5 Giugno 2017, 17:17 - Federconsumator... [suoi interventi e commenti] |
ANALISI: Acqua "potabile" (?) a Cefalù?
Sig. Sindaco:
- Quale soggetto ad oggi gestisce il S.I.I. del Comune di Cefalù?
- Quali soggetti sono autorizzati ad eseguire manovre sugli impianti idrici comunali?
- Se e da quando viene immessa nella rete idrica comunale acqua non trattata bypassando il potabilizzatore?
- In caso di conferma del superiore punto 3, sono state eseguite analisi di laboratorio sull’acqua miscelata, al fine di verificare il rispetto dei parametri richiesti dalla normativa vigente?
Queste domande/interrogazioni le sono state formulate da un consigliere di opposizione e le chiedeva, di darne risposta per “iscritto”! Ha risposto al consigliere? Che io sappia, NO (salvo essere smentito)! Perché? Non le ritiene valide? Eppure, dopo che ella ha emanato l’ordinanza n. 50 del 17 giugno 2016 avente per oggetto: ”Ordinanza di non potabilità temporanea dell’acqua distribuita” e con la quale ORDINA che “E’ VIETATO TEMPORANEAMENTE E FINO A NUOVA DISPOSIZIONE L’USO DELL’ACQUA EROGATA DAL PUBBLICO ACQUEDOTTO DI CEFALU’, PER IL CONSUMO UMANO E LA PREPARAZION E DEGLI ALIMENTI”, non ritiene sia lecito sapere quale acqua veniva e viene, a tutt’oggi, erogata agli inconsapevoli cittadini cefaludesi? Non ritiene altresì dare esaustiva risposta, dopo che un giornale cefaludese http://cefaluweb.com/2016/04/25/lapunzina-sindaco-del/ in data 25 aprile ’16 ha titolato: “Lapunzina il sindaco del fare. Mentre la burocrazia blocca Cefalù, il sindaco agisce per i suoi concittadini”. Come mai, se il giornalista ha pubblicato una “falsa” notizia, non è stato denunziato? E questo increscioso evento, si è verificato, ancor prima che ella emettesse l’ordinanza!! Perché? Ma, dopo quell’articolo, quella che sembrava essere solo una vox populi e quindi, di difficile verifica, è stata presentata la su esposta interrogazione (vedi anche: http://www.cefalunews.net/cn/news/?id=50029). E dopo un articolo pubblicato in data 29 maggio 2016, finalmente ella risponde il giorno successivo (http://www.cefalunews.net/cn/news/?id=50046) avvisando che se Sorgenti Presidiana non avesse aumentato l’erogazione dai 6.500 mc giornalieri, perché non sufficienti a soddisfare le esigenze della città ella, avrebbe ordinato l’immissione di acqua greggia nelle condutture idriche, con relativa emanazione di divieto per usi alimentari. A questo punto, non crede che sorga spontanea la domanda: cosa le ha risposto Sorgenti Presidiana? Ha risposto negativamente o positivamente? Perché, se ha dato parere favorevole all’aumento di acqua potabilizzata in rete, OK! Ma, se ha dato parere negativo, lei ha ordinato l’immissione di acqua greggia nella rete idrica, prima che venisse emanata l’ordinanza? Che, vale la pena ricordarlo, è datata 17 giugno 2016 - a causa del devastante incendio - NON DIMENTICHIAMOCELO! Sig. sindaco, le dispiace rispondere se lei ha immesso o no, acqua NON potabile prima o dopo l’incendio? “Se” l’ha fatto, se n’è reso conto del danno alla salute causato ai cittadini? Non me ne voglia ma, sino a quando non darà risposte del perché lei abbia ordinato (l’ha fatto?) l’immissione di acqua greggia, non si può non pensare male. Sig. Sindaco, le dispiace produrre le analisi che l’han convinta a dichiarare l’acqua NON potabile? Ce le vuole fornire? L’ha fatto, solo per dare più acqua ai cittadini? Ma con l’ordinanza, ha reso inutile questo suo encomiabile gesto! Quindi, riassumendo: lei ha ordinato di immettere acqua non potabile nelle reti, facendo diventare inutile l’acqua che viene fornita dal potabilizzatore; ma l’acqua che fornisce il potabilizzatore, DEVE essere pagata. Ma pagata da chi? La risposta, retorica, dovrebbe essere: da chi gestisce il S.I.I. E chi gestisce il S.I.I. a Cefalù? Secondo il suo dire, è l’Amap. E se è l’Amap, perché il coltello continua ad averlo lei dalla parte del manico continuando ad agire sull’acqua? L’Amap, da me interpellata, MAI e poi MAI avrebbe o erogherebbe acqua non potabile! Perché lei invece continua ad erogarla? E inoltre: dal 17 giugno 2016, essendo stata dichiarata acqua NON potabile, ai cittadini deve essere dimezzato l’importo fatturato così come lei lo chiedeva (riporto quanto da lei