15 Febbraio 2017, 10:09 - Saro Di Paola [suoi interventi e commenti] |
Nel progetto “esecutivo” del raddoppio ferroviario, il “rio Pisciotto” è una galleria di piccolo diametro (2,50 metri circa), che dovrebbe essere ”realizzata con una talpa per sottoservizi” per collegare la quota 12,00 mt s.l.m. della canna, lato mare, della fermata sotterranea
alla quota di 5,00 mt s.l.m. dello sbocco a mare del torrente Pisciotto.
A monte della sede del lungomare, in corrispondenza del Maljk.
L’ho già descritto nel post (https://www.qualecefalu.it/node/18730 ), che ho pubblicato il 2 febbraio 2016, per evidenziare la grande superficialità, con la quale, nel corso dell’incontro del 28 gennaio nella Sala delle Capriate, erano state spiegate le funzioni di quella galleria.
Superficialità, da parte del Prof. Liguori, che, certamente, non aveva avuto il tempo per approfondire la problematica e, rispondendo al Sindaco che gli aveva, testualmente, chiesto “Quanta acqua porteremo nel rio Pisciotto”?,
aveva, testualmente, risposto:
“il rio Pisciotto è un piccolo tunnel che sarà scavato con una piccola macchina e raccoglierà le acque che le opere incontreranno nel sottosuolo. Sacche d’acqua all’interno delle fratture delle quarzareniti…, serbatoi di acque, che potremmo chiamare fossili.
Sacche, come quelle che facevano scappare la gente quando si scavavano le gallerie dell’autostrada.
Acque momentanee, che hanno la necessità di essere smaltite ma che non hanno continuità nel tempo.
Acque temporanee superficiali che si incontrano e si esauriscono nel corso degli scavi.
Punto e basta”.
Superficialità del Sindaco, che della problematica “aveva discusso negli incontri e negli approfondimenti dell’ ultimo biennio“e che ha concluso il dibattito sull’argomento,
(http://cefalusport.com/Varie2016a/160128__2_Incontro_Ferrovie/160128%20Incontro%20Ferrovie%203parte.mp3 min.0-12)
affermando, testualmente:
“ La vicenda del “rio Pisciotto” tra tutte quelle di cui ho letto nelle carte e nelle relazioni e di cui ho discusso con i tecnici delle ferrovie è quella che ho capito meno. Cefalù è ricca d’acqua, ci saranno pure sacche d’acqua ma ci sono pure sorgenti e sono necessarie ulteriori indagini perché non abbiamo la certezza di quanta acqua troveremo”.
Indagini per giustificare la previsione di quel cunicolo, che, col diametro netto di 2,00 mt, secondo il Sindaco, può smaltire portate superiori a 700/800 litri al secondo, e che, diversamente, non avrebbe senso e sarebbe ingiustificato.
Ed invece, quel cunicolo un senso lo avrebbe ed il suo diametro di 2,00 mt sarebbe, pure, giustificato.
Per cogliere l’uno e giustificare l’altro, basta ragionare, partendo dalle carte ed analizzando l’andamento altimetrico della galleria a doppia canna Ogliastrillo-Fiume Carbone.
È un andamento, che, partendo dalla quota 30,00 s.l.m. di Ogliastrillo, scende alla quota 12,00 s.l.m. della fermata sotterranea di Cefalù, per risalire alla quota 45,00 s.l.m. del tratto a cielo aperto di Fiume Carbone.
Un andamento, che relega la fermata sotterranea di Cefalù nella parte più sottomessa della galleria Ogliastrillo-Fiume Carbone.
Cioè, in una cunetta.
Come, in gergo tecnico, viene definito il tratto di una qualsivoglia sede stradale, che abbia un andamento altimetrico, tale da fare raccogliere nel tratto medesimo le acque meteoriche dei tratti contigui.
Ebbene, il “rio Pisciotto” previsto nel progetto “esecutivo” avrebbe la funzione di smaltire le acque, che si potrebbero raccogliere in quella cunetta, che, nel progetto “esecutivo”, sarebbe la fermata sotterranea.
Quali acque?
Non sarebbero, certamente, acque meteoriche. In galleria non possono essercene.
