9 Agosto 2017, 19:41 - Rosario Lapunzina [suoi interventi e commenti] |
Il Comune di Cefalù è impegnato a garantire l'erogazione idrica anche nell'eventualità che il gestore dell'impianto di potabilizzazione dovesse decidere, come preannunciato, di fermare l'attività dell'impianto, in data 11 agosto 2017.
In relazione a talune voci, amplificate dal circuito mediatico locale, assicuro che qualora, il prossimo 11 agosto la società "Sorgenti Presidiana" dovesse perseverare nella preannunciata decisione di attuare la chiusura dell'impianto di potabilizzazione, il Comune di Cefalù porrà in essere tutti gli interventi necessari per continuare ad assicurare l'erogazione idrica.
In realtà, come cittadini sanno bene, le criticità sono note da tempo e il Comune è impegnato a garantire la prosecuzione del servizio di potabilizzazione, sia attraverso la richiesta all'autorità territoriale idrica di Palermo della necessaria autorizzazione ad anticipare la somma di euro 500.000 alla società "Sorgenti Presidiana", quale acconto per le maggiori somme dovute e con riserva di rivalsa nei confronti dal gestore del servizio idrico non appena individuato, sia chiedendo al Presidente della Regione di avvalersi dei poteri sostitutivi nei confronti della Autorità d'ambito.
L'aspetto sul quale l'Amministrazione non intende cedere è il principio che i cittadini devono pagare l'acqua potabile ad una tariffa possibile.
Non accetteremo mai che per mantenere gli altissimi costi di potabilizzazione, a seguito di un contratto stipulato nel 2000, si pretenda di raddoppiare le tariffe, cosa peraltro impossibile per legge, facendo ricadere solo sui cittadini di Cefalù le diseconomie degli altissimi costi di potabilizzazione che vanno, invece, suddivise tra tutti gli 82 comuni della provincia di Palermo, nel rispetto dei principi del gestore unico d'ambito e della tariffa unica d'ambito, previsti, entrambi, dal legislatore nazionale.
Nel binomio acqua potabile ad un prezzo possibile è contenuto il senso del contenzioso tra il Comune di Cefalù e la società Sorgenti Presidiana.
È di tutta evidenza, inoltre, anche a chi non ha la laurea in ingegneria idraulica o in matematica, che le attuali criticità nella erogazione di acqua dipendono dal fatto che l'impianto di potabilizzazione produce, al momento, la quantità minima contrattuale di 6500 m³ giornalieri, a fronte degli oltre 10.500 m³ giornalieri prodotti in passato durante la stagione turistica. Ne consegue che la quantità è del tutto insufficiente per le attuali necessità di approvvigionamento della città.
Per questo, nella mia qualità di Autorità Sanitaria locale, assicuro che anche nella deprecata eventualità che la società "Sorgenti Presidiana" decidesse di far cessare l'attività dell'impianto di produzione di acqua potabile a partire da venerdì 11 agosto, il Comune di Cefalù attiverà tutti gli interventi necessari per assicurare, comunque, la fornitura di acqua attraverso il pubblico acquedotto.
Il Sindaco
Rosario Lapunzina
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Commenti
Saro Di Paola -
Il grandissimo privilegio di Cefalù
Rispetto ai tantissimi Comuni, nei quali, per la scarsezza della risorsa, l'acqua viene erogata per poche ore al giorno, Cefalù ha il GRANDISSIMO PRIVILEGIO di avere IN CASA l'aqua di PRISSULIANA.
Non ha i requisiti della potabilità, però, è abbondantissima, basta sollevarla nei serbatoi urbani e immetterla in rete.
E' sull'esito della riserva di rivalsa nei confronti dal gestore del servizio idrico non appena individuato che, personalmente, nutro forti dubbi.
Vi sarà mai un gestore che si assumerà oneri antecedenti alla sua individuazione?
A mio giudizio, NO.
Enzo Rosso -
acqua potabile
Saro Di Paola -
Potabilità e bevibilità
Carissimo Enzo,
la potabilizzazione dell'acqua di Presidiana serve a fare rientrare entro i valori prescritti dalla Legge i cloruri, i solfati, il calcare e gli altri minerali di cui è ricca.
La potabilizzazione serve, anche, ad eliminare i coliformi, che, pure, quell'acqua contiene.
