30 Marzo 2013, 09:26 - Angelo Sciortino [suoi interventi e commenti] |
Adesso ci si mette anche il governatore Crocetta e il suo assessore Lucia Borsellino: vengono giustamente salvati i reparti di neonatologia delle Eolie, di Pantelleria, di Nicosia e di altri comuni disagiati, ma si lasciano in agonia quello di Cefalù e quello di Petralia.
Possibile che, scomparso Lombardo e il suo assessore Russo, i nuovi arrivati non abbiano valutato la natura disagiata di Petralia e dei Comuni che gravitano sul suo ospedale? Possibile che anch'essi non abbiano tenuto conto dei pregi dell'ospedale di Cefalù e il servizio che esso offre ai tanti comuni, che già con pesanti disagi possono raggiungere Cefalù e soltanto con rischi, specie d'inverno, Termini o Palermo?
Chi deve protestare? Gli elettori del PD? Quelli del M5S? Quelli del PDL? I cittadini, ormai addormentati e addomesticati dalle chiacchiere, che a valanga li investono dalle finestre e dalle bocche della politica regionale e degli enti locali? Quegli enti locali ormai senz'alcuna autonomia e senza libertà, tant'è che s'impongono loro volontà centrali o regionali su ogni campo, dalla sanità all'urbanistica; quegli enti locali amministrati, sempre più spesso, da sindaci agitati e improvvisatori e da una burocrazia ottusa alla necessità di capire i problemi veri della società e altrettanto ottusa ai suggerimenti dei tanti che vorrebbero che si girasse pagina.
Diciamocelo francamente, seppure con dispiacere: nessuno ha più il diritto di protestare. Dobbiamo e possiamo subire e sopportare, come facevano i servi della gleba nel Medioevo.
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Quale Cefalù -
Il comunicato stampa
Comunicato stampa
Palermo 29 marzo. La giunta Crocetta ha approvato con entusiasmo il piano di ottimizzazione dell'assistenza sanitaria nelle località disagiate presentato dall'assessore Lucia Borsellino. “Al centro del provvedimento - ha detto il Presidente della Regione siciliana Crocetta - il diritto alla salute per i cittadini delle isole minori e dei comuni disagiati della Sicilia”.
E' stato così previsto il mantenimento e la contestuale messa in sicurezza dei punti nascita di Lipari, Pantelleria, Mistretta, Bronte, Nicosia, Mussomeli e della casa di cura Attardi di Santo Stefano di Quisquina, che pure avendo un numero di parti annui inferiore a 500, presentano peculiari caratteristiche di isolamento territoriale o difficoltà di trasferimento dei pazienti alle strutture ostretico-ginecologiche più vicine. “Per la messa in sicurezza di questi punti nascita - aggiunge il governatore - saranno previsti modelli organizzativi flessibili e integrati tra ospedale e territorio, anche grazie a una rotazione del personale all'interno dei presidi del Dipartimento materno infantile e prevedendo inoltre programmi di formazione professionale”.
Sempre al fine di offrire una piena tutela della salute dei cittadini è stato anche chiesto uno specifico finanziamento al Ministero della Salute, al fine di un'implementazione della dotazione tecnologica delle strutture sanitarie delle aree disagiate e il rafforzamento della telemedicina per la rete dell'infarto e il teleconsulto neurochirugico, che permetterà di sgravare la popolazione locale di molti disagi legati ai trasporti e ai trasferimenti in terra ferma.