"Racconta così nonna Titì"

Ritratto di Giuseppe Maggiore

25 Maggio 2017, 18:44 - Giuseppe Maggiore   [suoi interventi e commenti]

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"RACCONTA  COSI'  NONNA TITI' "

 

Encomiabile l'affettuoso ricordo di Marco Cefalù della bisavola Salvatora Rosina Annetta Agnello, nata a Cefalù il 4 Ottobre del 1878 ed ivi passata a miglior vita il 25 Giugno del 1964, poetessa verace e nonna della madre, Salvina Coco.

Per inciso desidero annotare che la defunta, per parte materna, oltre che di Salvina, è anche nonna diretta mia, di mia sorella Serena e di mia cugina Tilde, oggi nipoti superstiti della inevitabile falcidia esistenziale.

I versi di nonna Titì, a tratti affettuosi, a tratti soffusi di impalpabile ironìa, e che sono preceduti all'inizio da una lirica di mia madre, Myra Maggiore Martino, contestualizzano un tempo definito, ormai obsoleto, ma nel quale, forse, i sentimenti venivano più tenuti in considerazione di quanto non lo siano oggi.

Il nostro Marco, giovane Architetto esponente della quarta prosapia, ha amorevolmente raccolte quasi tutte le poesie della de cuius e le ha raggruppate in un grazioso libretto di foggia tascabile che porta il titolo della presente nota.

Marco stesso, nell'incipit della sua esaustiva premessa che correda l'apprezzabile testo, significativamente scrive: "... La vita dell'uomo è costellata da attimi che si imprimono nella memoria formando i ricordi più cari..."; e, più in là, riferendosi all'antenata circa le testimonianze liriche dalla Stessa lasciate, scrupolosamente annota: "... testimonianze chiare e precise di fatti e persone (alcune in vita) che dimostrano sensibilità d'animo ed abilità nell'uso delle parole: vere e proprie pennellate di colore, a tratti denso e corposo, ora diluito, opalino, con le quali prendono vita storie di altri tempi...", come a voler dimostrare che l'affetto, il più sincero, è il collante primario che unisce il presente al passato e le nuove generazioni alle vecchie, ponendo le basi di un auspicabile futuro.

Il suo è stato un fedele e paziente lavoro di ricerca, di interpretazione e di trascrizione, si, ma supportato da una linfa ricreatrice di tutto rispetto constatabile nell'impegno profuso nel rinvenire tutti gli scritti dell'avola, in buona parte sbiaditi e, comunque, inediti, stilati su una specie di vecchio quaderno sgualcito dagli anni.

Il libro, licenziato alle stampe in pregevole veste tipografica, diviso in paragrafi ("Flessioni dell'animo", "Ai familiari", "Altre storie"), dedicato alla madre, e che per certi versi potrebbe accodarsi a quell'altro dal titolo "I proverbi della nonna" di Pasquale Di Paola, rappresenta un atto d'amore compiuto in un tempo in cui il consumismo ha ottenebrato, soprattutto nei giovani, la freschezza di un sentimento che oltrepassa i secoli.

     

Il testo porta sul retro della copertina un pensiero d'effetto, presumibilmente da attribuire all'avola o dalla Stessa tratto da alieno autore, che recita testualmente"... Ogni avventura umana che non aspiri alla elevazione propria e alla redenzione altrui è un dramma mancato".

Cefalù 25 Maggio 2017

                                                                           Pippo Maggiore