Un sogno per l'ospedale Giglio

Ritratto di Angelo Sciortino

7 Ottobre 2016, 10:14 - Angelo Sciortino   [suoi interventi e commenti]

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Quando si crede in qualcosa, in questo caso che l'ospedale Giglio possa diventare, nonostante l'insana voglia della politica di degradarlo, una struttura sanitaria all'avanguardia, bisogna avere fiducia in chi ha lo stesso obiettivo e aiutarlo, se non con le azioni, con le parole.

È quello che è accaduto a me, che da anni guardo all'ospedale Giglio, ridotto, dopo l'abbandono del San Raffaele, alla precarietà, come se i medici e gli infermieri fossero precari della Forestale o PIP.

La nuova Fondazione, nata con la partecipazione di alcuni ospedali pubblici, della Regione, dell'ASP e del Comune di Cefalù, avrebbe forse continuato sulla china del degrado, se il suo Presidente non fosse stato un uomo capace di sognare e soprattutto capace di agire, affinché il suo sogno diventasse realtà. Parlo di Giovanni Albano. Appena nominato presidente della Fondazione Giglio, si è dato senza sosta all'impegno di risanare prima la situazione debitoria ereditata dal passato, senza mai dire la fatidica frase dello scaricabarile: non è colpa mia! Che non era colpa sua, lo sapeva bene, ma ancor meglio sapeva che se non vi avesse posto un rimedio, la colpa sarebbe stata sua. E così, come per miracolo, ma non per miracolo, in due anni i diciassette milioni di debiti sono stati saldati e il bilancio del 2015 si è chiuso con un avanzo di quasi un milione e con l'accantonamento di due milioni per fronteggiare evenienze inaspettate.

Un bel risultato davvero! Ma Albano non si è accontentato del risultato finanziario e così, mentre era costretto a battersi contro l'infido nemico politico, che negava l'esistenza persino di un decreto spedito al Ministero, che invece proprio questo blog pubblicò e fu poi ripreso dalla stampa nazionale, guardava al suo sogno e si batteva per realizzarlo. L'adesione del professor Lagalla alla carica di direttore scientifico sarà utile per dare risonanza nazionale e internazionale a quello che quasi sicuramente diventerà un laboratorio di biotecnologie.

Insomma, il sogno del presidente Albano va trasformandosi in realtà. È di questa trasformazione, che abbiamo parlato nel nostro incontro. Era mia intenzione riferirlo in forma di intervista, ma ho riflettuto che non sarebbe stato giusto fare ripetere a lui il resoconto del cammino percorso in questi due anni di sua presidenza. Al lettore superficiale sarebbe apparso come una sorta di auto incensamento. Della nuova iniziativa ho riferito ieri, riportando le frasi più significative di Albano e di Lagalla per descrivere questa tappa, che lancerà sicuramente il Giglio nel firmamento della ricerca. Ho scelto, qui, di riferire non le parole del Presidente durante la nostra conversazione, ma le impressioni, che essa ha suscitato in me. In questo modo ho avuto la possibilità di tessere l'elogio del presidente Albano per mia consapevole e razionale convinzione.

Non i complimenti, quindi, ma l'augurio ch'egli continui nel suo sogno, perché è il sogno di noi tutti ed era il sogno di Giuseppe Giglio, quando lo fondò.