5 Novembre 2016, 14:41 - Angelo Sciortino [suoi interventi e commenti] |
Domani domenica sarà trascorsa la prima settimana del mese di novembre 2016. Ancora poco più di un mese e finirà l'anno, per cedere il passo al 2017; a quel 2017, al quale in tanti guardano con la speranza di liberare Cefalù dalla nebbia dell'improvvisazione di ben cinque anni di una Amministrazione, che passerà alla storia come quella che ha distrutto gli ultimi resti della Cefalù, che ebbe nella sua storia un Mandralisca o un Botta.
Il Museo, per esempio, ormai vivacchia e affida la sua funzione al prestare se stesso a fare da sfondo alle foto ricordo dei neo sposi; la casa, che fu della famiglia Botta e dove si riunivano i cospiratori contro i Borboni, è in vendita e sembra che l'abbia già acquistata una società cinese; del Bastione non si sa ancora che cosa se ne vuol fare.
Si sa bene, invece, da quali comunicati uterini è informata l'opinione pubblica sull'attività dell'Amministrazione, che tutto appare, tranne che un'attività tesa a liberare i cittadini dalle pastoie burocratiche, delle quali anzi essa si serve, per impiantare procedimenti giudiziari e rallentare, così, la crescita economica. La sua incompetenza è tale, che riesce a far nascere sospetti e persino indagini sulle sue gare d'appalto della caserma dei Vigili del Fuoco; sul blocco di concessioni; sulla durata dello stato emergenziale della distribuzione idrica, del servizio di nettezza urbana, delle strade ormai così tanto tappezzate, da ricordare le cinquanta sfumature di grigio di un famoso libro per casalinghe insoddisfatte.
A fronte di questa azione confusionale, si hanno non poche inadempienze. Si dà incarico con un ritardo di oltre tre anni per la redazione di un Piano di Utilizzo del Demanio Marittimo, ma si forniscono le “carte” al tecnico nominato con oltre un anno di ritardo e lo si lascia senza direttive; del nuovo PRG si sa soltanto che esso è in itinere e se ne discute nel segreto di una commissione consiliare, ma non trapela nulla, come se per approntarlo fosse necessaria la cospirazione; in assenza di regole, si fanno varianti a quelle esistenti, dimenticando che le varianti al PRG possono essere apportate soltanto se esse sono utili a un interesse generale e non per favorire la speculazione edilizia.
Il vero problema è che l'Amministrazione non vuole ammettere questi suoi gravissimi errori e tenta di nasconderli, dedicandosi all'attività frenetica dell'agitazione, nella speranza di nasconderla ai cittadini. E così eccola pronta ad abbracciare uno spot pubblicitario girato a Cefalù o un film, come se queste fossero cose che danno lustro a Cefalù e non piuttosto cose che traggono lustro da Cefalù. Quindi gli uomini dell'Amministrazione parlano nei loro comunicati, lasciando intravedere che il merito è loro.
Ora, a parte che non è così, quale sarebbe questo merito? Forse quello di non avere abbattuto la Cattedrale o il Molo? O quello di non essere stati capaci di deturpare oltre al paesaggio terrestre, anche quello del mare, concedendo magari una concessione edilizia all'orizzonte con la formula non conforme, ma compatibile?
Concludo. No, non concludo, perché una conclusione non c'è o se c'è essa è troppo amara!
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