scritto): “Il Sindaco di Cefalù, Rosario Lapunzina ha chiesto alla Società D’Ambito Palermo 1 e ai Liquidatori Fallimentari della Società A.P.S la ridefinizione delle tariffe dell’acqua erogata nell’ambito del Centro storico di Cefalù, a far data dall’entrata in vigore dell’Ordinanza di non potabilità (la n. 84 dell’8 novembre scorso), escludendo le quote relative alla potabilità e ai servizi non resi, sospendendo, nelle more, l’emissione delle fatture. Per il Primo cittadino non è possibile continuare ad emettere fatture sulla base della tariffa prevista per l’erogazione di acqua potabile, così da imporre ai cittadini il pagamento a prezzo pieno di un servizio inadeguato e non funzionale al suo scopo. Se lo ricorda questo suo scritto? Quindi, dando per assodato che ai cittadini NULLA verrà chiesto – se non il dovuto - per la non potabilità dell’acqua, un’altra domanda sorge spontanea: ma chi sarà ad emettere le relative fatture? Lo sa che sono ferme al lontano agosto 2015? Le letture, da quando l’Amap ha cessato il servizio (01 febbraio 2016) sono state fatte? E se la risposta è no, come so per certo (salvo essere smentito!) come si procederà alla fatturazione dei relativi consumi? Ed inoltre: se dovesse essere il comune ad emettere le fatture, non è che si ri-verificherà quello che a tutt’oggi moltissimi cittadini si trovano ancora a ricevere raccomandate di diffida per il mancato/ridotto pagamento in autotutela per gli anni 2006/7? Le ricorda qualcosa quel periodo? E del danno erariale per la mancata fatturazione, ne vogliamo parlare? O ai posteri, l’ardua sentenza? Sig. sindaco, perché sul sito del comune le analisi sono ferme a luglio 2016 (http://www.comune.cefalu.pa.it/comune/Files/Pdf/Referti analitici campionamenti acquain distribuzione Comune di Cefalu-mese di luglio.pdf)? Se sono ferme a quella data, perché si continua a tenere in vita l’ordinanza? Quali ulteriori dati sono in suo possesso per non revocarla? Perché non viene aggiornato il sito del comune? Anche se in due diverse occasioni lei dichiarava (la prima): “Ritengo utile precisare che il divieto di consumo dell'acqua per l'uso umano e la preparazione degli alimenti, adottato in, via temporanea, a seguito del grave incendio che ha funestato la Città il 16 giugno scorso, verrà, con ogni probabilità, revocato entro la fine del corrente mese di luglio. Ciò, perché la situazione emergenziale che ha richiesto l'apertura del by pass, onde far fronte alla maggiore richiesta di risorsa idrica, non può considerarsi ad oggi cessata, stante la situazione di molte contrade percorse dal fuoco, dove sono in corso, da parte dei proprietari dei fondi, lavori di pulizia e bonifica. Non sono, pertanto, veritiere le affermazioni da taluno riportate, secondo cui l'ordinanza in questione sarebbe destinata ad assumere il carattere della definitività. Così come non è vero che trattasi della prima ordinanza di non potabilità dal 2005, epoca di entrata in esercizio dell'impianto gestito da Sorgenti Presidiana: infatti, già nel gennaio 2010, l'acqua fu dichiarata non potabile, su indicazione del SIAN (Servizio per l'Igiene degli Alimenti e della Nutrizione) a seguito di analisi effettuate che avrebbero fatto riscontrare una concentrazione di cloriti, in misura doppia rispetto a quanto previsto dalla norma. Le odierne analisi, viceversa, eseguite dall'ASP di Palermo a by pass aperto, rivelano valori tutti all'interno dei limiti di norma, com'è riscontrabile dal referto www.comune.cefalu.pa.it/comune/Files/Pdf/Analisi_acque_consumo_umano.pdf. Malgrado detto esito positivo, l'ordinanza verrà, in questa fase, mantenuta a solo titolo precauzionale, senza che vi siano, tuttavia, i presupposti per generare qualsivoglia allarme nella popolazione.”
Aggiungendo un ulteriore comunicato: “Al fine di fornire una corretta informazione, si rende noto che dall'esito delle ultime analisi, effettuate all'Azienda Sanitaria, sui campioni di acqua prelevati dal pubblico acquedotto, emerge che la stessa è batteriologicamente pura. Essa presenta soltanto una concentrazione di cloruri e di sodio superiore ai limiti (da 250 a 450 mg/l), con conseguente aumento della salinità della stessa. Al momento resta fermo il mantenimento dell'Ordinanza di non potabilità.”
