Raddoppio ferroviario: i nodi sono venuti al pettine (3)

Ritratto di Saro Di Paola

22 Gennaio 2017, 00:55 - Saro Di Paola   [suoi interventi e commenti]

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Il Decreto del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti del 28 ottobre 2005 detta “le misure di prevenzione e protezione atte alla riduzione di situazioni critiche che possano mettere in pericolo la vita umana, nonché mirate alla limitazione delle conseguenze in caso di incidente … per tutte le gallerie ferroviarie di lunghezza superiore a 1.000 metri”.
Il D.M., al fine di “facilitare e garantire l’esodo delle persone”, prescrive:
- per le gallerie a singola canna finestre d’accesso carrabili ogni 4 Km circa;
- per le gallerie a doppia canna, collegamenti tra le canne almeno ogni 500 metri, che permettono alle persone di evacuare una canna attraverso la canna contigua e, ai mezzi di soccorso, di raggiungere il punto di criticità di una canna attraverso l’altra.

Ad oggi, tali prescrizioni non hanno subito modifica alcuna e, perciò, hanno la stessa validità che avevano nel 2012, quando la TOTO Costruzioni si è aggiudicato l’appalto della tratta ferroviaria Ogliastrillo-Castelbuono.
È stato, proprio, per rispettare le prescrizioni del D.M. che la TOTO, nel progetto “esecutivo”, aveva previsto la cosiddetta “finestra Sant’Ambrogio

cioè la galleria carrabile, con imbocco nel vallone Marzo, che sarebbe dovuta servire per "facilitare e garantire l'esodo delle persone" dalla omonima galleria a singola canna, che, tra l’imbocco di Malpertugio e quello del Carbone, ha la lunghezza di 4 Km circa.

Orbene,
- se è vero come è vero che le prescrizioni del D.M. 28 ottobre 2005 non sono state variate da successive recenti normative e/o direttive, come, invece, ha scritto e detto il Sindaco Lapunzina;
- se è vero, come non può che essere vero, che la modifica a doppia canna della galleria Sant’Ambrogio e l’eliminazione della omonima finestra, previste nelle planimetrie pubblicate con il secondo comunicato dello stesso Sindaco, sono state progettate da RFI e/o dalla TOTO;
la verità non può che essere quella di cui ho, già, scritto.
Cioè che le due modifiche siano dovute all’impossibilità di eseguire, sui versanti del vallone Mazzatore, la rototraslazione della talpa, che sarebbe dovuta arrivare da Ogliastrillo, dopo avere realizzato la canna dispari.

Ma, a mio giudizio, oltre all’impossibilità di eseguire la rototraslazione nel vallone Mazzatore, al pettine della realizzazione, è venuto, un altro nodo progettuale, proprio là, nel versante opposto del Carbone:
l’impossibilità di fare uscire da quel versante le componenti della grande talpa del diametro di oltre 12 metri, che, proprio là, sarebbe dovuta sbucare dopo avere realizzato la galleria Sant’Ambrogio partendo da Malpertugio. 
Al riguardo le immagini del trasporto speciale delle componenti di "Marisol" a Palermo, sono piuttosto illuminanti.

   

Impossibilità determinata dall’angustia e dalla tortuosità della sede carrabile della strada vicinale che si inerpica sullo stesso versante del vallone.

Ciò, a meno che, a galleria Sant'Ambrogio ultimata, non si proceda alla rottamazione, in loco, di tutte le componenti della grande talpa, in parti talmente minute da renderne impossibile il riassemblaggio per reimpiegarla nella realizzazione di un’altra galleria di un'altra tratta ferroviaria.

Sono verità, che, come ho già scritto, RFI e TOTO non riconosceranno.
Mai.
Per la ragione, sin troppo ovvia, che riconoscerle per quelle che sono, potrebbe far ricadere su entrambe la responsabilità della variante sostanziale alle opere appaltate, che le suddette modifiche richiederanno.
A togliere le castagne dal fuoco di RFI e TOTO e a dipanare i nodi progettuali venuti al pettine della realizzazione, sta pensando, però, il Sindaco di Cefalù.
Può sembrare paradossale ma è, proprio, così.
Infatti, chiedere,
l’interramento del breve passaggio all’aperto della linea ferroviaria nel vallone Carbone per la salvaguardia ambientale dello stesso
e
la soppressione della finestra S.Ambrogio per evitare il grave deturpamento al territorio generato dalla stessa”,
come ha chiesto il Sindaco ad RFI nella nota del 13 gennaio scorso (https://www.qualecefalu.it/node/20296 ),
ad altro non potrebbe servire se non a sollevare RFI e TOTO dalla (cor)responsabilità delle modifiche, per farla ricadere, in toto, sul Comune di Cefalù.

Saro Di Paola, 22 gennaio 2017

Commenti

Non credi di essere un po' esagerato a chiedere intelligenza? Non mi risulta che se ne venda nei supermercati, per cui è difficilissimo procurarsela.