15 Maggio 2017, 15:31 - Quale Cefalù [suoi interventi e commenti] |
Mancano i fondi e la volontà di attuare un piano di prevenzione incendi in Sicilia
In un periodo abbastanza caldo e particolare di questa stagione, assistiamo e continueremo a farlo, ai pericoli di incendi che si scaturiscono nei boschi e nelle campagne siciliane, con una semplicità allarmante a cui ad oggi tutti guardiamo impotenti e inerti, in base a carenza di mezzi, di uomini e soprattutto di prevenzione. Gli incendi di Cefalù dello scorso anno non hanno messo in atto quelle aspettative ed interventi che in tanti si aspettavano, lo scempio infatti di un territorio devastato dalle fiamme, ha riproposto a distanza di un anno, l'ennesimo tragico epilogo di un contesto che non funziona, allargatosi ed estendendosi anche su altri territori come sui Nebrodi, a cui l'emergenza e le preoccupazioni per le abitazioni è stata abbastanza grave.
La macchina antincendio a terra, ancora non è partita, visto le direttive della campagna che vanno dal 15 giugno al 15 Ottobre, quindi in ritardo ai periodi attuali e viste le temperature che purtroppo assistiamo in questi periodi. Al palazzo regionale hanno da poco approvato la Finanziaria e da qui le promesse di pagare gli stipendi ai lavoratori forestali e di avviare subito tutti i lavoratori forestali dovrebbe essere un impegno a cui la politica non può più sottrarsi, ma certamente gli operai ormai sono abituati a tutti i sistemi e diatribe annuali. Lo conferma Antonio David di ForestaliNews: - "Questa è una storia che si ripete annualmente , e gli stessi operai assistono alle provocazione da parte del governo con tanta rabbia, perché proprio di questo si tratta. Seppur si xconoscono i tempi e i periodi durante l'anno in cui gli incendi iniziano a farsi largo, i forestali rimangono fermi a casa , senza poter intervenire, sia per la prevenzione sul territorio , sia per gli interventi a terra del servizio antincendio" - A tutte queste problematiche si aggiungono annualmente i problemi di gestione di tutto il sistema a cui il blocco dei fondi ARS tiene per il collo l'intero comparto. Parliamo della mancanza di benzina sui mezzi del Corpo Forestale e i mezzi dell'Azienda Foreste, le tute per i circa 7000 addetti antincendio ,con ritardi su gare d'appalto che coinvolgono anche i medici per le visite mediche, quindi con tempi e ripercussioni che allungano come sempre i tempi di attesa dei singoli lavoratori.
Su questo, continua Antonio David - «Il comparto forestale deve uscire da questo sistema di incertezze e di spesa corrente. Non è possibile assistere annualmente agli stessi problemi con le stesse tempistiche che portano soltanto frustrazione, anche per l'opinione pubblica che giudica gli operai dandogli delle colpe che non hanno, e non sapendo che non si può intervenire in un incendio , perché i mezzi sono carenti,senza manutenzione e senza benzina…». Sul servizio aereo , da lunedì 15 Maggio, sono attive le basi operative in Sardegna, sull'utilizzo di mezzi Canadair ed elicotteri, quindi servizi attivi e disponibile perle varie emergenze, mentre in Sicilia ancora il sistema rimane bloccato per un sistema burocratico di convenzione scaduta, e nemmeno si conoscono i mezzi e i numeri su cui far affidamento, quindi appoggiandosi ai mezzi dei vigili del fuoco , a cui non mancano i problemi , visto l'aumento di competenze che gli si attribuiscono.
Problemi dunque, che ancora si allungheranno nei tempi, e visto che l'estate è alle porte, si dovrebbe anticipare o cambiare la data del 15 Giugno, come conclude David: - «Il governo regionale ha il dovere di anticipare la data del 15 Giugno, proprio perché in Sicilia la temperatura non è uguale a quella del Trentino, quindi agire di conseguenza in base al territorio, andando programmare e tenersi pronta alle evenienze calde che annualmente si hanno. Così' come prevenire i lavori di sottobosco, con l'avviamento dei lavoratori già da Marzo-Aprile, evitando la catastrofe all'immensa bellezza del patrimonio boschivo dei Nebrodi e delle Madonie e di tutta la Sicilia»
Una cattiva politica dunque, figlia di una voglia di non cambiare, e si culla negli allori. Promesse e parole a go-go, con proclami che lasciano stupefatti tanta gente che crede ancor in un cambiamento che spetta, ma purtroppo rimane un'utopia per l'intera isola.
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