Persevera!

Ritratto di Angelo Sciortino

15 Luglio 2017, 21:23 - Angelo Sciortino   [suoi interventi e commenti]

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Lunedì 17 luglio saranno trascorsi esattamente quaranta giorni dalle elezioni del 7 giugno, che hanno visto rieletto il sindaco Lapunzina e una compagine eterogenea di consiglieri, che vanno dalla destra alla sinistra, da duri oppositori di questo Sindaco nella sua precedente sindacatura e da alcuni fedelissimi, tali dimostratisi sempre nella precedente sindacatura.

È forse cambiata qualcosa? Non mi sembra! A parte certi scontri con AMAP e certe dichiarazioni incomprensibili, perché non spiegano qual è l'azione della ripetuta Amministrazione, per il resto regna il silenzio più assoluto. Esattamente come negli anni precedenti. Sembra che dobbiamo dare ragione all'adagio il lupo perde il pelo, ma non il vizio.

Secondo qualcuno, che con pochissimi voti è stato rieletto in Consiglio, io non avrei diritto ad avere e a esprimere opinioni, perché non sarei un giornalista. Siccome però sono convinto che egli, nonostante la sua cultura classica, si ostina a considerare il diritto ad avere opinioni non connaturato all'uomo cittadino, ma una conquista del suo inserimento in un albo, tradendo in tal modo un caposaldo della democrazia liberale, io insisto nell'avere opinioni e a esprimerle liberamente, con il solo limite di non lanciare accuse personali a chi dovesse avere opinioni diverse dalle mie.

Detto questo, ecco le mie opinioni – o se preferite i miei giudizi – sulla nuova Amministrazione. Certamente non è stato facile formarsele, stante al silenzio di essa sui temi caldi, che presto creeranno non pochi problemi a Cefalù, ma con fatica qualche risultato sono riuscito a ottenerlo.

Intanto il persistere della volontà di essa di abdicare alla sua autonomia, investendo in costosi procedimenti giudiziari, che immancabilmente le danno torto. Così è accaduto più volte nei precedenti cinque anni e così sembra che si voglia fare oggi. Il risultato è sempre una perdita per Cefalù, che va oltre le spese giudiziarie, sebbene esse siano consistenti, perché tale perdita riguarda i posti di lavoro, la crescita della Città sia socialmente e sia economicamente, infine anche quella culturale, per varie ragioni, che qui non voglio indicare per non appesantire l'intervento.

Insomma, dopo l'agonia, che ha caratterizzato Cefalù nei cinque anni precedenti, una scelta sciagurata di alcuni elettori ha fatto sì che l'agonia continuasse. Per tutti i prossimi cinque anni? Dubito che si possa resistere oltre un paio d'anni. Specialmente se, come sembra che continui a essere, questa Amministrazione continuerà a essere sorda alle critiche e non saprà invece cogliere i buoni consigli in esse contenuti. Così facendo, passerà alla storia come la conclusione di una mala politica, durata un quarantennio, e contro la quale ha combattuto soltanto con le parole, quando era possibile pronunciarle, o con i silenzi necessari a far dimenticare l'inconcludenza delle parole.