Sin da quando si cominciò a sollevarla per immetterla in rete la sua potabilizzazione venne invocata da tutti, anche per i danni che i minerali in eccesso procuravano agli elettrodomestici di casa.
La politica cittadina cominciò a farsi carico della quaestione senza trovare i finanziamenti necessari per realizzare l'impianto.
Poi quando la Legge istituì il "projet financing" cioè la realizzazione di opere pubbliche con fondi di privati fu possibile realizzare il potabilizzatore affidandone la gestione per 25 anni.
Affermare che l'acqua potabilizzata serva solo per lavare i pavimenti e la biancheria, almeno per quanto mi riguarda, non risponde al vero.
A casa mia, in quell'acqua "caliamo" la pasta e le verdure, laviamo i piatti, ci laviamo i denti, facciamo la doccia.....
Insomma, con quell'acqua facciamo tutto tranne che berla.
Come, peraltro, faccio con l'acqua che AMAP distribuisce a Palermo.
Potabilità e bevibilità sono caratteristiche diverse.
Al riguardo dovrebbe essere illuminante il fatto che l'Italia è il Paese al mondo con il più alto consumo di acqua in bottiglia.
Enzo Rosso -
Caro Saro, grazie mille per
Saro Di Paola -
Caro Enzo, il senso della tua
Caro Enzo,
il senso della tua domanda "prima abbiamo comprato a zotta e poi u cavaddu" è lo stesso di quello della domanda che il 27/11/2009 mi ha posto la Signora Rosa Di Francesca(https://www.qualecefalu.it/node/2629 ):
"perchè prima di mettere in funzione questo potabilizzatore non si è fatta la rete idrica?
Noi stiamo pagando a peso d'oro un'acqua imbevibile e spendiamo tanto comprando acqua minerale per bere. Spero che qualcuno si renda conto di quanta ingiustizia è stata fatta ai cittadini di Cefalù."
Ti rispondo come ho risposto alla Signora Di Francesca:
Gentile signora Di Francesca, la domanda che Lei, giustamente, si è posta mi riporta, sempre, a quel famoso paradosso che ci fa chiedere
"PRIMA L'UOVO ? O LA GALLINA ?".
Un paradosso,che dal punto di vista razionale porta a rispondere "NE' L'UNO E NE' L'ALTRO".
La risposta razionale, però, vale per qualsiasi processo evolutivo di Madre Natura.
Ma come Lei avrà, certamente, sperimentato nulla è più irrazionale dei processi evolutivi della politica.
Però, nel caso specifico, una giustificazione per la politica è facilissima da trovare.
Ed è una ragione di natura economica.
Ne ho già parlato rispondendo ad analoghi commenti su DonLappaio.
Le reti idriche della stragrande maggioranza degli oltre ottomila Comuni Italiani sono fatiscenti, sono autentici colabrodo ed, in qualche caso, veri e propri colapasta come li ho definiti io per la maggiore ampiezza dei buchi che il colapasta ha rispetto al colabrodo.
Per rifarle non è mai stata approntata una apposita legge perchè la spesa necessaria è stata valutata in centomila milioni di euro.
Cioè l'importo di tante finanziarie.
La siccità che, questa estate, ha provocato l'emergenza idrica in tanti Comuni, grandi e piccoli, del nostro Paese ha riportato all'attenzione di tutti la questione degli acquedotto colabrodo.
Ne hanno parlato i TG e tutti i media nazionali.
Qualcosa al riguardo ho scritto anche io (https://www.qualecefalu.it/node/21022 ).
Enzo Rosso -
Conclusione
Saro Di Paola -
Cefalù, non ha i fondi, neanche, per localizzare le perdite
Caro Enzo,
per rifare la rete idrica ci sarebbero voluti e ci vogliono i finanziamenti che nessun Governo nazionale ha, sinora, previsto nelle sue leggi finanziarie.
Cefalù non dispone, neanche, dei fondi necessari per localizzare le perdite sotterranee.
Nei giorni scorsi il Sindaco mi ha detto che una ditta specializzata ha chiesto per la campagna di localizzazione che sarebbe necessaria 24.000 euro.
Se si riuscisse a localizzare le perdite e ad elimaminarle la bolletta della potabilizzazione si ridurebbe di almeno il 40%