica Castelbuono Classica, della Hong Kong Philharmonic e della Filarmonica Aretina. Il programma spazia attraverso le musiche di G. Gershwin, D. Shostakovich e K. Weill, con l'intento di dare spazio alla musica del periodo della guerra fredda. Il tutto prende vita sotto l'etichetta dell'Ensemble Ubertini.
L’idea dell’Ensemble Ubertini, il cui nome deriva dalla frazione di Castiglione Ubertini, nel comune di Terranuova Bracciolini, alla quale Iosco è particolarmente legato, è nata dal desiderio di realizzare un repertorio musicale mai sentito in Val di Chiana (sua terra natia). «Con una musica troppo classica, il pubblico rischia di annoiarsi. È per questo che ho dato vita a un format di un’ora di concerto con programmi leggeri. Desidero far affezionare il pubblico alla mia musica, concedendogli un dolce momento di evasione». Parole di Lorenzo Iosco, preludio di una serata dal sound da scoprire.
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