15 Settembre 2016, 07:06 - Quale Cefalù [suoi interventi e commenti] |
Riceviamo e pubblichiamo il seguente comunicato del Movimento Autonomia e Libertà.
Il Movimento “Autonomia e Libertà”, riunitosi per esaminare la vicenda dell’ospedale Giglio, ha emesso il seguente
COMUNICATO
A prescindere dalla comunicazione data dal presidente del CDA Dott. Albano, che ha confermato che i dati forniti sui servizi ospedalieri superano i parametri previsti dal decreto Balduzzi, ma anche a prescindere da quanto emerso dalle dichiarazioni dall’attuale e dal precedente Assessore regionale alla Sanità, non si può non osservare che la natura privatistica dell’ospedale di Cefalù - nonostante la presenza nella Fondazione di Ospedali pubblici ed istituti pubblici come la Regione e l’ASP, nonché la sua stessa finalità pubblica - non incide sul bilancio regionale e statale, se non a seguito di prestazioni fornite, diversamente a quanto accade con gli ospedali pubblici, il cui costo viene coperto dal finanziamento pubblico a prescindere dalle sue prestazioni.
Non essendoci questa incidenza sui due bilanci, non si vede quale utilità potrebbe derivarne a essi con la chiusura di alcuni reparti, come l’emodinamica, l’oncologia, l’urologia, la cardiologia. Il togliere questi reparti, infatti, non soltanto non arrecherebbe alcun vantaggio ai bilanci pubblici, ma toglierebbe allo stesso ospedale la possibilità di fornire quelle prestazioni, che ne hanno permesso e ne permetterebbero l’autofinanziamento.
Le iniziali dichiarazioni dell’assessore e la reticenza a fornire persino ai responsabili degli Ospedali siciliani in genere la bozza del Decreto sulla nuova rete sanitaria siciliana, hanno portato inizialmente a una prima protesta delle popolazioni interessate, dei sindacati e delle amministrazioni comunali.
Solo dopo queste vibranti proteste l’assessore è andato via via cambiando le sue iniziali dichiarazioni, fino a giungere alle dichiarazioni in assemblea regionale e poi in quelle di ieri con il personale dell’Ospedale Giglio. Dichiarazioni che a parole hanno rassicurato tutti sul rispetto dei reparti sanitari dell’Ospedale Giglio.
Il nostro Movimento ha dubbi che ci si possa fidare soltanto delle parole e vorrebbe che i sindaci, che in data odierna incontreranno l’Assessore, gli chiedano non soltanto il rispetto dell’integrità dell’Ospedale di Cefalù, ma anche quello del Diritto alla salute della popolazione che gravita sul Giglio. Una popolazione che va ben oltre quella del Distretto33, perché abbraccia quella di tutta la Sicilia.
I sindaci, pertanto, non devono presentarsi all’Assessore come i richiedenti la conservazione di posti di lavoro né tantomeno come amministratori intimoriti dalle preoccupazioni delle prossime elezioni. Preoccupazioni che non devono assolutamente intimorire neppure lo stesso Assessore.
Suggeriamo ai sindaci di passare alla controffensiva, chiedendo il rispetto della dignità e della salute dei propri cittadini.
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