Raddoppio ferroviario, il Ministero delle Infrastrutture ha battuto un colpo: la galleria di sfollamento non si farà

Ritratto di Saro Di Paola

26 Gennaio 2017, 14:47 - Saro Di Paola   [suoi interventi e commenti]

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Il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ha battuto un colpo.
Come avevo auspicato lo scorso 30 dicembre (https://www.qualecefalu.it/node/20236).

La galleria di sfollamento dalla fermata metropolitana non si farà più. 

A darne notizia la sottosegretaria al Ministero delle Infrastrutture Simona Vicari ed il Sindaco Lapunzina.
Le ragioni sono quelle di cui mi sono, più volte, occupato sulle pagine di questo blog.
Da “terrorista”, come in molti mi hanno definito, e da “avvocato con l’abilità di fare apparire non peregrine tante cose che peregrine sono”, come ha scritto di me un illustre professionista.

La notizia non mi ha sorpreso.
Affatto.
Infatti, già il 28 giugno 2016, nel mio scritto (https://www.qualecefalu.it/node/19483), avevo escluso la possibilità di realizzazione, nella fascia collinare compresa tra Pietrapollastra e Pietragrossa, di una galleria di sfollamento che non compromettesse la stabilità degli edifici sovrastanti

Lo avevo escluso per replicare al Sindaco Lapunzina, che, dopo l’illustrazione della relazione Cafiso, aveva fatto cenno alla possibilità di realizzarne una con imbocco nel terreno di Pietrapollastra, che la Signora Antonella Scicolone ha donato al Comune per realizzarvi una casa di riposo per anziani.

Ora che si ha certezza che nessuna galleria di sfollamento sarà realizzata a servizio della fermata metropolitana, dovendo ritenere che, senza tale galleria, nulla varierà per la sicurezza dei viaggiatori e di quanti opereranno al suo interno, non ci si può non porre alcune domande.

Perché il progetto definitivo del 2002 prevedeva una galleria di sfollamento con imbocco dalla via Cirincione?

Perché, a seguito dei rilievi su quell’imbocco da me esplicitati in Consiglio comunale, ITALFERR ha insistito sulla galleria riproponendola, nel 2003, con imbocco dalla via Antonello da Messina?

Perché su tale ultimo progetto la TOTO Costruzioni, tra il 2012 ed il 2013, ha elaborato il progetto “esecutivo” di un’opera, che sarebbe stata soppressa perché, ovviamente, non era indispensabile per garantire la sicurezza nella fermata?


Perché il Comune di Cefalù ha, addirittura, consegnato alla TOTO l’area dell’intervento, i cui lavori sarebbero dovuti iniziare il 15 febbraio 2016?

Sono domande per le quali è impossibile trovare risposte.
Come per le altre, con le quali ho concluso il mio post precedente, (https://www.qualecefalu.it/node/20318 ), sulla devastazione dei valloni Mazzatore, Carbone e Marzo.
Tre luoghi, che sono stati compromessi, irrimediabilmente ed inutilmente, con lo sperpero di ingenti risorse pubbliche.

Risposte sul piano razionale.
Ovviamente.

Saro Di Paola, 26 gennaio 2017