Trump, Clinton e Veronesi

Ritratto di Angelo Sciortino

9 Novembre 2016, 10:42 - Angelo Sciortino   [suoi interventi e commenti]

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È inutile chiedersi quali saranno gli scenari possibili dopo la vittoria di Trump; inutile chiedersi dove ha sbagliato strategia la sua rivale sconfitta Clinton; inutile dichiarare che con Trump l'America bianca si è riappropriata del proprio Paese.

Entrambi gli aspiranti avevano i loro armadi pieni di scheletri: la Clinton quelli conquistati con la sua diplomazia bambinona, Trump quelli conquistati con il suo maschilismo retrò e le sue attività imprenditoriali. Entrambi, poi, rappresentavano non solamente l'America dei nostri giorni, ma il mondo nuovo, seguito alla caduta delle ideologie e alla globalizzazione; un mondo destabilizzato non soltanto in Medio Oriente, ma anche in Europa, in Asia e in Africa; un mondo preda ormai dei dogmi e delle fedi, ma lontano dalla ragione.

A voler fare un parallelo storico, il nostro pensiero non può non andare ai decenni, che precedettero la caduta dell'Impero Romano, o alla divisione definitiva del mar Mediterraneo fra parte cristiana e parte musulmana. Due eventi, che furono seguiti da povertà e da malattie epidemiche, come la peste o il colera. Soltanto lentamente e dopo secoli rinacque la cultura e con essa la ragione dopo la caduta dell'Impero; un poco più rapidamente rinacquero dopo il secondo evento, a partire dalla Gran Bretagna per continuare in Francia con il suo fulgido Illuminismo.

Quindi, la vittoria di Trump avrà le stesse conseguenze, che avrebbe avuto quella della Clinton. L'America non può più garantire la pace nel Mondo! Non può più essere un faro di libertà e di democrazia, se in senso dispregiativo i suoi abitanti vengono chiamati Amerikani, con quella K che ne vorrebbe indicare l'infantilismo reazionario o il loro dispregio per i diritti dei popoli.

Di contro, l'Europa è troppo burocratizzata, per prenderne degnamente il posto. Rimangono la Russia di Putin, simile a un orso impazzito, e la Cina in espansione più di un gas. Due situazioni più pericolose di un Trump presidente degli Stati Uniti, perché esse potrebbero, se ne avranno la possibilità, destabilizzare il Mondo, fino a spingerlo sull'orlo di una guerra mondiale, le cui conseguenze sono facilmente prevedibili, se si tiene conto delle armi di distruzione di massa ormai possedute da questi Stati. Intanto, tutti insieme stanno dando un contributo non indifferente all'uccisione di civili e di bambini in Medio Oriente e in Africa.

Mai come adesso si dimostra vero il detto il sonno della ragione genera mostri! Il sonno della ragione li generò a partire dal '39 e fino al '45 e si appresta a generarli oggi. Accadrà con Trump, ma poteva accadere anche con la Clinton. In questo caso saranno mostri assassini, nel caso dell'Europa saranno mostri pronti a oscurare le menti. Nel caso dell'Italia, soprattutto della Sicilia e di Cefalù, saranno mostri, che giocheranno con l'infantilismo di un popolo ormai senza alcuna speranza e che si affida a qualunque trombone, che suona le note più promettenti, ma nel contempo più bugiarde.

Non è stato forse un caso che contemporaneamente alla conclusione delle elezioni americane sia morto uno scienziato e un uomo generoso, che ha aiutato tantissimo i bisognosi di cure: Umberto Veronesi, che presiedette l'ospedale di Cefalù, quando si sperava di farne un'eccellenza. L'Uomo, che rappresentò la vittoria della ragione.

Allora, per concludere queste tristi riflessioni, auguro a chi resterà dopo la mia non lontana dipartita da questo Mondo impazzito che la decadenza e la povertà, le malattie e l'oscuramento delle menti, non durino ancora una volta secoli.

Ritengo queste riflessioni degne soprattutto dell'attenzione dei Cefalutani e per questa ragione le pubblico nella parte di questo blog riguardante proprio Cefalù.