22 Aprile 2017, 09:24 - Giuseppe Maggiore [suoi interventi e commenti] |
IL SENNO DI POI...
Oggi ricorre il trigesimo di mia sorella Mariella, deceduta la sera del 22 Marzo 2017 per una improvvisa indomita patologìa.
Non tocca a me dare un giudizio sulla sua corposa produzione poetica perché, essendo, appunto, suo fratello, potrei inciampare nel nepotismo.
Sta di fatto, tuttavia, che i suoi sfoghi lirici, frutto di una natura timida ed introversa segnata da molteplici luttuosi dolorosi accadimenti, oggi, dopo l'infausta prematura sua recente scomparsa, da me riletti con l'attenzione e l'impegno che forse prima non avevo loro tributato, mi colgono nell'animo determinandomi una indicibile pena per non averla saputa apprezzare in vita come si meritava e come avrei dovuto.
Oggi che lei non c'é più ho il rammarico di non essere stato molto partecipe nel suo quotidiano. Quando mi telefonava percepivo il suo bisogno impellente di parlare, di confidarsi, di cercare un contatto più intimo, confidenziale; esigenze che da parte mia, a volte, accoglievo con una certa fretta, a mia volta assillato da mille altre mie personali incombenze.
Vorrei tornare indietro per intessere con lei un dialogo diverso, più profondo, più esaustivo, più umanamente comprensivo; ma non è possibile farlo. La natura ha le sue ferree regole; la vita è sempre dura ed il "senno del poi" non si dovrebbe mai contrarre per non contristare ulteriormente, con la sua sferzante razionalità, la parca esistenza che ci assilla.
Cara Mariella, sei la prima di noi tre germani che te ne sei andata; e neppure la più anziana. La tua morte, per quanto dolorosissima per tuo figlio Alberto che ti ha accudito in maniera encomiabile lenendo il dolore nei tuoi ultimi istanti di respiro, per la sua Famiglia e per noi tutti, straziante per le indicibili sofferenze che hai dovuto sopportare, credo fermamente che per te sia stata una liberazione.
Oggi, tu che temevi la solitudine, giaci nel più abissale buio di essa, ma sei serena.
Come ho avuto modo di dire altrove in occasione di un ricordo di nostro padre, non credo in altre ipotetiche dimensioni; pertanto ciò che mi resta di te è il ricordo di una donna buona, discreta, onesta, comprensiva, fraternamente amica, che ha saputo, attraverso le sue poesie, rivelare un sensibilissimo animo poetico da vera artista.
Con affetto, con molto affetto, tuo fratello Pippo.
Cefalù, 22 Aprile 2017.
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