Come si svolgeranno le prossime elezioni comunali

Ritratto di Angelo Sciortino

14 Ottobre 2016, 19:08 - Angelo Sciortino   [suoi interventi e commenti]

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Correva l'anno del Signore 2086 e si era nel mese di ottobre. Nel maggio successivo doveva rinnovarsi il consiglio comunale e già fervevano i preparativi per le candidature.

Il sindaco uscente aveva in più occasioni dichiarato che si sarebbe ricandidato, certo che egli si era dimostrato il più bravo dei sindaci che l'avevano preceduto, con la sola eccezione, ammessa da lui a denti stretti, del sindaco che Cefalù ebbe cinquant'anni prima. Anzi, sempre dichiarò che nella sua azione amministrativa s'era sempre ispirato a lui.

Qualcuno, però, non era rimasto contento dei suoi cinque anni di sindacatura. Lo accusavano di non aver saputo difendere il paese dalla spoliazione delle tante Istituzioni statali, che ne avevano fatto un punto di riferimento per i tanti comuni del comprensorio. Lo accusavano pure di essersi dimostrato incapace di difenderne i conti pubblici e di avere ridotto i servizi pubblici, dalla pulizia delle strade alla tutela del suolo. Spuntavano come funghi dopo la pioggia gli aspiranti candidati, ma essi stentavano a conquistare credibilità o perché troppo legati al passato o perché incapaci di una strategia.

Il sindaco uscente non se ne preoccupava, certo che il potere gli aveva messo a disposizione strumenti adatti a controllare la volontà altrui. Su questi faceva affidamento.

Una piccola digressione, per spiegare che cos'erano questi strumenti. Negli ultimi cinquant'anni si era sviluppata enormemente l'elettronica. Si era passati dai selfie ai musetti di scimmia e dalle bufale al controllo del pensiero degli utenti. Ancora non c'era la possibilità di raggiungere tale controllo con un sistema, che collegasse direttamente il cervello degli utenti, perché occorreva che le persone da controllare avessero impiantato sotto la pelle un piccolo apparecchio ricevente o che almeno tenessero in tasca un apparecchio ricevente come il cellulare, all'uopo preparato. Certo, non si trattava di un'azione conforme, ma era compatibile con le intenzioni del sindaco-ricandidato. Bisognava risolvere soltanto il problema di costringere i cittadini di tenere almeno tale cellulare.

In una delle tante riunioni segrete del sindaco con il sindaco-ricandidato fu presa la decisione di promettere lavoro precario ai disoccupati, aiuto contro le imposte vessatorie ai cittadini poveri, suolo pubblico e licenze ai commercianti, patrocinio a ogni iniziativa di sagre; per tutte queste cose i richiedenti potevano chiamare direttamente il sindaco-ricandidato grazie al cellulare, che egli regalava e che permetteva di chiamarlo gratuitamente e che nel contempo avrebbe permesso a lui di chiamarli a ogni novità, che accontentasse la loro richiesta.

Detto fatto: nel gennaio 2087 tutti ebbero il loro cellulare in dono e lo mostravano in pubblico per dimostrare che essi godevano dell'amicizia di colui che consideravano un potente. Da quel momento il sindaco-candidato dormì sonni tranquilli, certo di avere il controllo di tutti gli elettori, anche se il cellulare non l'avevano voluto i soliti criticoni. Non importava, essi non potevano impensierirlo, perché erano pochi e non avevano il controllo della mente degli altri elettori, come l'aveva lui grazie al cellulare.