Politica e burocrazia irresponsabili

Ritratto di Angelo Sciortino

7 Novembre 2016, 13:53 - Angelo Sciortino   [suoi interventi e commenti]

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Immagine tratta da Google Maps

 

Vi ricordate dei comunicati dell'Amministrazione, che menava vanto per i finanziamenti relativi ad alcuni plessi scolastici per l'esecuzione dei lavori di restauro delle facciate? E avete presenti i ponteggi della scuola elementare Botta per eseguirli? E vi ricordate dei disagi per gli alunni, costretti a subirne i disagi e persino il pericolo, rappresentato dallo smontaggio di eternit?

Se ricordate tutte queste cose e se avete presente che i lavori sono alla fine, allora resterete esterrefatti nell'apprendere che la Ditta esecutrice dei lavori non ha ancora incassato neanche una sola parte della cifra stanziata al momento della gara d'appalto! Nonostante ciò, la Ditta ha già affrontato una spesa di circa 400 mila euro e se non riceverà il pagamento concordato, subirà una perdita, che potrebbe metterne in forse la sopravvivenza.

Sorgono spontanee alcune domande. Se la somma era stanziata, dov'è finita? E se è ancora nelle casse della Regione, perché la si tiene stretta e non si usa per pagare? Perché l'Amministrazione comunale non fa le dovute pressioni sugli organi regionali, responsabili di tale aberrazione?

A cercare un colpevole è fatica sprecata, perché è ormai noto a tutti, tranne ai politici, che è la burocrazia nel suo insieme a essere colpevole. Sì, lo so, la responsabilità penale è individuale, per cui non può procedersi contro un'astrazione, come la società e la burocrazia. Ciò non può né deve comportare, però, che simili casi rimangano impuniti e che si ripetano in futuro, nella certezza della impunità del burocrate distratto. Che cosa fare, allora? Togliere un po' di burocrazia e un poco di ingerenza dello Stato e della Regione, affidando il compito del controllo ai Comuni, che possono essere controllati dai cittadini più e meglio dei pachidermi nazionale e regionale.

Qualcuno può dubitare che la burocrazia comunale sia all'altezza di simili incarichi, ma finirà con il diventarlo, se i cittadini impareranno a controllare e a pretendere trasparenza. Oggi non è così, perché c'è poca trasparenza, ma la battaglia non la si vincerà con i populismi vari e persino con le rivoluzioni. Nessuna rivoluzione nella storia umana ha cambiato una realtà sociale e culturale con il solo desiderio di distruggere. La riflessione, lo studio e l'impegno a capire l'hanno cambiata. Sarebbe ora che cominciassimo adesso, prima che sia troppo tardi.