GALLERIA DI SFOLLAMENTO: “per i fabbricati dello Spinito i pericoli prefigurati sono, di fatto, scongiurati”

Ritratto di Saro Di Paola

20 Ottobre 2016, 08:09 - Saro Di Paola   [suoi interventi e commenti]

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Il Comune di Cefalù, lo scorso 6 di luglio, ha trasmesso, alla TOTO Costruzioni Generali ed alla RFI, la relazione tecnica elaborata dall’ing. Fabio Cafiso sulle “Refluenze di natura geotecnica relative alla realizzazione della galleria di sfollamento nell’ambito della galleria Cefalù, chiedendo" ai due destinatari di prendere atto dei rilievi contenuti in detta relazione e di procedere ad una variante di progetto”.

Ciò perché, nella predetta relazione, l’ing. Cafiso dopo avere analizzato le problematiche di natura geotecnica connesse alla realizzazione della galleria Cefalù ed, in particolare, della galleria di sfollamento, ha prefigurato gli scenari dei danni, anche gravi, che l’avanzamento di quest’ultima galleria potrebbe provocare agli edifici ed alla viabilità della zona urbana sovrastante.
Danni, che, per due dei tre meccanismi geotecnici che i lavori di scavo potrebbero innescare nel sottosuolo della zona urbanizzata, il Tecnico incaricato dal Comune ha rappresentato nelle due sezioni schematiche, che ho, più volte, pubblicato.

RFI ha risposto al Comune lo scorso 2 settembre con la nota, che pubblico di seguito.

In tale nota, RFI dopo avere 
preliminarmente rappresentato che contrariamente a quanto sostenuto dal Consulente incaricato dal Comune la soluzione progettuale tiene già debitamente conto delle caratteristiche del terreno attraversato” 
conclude che le risultanze delle campagne geognostiche e degli studi condotti nel corso della progettazione scongiurano, di fatto, i pericoli prefigurati per i fabbricati”.
Ciò perché “le escursioni piezometriche maggiori dovute alla variabilità della falda per gli effetti climatici e stagionali sono state già acquisite dal terreno e dai fabbricati sovrastanti”.

Non entro nel merito di quanto sostenuto da RFI.
Non ne ho la competenza e non dispongo delle risultanze delle indagini e degli studi condotti nel corso della progettazione.
Non posso, però, non eccepire che se è, indubbiamente, vero che il sistema costituito dal terreno e dai fabbricati sovrastanti ha, già, assorbito ed acquisito le deformazioni indotte dalle escursioni piezometriche maggiori dovute alla variabilità della falda per gli effetti climatici e stagionali, nulla può dirsi sugli effetti del drenaggio, che l’avanzamento della galleria andrà, inevitabilmente, a provocare su questo stesso sistema.

Non posso, altresì, non esternare le mie riserve sulle campagne geognostiche e sugli studi condotti nel corso della progettazione.
Infatti, se le indagini e gli studi fossero stati quelli che sarebbero dovuti essere, RFI e la TOTO Costruzioni non avrebbero commesso L’ERRORE GROSSOLANO, che hanno commesso, proprio nella localizzazione e nella progettazione della rampa di accesso e dell’accesso alla galleria di sfollamento.
L’ERRORE GROSSOLANO di avere ignorato la presenza del tubo Armco nel quale sono convogliate le acque di quello che era il vallone Spinito.
(https://www.qualecefalu.it/node/18815 )

ERRORE GROSSOLANO, perché quel tubo del diametro di circa due metri allo Spinito SI VEDEVA E SI SENTIVA, come si vede e si sente.
Senza bisogno, alcuno, di campagne geognostiche e di studi.

ERRORE GROSSOLANO, per il quale la TOTO ed RFI hanno l’obbligo di assumersi la responsabilità e l’onere della variante in corso d’opera al progetto appaltato e delle ripercussioni sull’andamento dell’appalto con oneri da quantificare.
Responsabilità ed oneri che RFI vorrebbe scaricare sul Comune di Cefalù, come lasciano intendere alcuni passaggi della risposta, che RFI ha inviato al Comune lo scorso 2 settembre.

ERRORE GROSSOLANO, per il quale dovrebbe essere RFI a chiedere al Consiglio comunale l’approvazione della variante, come è sempre accaduto per tutte le varianti al progetto di raddoppio che le FFSS prima ed RFI dopo, hanno, nel tempo, elaborato.

ERRORE GROSSOLANO, per il quale non dovrebbe essere il Consiglio comunale a chiedere ad RFI “la variazione di quanto precedentemente richiesto e stabilito in Conferenza di Servizio”, come ha scritto RFI a conclusione della predetta risposta.

Saro Di Paola, 20 ottobre 2016