1 Luglio 2017, 12:45 - Angelo Sciortino [suoi interventi e commenti] |
Alle precisazioni del Presidente della Fondazione Giglio, Giovanni Albano, riportate nel seguente link https://www.qualecefalu.it/node/20932, non ci sarebbe nulla d'aggiungere. La sua risposta alle accuse del Procuratore Generale della Corte dei Conti chiarisce fin troppo bene l'avventatezza delle accuse stesse. Ritengo, però, che noi cittadini non possiamo restare in silenzio, se non vogliamo essere complici di chi vorrebbe che al Giglio tornasse a spadroneggiare la politica, con grave nocumento delle prestazioni sanitarie. Ecco di seguito alcune mie riflessioni, nella speranza che esse possano servire a far capire di quale gioco subdolo è vittima l'ospedale di Cefalù.
Nella guerra all'ospedale Giglio ai due precedenti alleati, i sindacati e la politica, adesso si aggiunge anche la Corte dei Conti, il cui Procuratore Generale sintetizza così le dichiarazioni in audizione del Direttore generale dell'ASP di Palermo a dall'Assessore alla Salute: “L’ospedale Giglio di Cefalù è “un centro di costo, in sintesi, fuori dal perimetro normativo e privo di effettivi controlli da parte della Regione e dell’ASP, come ammesso in sede di audizione sia dall’Assessore alla salute, sia dal Direttore Generale dell’ASP di Palermo”.
Si dà il caso che laddove i due hanno il controllo della spesa, cioè gli ospedali pubblici di Palermo Villa Sofia e Cervello, la situazione debitoria è cresciuta a dismisura, per cui da qualsivoglia loro dichiarazione non potrà mai ricavarsi alcun obiettivo convincimento sulla situazione dell'ospedale Giglio, che invece i suoi debiti li ha azzerati!
Ne è una prova il fatto che il Procuratore Generale procede e conclude con ipotesi e non con fatti obiettivi, se non nella ricostruzione delle disavventure del Giglio a partire dall'accordo con il San Raffaele di Milano nel 2003: “Dopo aver ricostruito tutti i passaggi che hanno portato alla nascita del centro sperimentale nel 2003 e alla sua trasformazione in Fondazione nel 2013 sotto il primo governo Crocetta, Zingale taccia di illegittimità la stessa trasformazione e i sistemi gestionali varati.”
Fatta tale ricostruzione, egli precisa “Orbene la norma in virtù della quale è stata originariamente istituita la fondazione stabiliva che le regioni autorizzassero programmi di sperimentazione aventi ad oggetto nuovi modelli gestionali che prevedessero forme di collaborazione tra strutture del Servizio sanitario nazionale e soggetti privati, anche attraverso la costituzione di società miste a capitale pubblico e privato. Nel caso di specie si è preferito optare per la forma giuridica della fondazione. La stessa norma prevedeva che al di fuori dei programmi di sperimentazione ivi previsti fosse fatto divieto alle aziende del Servizio sanitario nazionale di costituire società di capitali aventi per oggetto sociale lo svolgimento di compiti diretti di tutela della salute, disposizione che, come di tutta evidenza, ha valore anche per le forme giuridiche alternative eventualmente prescelte”.
Se un responsabile c'è in tutto ciò, a lume di logica questo non può che essere la Regione e per essa l'Assessore alla Sanità, il suo Presidente e il Presidente dell'ASP Palermo, ma non l'amministrazione dell'ospedale Giglio. Eppure, il Procuratore Generale ha giudicato in forza delle dichiarazioni di chi è responsabile di tale situazione!
La verità comincia a trapelare dalle dichiarazioni che l'assessore Gucciardi ha rilasciato a BlogSicilia (http://palermo.blogsicilia.it/fondazione-giglio-di-cefalu-centro-di-spesa-fuori-controllo-gucciardi-gia-in-commissione-legge-che-cambia-le-cose/399598/): “Gucciardi chiarisce che la mancanza di controlli non è responsabilità dell’assessorato ma al contrario una vicenda che lo stesso assessore subisce e ciò dipende dal fatto che si è scelto di optare per una Fondazione di diritto privato “Al mio arrivo ho trovato questa situazione e mi sono attivato per correggerla. la norma che trasforma il Giglio da Fondazione di diritto privato a Fondazione di diritto pubblico è già stata approvata dalla competenze commissione e la prossima settimana può andare in aula. Spetta alla Presidenza dell’Ars metterla in calendario e sono certo che si procederà nei tempi più stretti”.
Con l’approvazione della norma cambierà lo status giuridico e dunque la Regione potrà esercitare tutti i dovuti controlli sulla struttura sanitaria e sarà risolta la criticità evidenziata nella relazione del procuratore Zingale sulla quale c’era già stato un confronto fra assessorato e Corte dei Conti.”
La cosa più preoccupante è che anche il Sindaco di Cefalù sembra gradire questa soluzione. Allora, chi difenderà il Giglio?!
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