Non sarebbero, certamente, “acque fossili temporanee superficiali che si incontrano e si esauriscono nel corso degli scavi”, come ha detto il Prof. Liguori. Tali acque, infatti, verranno smaltite dalla talpa insieme alla “vera e propria pappa di fango, nella quale la talpa medesima trasformerà le rocce triturate, la schiuma ed i polimeri impiegati nello scavo”.
Non sarebbero, certamente,” acque di sorgenti”, come ha detto il Sindaco Lapunzina.
Tali acque, infatti, continueranno a scorrere nel sottosuolo, dopo avere trovato percorsi diversi rispetto a quelli che dovessero essere impediti dalle due canne della galleria.
Due canne, che, per quanto ha detto l’Ing. Pinna saranno stagne, sarebbe impossibile che non lo fossero, e che non potranno fungere da collettori per le acque delle sorgenti intercettate dagli scavi, da smaltire attraverso il “rio Pisciotto”.
Il “rio Pisciotto”, avrebbe, soltanto, la funzione di smaltire le quantità di acque di sorgenti, che, lungo le due canne della galleria Ogliastrillo-Fiume Carbone, potrebbero infiltrarsi attraverso i giunti dei grandi conci prefabbricati da 10 tonnellate, con i quali la talpa le completerà.
Sarebbero quantità d’acqua tanto modeste da giustificare il volume, pur'esso modesto, di qualche centinaio di metri cubi, della vasca di raccolta delle acque, prevista a ridosso della sede del lungomare, per la decantazione delle acque addotte dal cunicolo.
Il diametro del cunicolo sarebbe di 2,00 metri, non, come ha lasciato intendere il Sindaco, per essere idoneo a smaltire la portata delle sorgenti intercettate, che potrebbe essere notevole e che sarebbe assurdo fare confluire nelle canne, e, neanche, perché “è stato sovradimensionato”, come ha detto l’ing. Cometti della TOTO.
Il “rio Pisciotto” avrebbe il diametro di 2,00 metri per essere ispezionabile e manutentibile.
Punto e basta.
Detto ciò, considerato che la soppressione del tratto di linea a cielo aperto di Fiume Carbone alla quota di 45,00 mt s.l.m., consentirà di collegare la quota di 30,00 mt s.l.m. di Ogliastrillo alla quota 8.00 mt s.l.m. di Malpertugio, passando per la quota di 12,00 mt s.l.m. della fermata di Cefalù, con una tratta in pendenza pressoché uniforme, senza la cunetta della fermata ed il dosso di Fiume Carbone, verrà meno la funzione, per la quale è stato previsto il “rio Pisciotto”.
Infatti, la modesta quantità d’acqua, che potrebbe infiltrarsi attraverso i conci delle canne, confluirà sul fondo delle canne medesime e per la pendenza delle stesse sfocerà, per gravità, nella fiumara di Castelbuono.
Il “rio Pisciotto”, per ciò, verrà soppresso.
Ho spiegato le ragioni della sua soppressione, prima che sia stata approntata la relativa variante al progetto “esecutivo”.
Le ho spiegate per risparmiare al Sindaco di aggiungere un’altra falsità a quelle, che, pro domo sua, non perde occasione di propinarci a proposito della soppressione della galleria di sfollamento dalla fermata, della finestra di Sant’Ambrogio e del tratto di linea a cielo aperto di Fiume Carbone.
A meno che, in uno a tali soppressioni, anche quella del “rio Pisciotto” non sia “implicita nelle tre distinte note di marzo, luglio e ottobre 2013” da Lui inviate a RFI, ITALFERR e Ministero dell’Ambiente.
Come il Sindaco, per darmi sulla voce ha scritto e come io, “che avrò il tempo per chiedergli scusa”, mi ostino a non capire, preso, come sono, dalla “volontà di denigrare l’operato della sua amministrazione”.
Saro Di Paola, 15 febbraio 2017
(Le foto dell’incontro del 28 gennaio 2016 sono di Armando Geraci e sono tratte da http://cefalusport.com/Varie2016a/160128__2_Incontro_Ferrovie/160128_Ferrovie.htm)
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