La Giustizia bussa alla porta del Comune.

Ritratto di Angelo Sciortino

17 Novembre 2016, 21:33 - Angelo Sciortino   [suoi interventi e commenti]

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Oggi la Giustizia ha bussato alla porta del Comune, per notificare a due suoi dirigenti l'avviso della chiusura delle indagini e per avvertirli che esse riguardano, per uno quello di falso in atto pubblico e quello di abuso d'ufficio, per l'altro soltanto quello di abuso d'ufficio.

Le indagini riguardavano la costruzione della nuova caserma dei Vigili del Fuoco in contrada Calura, per la quale era stata tenuta una gara pubblica, vinta da una impresa, che aveva avuto la consegna dei luoghi con la dichiarazione, scritta nel verbale di consegna, che essi erano “liberi da persone e cose”, che potessero ostacolare l'inizio dei lavori. Sembra che così non fosse e che uno o entrambi i dirigenti abbiano affidato direttamente alla stessa impresa il trasporto del materiale speciale, che invece era presente. Il tutto con il corrispettivo pari forse al ribasso operato in sede di gara d'appalto.

I due dirigenti sono, rispettivamente per le due imputazioni, gli ingegneri Ivan Joseph Duca e Mario Cirri. L'imputazione non equivale a colpevolezza certa ed è probabile che i due imputati riusciranno a provare la loro innocenza. Fino ad allora, però, non si vede come quello rimasto, visto che l'ingegnere Mario Cirri si è dimesso da tempo, possa svolgere con la dovuta serenità i suoi compiti e come i cittadini possano fidarsene. Credo che sarebbe opportuno che l'Amministrazione lo sospendesse dall'incarico fino alla sua eventuale piena assoluzione.

Sia chiaro, tale sospensione non costituirebbe una prova di colpevolezza, ma non per questo sarebbe inopportuna. Specialmente alla luce delle azioni amministrative, che riguardano un nuovo PRG e il famigerato PUDM; due attività, che non possono prescindere dalla partecipazione dell'ingegnere Duca finché ricoprirà gli attuali incarichi. Con quali carichi di sospetti è facile immaginare. Il suo comandamento non conforme, ma compatibile, infatti, spingerà molti all'eresia del sospetto e dell'interpretazione negativa.

Certo, sarebbe prova di grande senso di responsabilità, se egli spontaneamente si dimettesse, ma ancor più grande sarebbe il senso di responsabilità dell'Amministrazione, se lo invitasse a tale atto o se, in mancanza di una sua adesione, provvedesse a sospenderlo dall'incarico.

Ma forse io vivo in un mondo kantiano, che non esiste! Forse mi tocca anche stavolta una querela per aver riportato una notizia veritiera.