La seconda promessa che avrebbe revocato l’ordinanza, l’ha fatta durante un’intervista televisiva rilasciata a Carlo Antonio Biondo su GdCefalù 1446, dove lei prometteva “quasi solennemente” che l’ordinanza sarebbe stata revocata sicuramente entro il 31 ottobre 2016! Che giorno è oggi? Oggi è il 2 giugno 2017 e ci apprestiamo - a giorni - a “festeggiare” un anno di non potabilità! E continuando, se me lo consente: a novembre del 2013, a seguito di una sua ordinanza (la n. 84) di divieto temporaneo dell’acqua (lo sa con quest’ultima, lei ha emesso ben TRE ordinanze di non potabilità?), lei l’ha fatta distribuire a tutte le attività commerciali. Ha posizionata un’autobotte, prima in P.zza Garibaldi, per poi spostarla all’inizio del lungomare affinché, i cittadini potessero approvvigionarsi di acqua “potabile”. Lascio da parte le critiche che potrei fare a proposito. Mi chiedo, invece, adesso: perché non è stata distribuita l’ordinanza a tutte le attività commerciali e non ? Alle attività recettive e, soprattutto, perché non si è provveduto a contattare – eventualmente – la protezione civile, per rifornire i cittadini, visto che la temporaneità è andata a farsi benedire, tramite autobotti? Secondo lei, visto il perdurare dell’ordinanza, con quale acqua i cittadini cucinano, i panifici con quale acqua impastano il pane, i ristoratori, i bar, i B&B, gli alberghi e chi più ne ha, più ne metta, QUALE ACQUA POSSONO UTILIZZARE SE NON QUELLA CHE SGORGA DAI PROPRI RUBINETTI? Lei, ha adottato qualche soluzione per i suoi concittadini? O, deve essere l’Amap? Che io sappia, NO (salvo essere smentito). Ha rifornito le scuole elementari di bottigliette e, soprattutto, le chiedo: con quale acqua hanno cucinato i cibi alla scuola materna Falcone? Sig. Sindaco, lì ci sono bambini piccoli e, a proposito di bambini: perché non è stato affisso nessun cartello di divieto di utilizzo dell’acqua all’interno della villa comunale (vedi foto allegata!), dove vi si recano decine e decine di bambini per giocare?
Ha provveduto anche per le altre fontanelle a fare affiggere il divieto di “acqua non potabile”? E visto che ho allegato anche un’altra foto, le chiedo: perché, così come nel lontano 2013 sono state omaggiate tessere per approvvigionarsi di acqua presso quelle fontanelle, non ha provveduto anche in questa occasione?
Chiedo inoltre, chi ha la manutenzione di quelle apparecchiature? Ogni quanto avviene la loro manutenzione? Quale acqua viene immessa? Avviandomi alle conclusioni le chiedo: la scrivente associazione Federconsumatori chiede di acquisire, entro cinque giorni dal ricevimento della presente, TUTTA la documentazione riguardante le analisi effettuate sia per il periodo precedente all’incendio sia quelle che sono state effettuate a tutt’oggi e che si effettueranno nel tempo. Nonché, quelle riguardanti i rubinetti (foto) che erogano acqua potabile. E a tal uopo, le formulo l’ultima domanda: quale soggetto (oltre l’ASP, sperando che abbia continuato a farle) ha chiamato ad effettuare le analisi, visto che nulla si comunica?
Qualora la suddetta richiesta non venisse evasa entro i termini sopra riportati, mi riterrò libero di rivolgermi a tutte le Autorità competenti, al fine di tutelare la salute e i diritti degli utenti/consumatori. Altresì lei, anche nella sua qualità di autorità sanitaria, la sollecito affinché adotti, nel “più breve tempo possibile”, i dovuti provvedimenti a tutela della salute pubblica. Nell’ attesa di un suo sollecito riscontro, si porgono distinti saluti.
Giovanni Brocato
Cell: 3389330149 - Fax: 0921423614
federconsumatoricefalu@pec.it
federconsumatoricefalu@gmail.com
P.zza Bellipanni, 32 - 90015 Cefalù (PA)
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Commenti
Pino Lo Presti -
Bravo Giovanni,
per il coraggio e lo sforzo di ricostruzione di una vicenda complessa e senza fine; una vicenda politica ed amministrativa torbida come l'acqua che continua ad arrivare ai rubinetti (faccio presente che almeno a casa mia l'impianto idraulico è stato rifatto interamente e dunque la "terra" non è imputabile alla mia rete domestica).
La condizione dell'acqua bene primario, bene pubblico per eccellenza (come tanti altri beni pubblici non meno essenziali) continua in questa città ad essere lo specchio di una politica e di una prassi amministrativa irresponsabili.