Che cosa rischiamo alle prossime elezioni

Ritratto di Angelo Sciortino

17 Febbraio 2017, 09:59 - Angelo Sciortino   [suoi interventi e commenti]

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Su Cefalù da un anno o poco più si è abbattuta la scure della verità, che fa piazza pulita delle favole raccontate dal sindaco Lapunzina e dai suoi sostenitori.

Tutti, persino nel più sperduto paesino delle Madonie – Gangi, Geraci, Isnello eccetera – fanno meglio di noi a Cefalù. Perché? perché noi, invece, siamo riusciti a dare di Cefalù l'immagine di un paese fermo, dove sono ostacolati gli investimenti privati di chi crede nel suo futuro e dove, di conseguenza, è alta la percentuale di disoccupazione e di precariato.

Se il quadro è questo, non possiamo prendercela con il pennello, ma con il pittore. E il pittore è chi ha rappresentato l'Amministrazione negli ultimi cinque anni e che sembra intenzionato a chiedere ancora una volta la fiducia dei cittadini, nonostante i suoi cinque anni siano stati mesi di occasioni mancate e di provvedimenti sbagliati. Le pochissime risorse pubbliche disponibili sono state concentrate su capitoli di spesa, che avrebbero dovuto portare sostegno alla propaganda personale del Sindaco e non allo sviluppo della Città. Di riforme strutturali, poi, è inutile parlare.

In un sistema democratico il responsabile della sconfitta dovrebbe farsi da parte. Invece, intende tornare in campo, con la conseguenza che Cefalù rischierebbe di restare paralizzata per altri cinque anni, come se non gliene importasse nulla del bene comune. A lui sembra più importante poter continuare a imbastire storielline, da spacciare per azione politica, che non è, però, neanche ordinaria amministrazione. E tutto questo mentre attorno a noi ogni cosa sta cambiando a una velocità impressionante.

Accadrà, se dovesse ritornare per altri cinque anni, che mentre egli tiene il paese bloccato, gli altri paesi madoniti saranno alla scadenza avanti a Cefalù in tutti i campi. Se questo vuol dire amare il proprio paese, è sicuramente un modo bizzarro di amarlo.

Spero che i cittadini, che invece lo amano veramente, se ne rendano conto e traggano le loro conclusioni al momento delle prossime elezioni.