Perseverare è diabolico

Ritratto di Angelo Sciortino

25 Marzo 2017, 12:58 - Angelo Sciortino   [suoi interventi e commenti]

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È sempre più evidente che quella di Cefalù sia ormai una società fortemente involuta, che non ha mai saputo andare oltre un'offerta politica dal carattere sostanzialmente assistenzialistico.

Bisogna ammettere che tale involuzione è ormai diffusa in tutta Italia e ha determinato la scelta di parlamentari, che hanno permesso e persino favorito il dissesto dei bilanci pubblici, ormai divenuto insostenibile. Ciò nonostante, non sappiamo agire come, per esempio, in Svezia, dove la spesa pubblica è stata tagliata in dieci anni del 18%, mentre invece in Italia è cresciuta oltre il 18% In questo modo si continua a dare agli elettori l'impressione di poter vivere alle spalle di qualcuno, lo Stato o l'Europa.

Un Paese dominato da un forte analfabetismo funzionale, tendente a prendere per oro colato le illusioni elettoralistiche di una classe politica perfettamente aderente alla mentalità dominante, non può che scegliere male i suoi rappresentanti, confermando talora la scelta dimostratasi sbagliata in quella precedente.

È questo il rischio che si corre a Cefalù alle prossime elezioni comunali. Due sindaci del passato, che hanno dimostrato grande incapacità ad amministrare e che continuano a chiedere la fiducia degli elettori in nome di una confusa strategia e con la promessa di sinecure e di mance da regalare al popolo. Specialmente nel caso del sindaco uscente, che ha speso 26.000 euro di un bilancio disastrato e dissestato per la potatura anticipata dei ficus, in modo di poter vantare d'essere intervenuto prima, ma in prossimità, della scadenza elettorale.

Ovviamente, chi abbia un minimo di sale in zucca e di senso della responsabilità, sa bene che le risorse economiche non sono infinite e che, in particolar modo, le politiche di spesa non possono essere dilatate all’infinito. Specialmente se tali spese sono devolute a liti giudiziarie ancor più costose, perché hanno visto l'Amministrazione soccombente e soprattutto perché hanno bloccato investimenti e crescita economica e sociale.

Se vogliamo salvare Cefalù e il suo futuro, è indispensabile rivolgere altrove la nostra fiducia. Non sarà forse una scelta corretta, ma sicuramente non sarà una scelta già fatta in passato e che ha tenuto Cefalù bloccata per dieci anni. Errare humanum est, perseverare stultorum est. Abbiamo sbagliato, ma non ci si può chiedere di essere tanto stupidi da sbagliare ancora!