29 Agosto 2016, 17:12 - Angelo Sciortino [suoi interventi e commenti] |
Invito tutti coloro che sempre più spesso dicono che a Cefalù ci si lamenta sempre di ogni iniziativa, a leggere il seguente articolo del Corriere:
http://www.corriere.it/esteri/16_agosto_17/formentera-incendi-rumori-spagnoli-rivolta-contro-italiani-sono-maleducati-664674fa-644c-11e6-8281-0851fdf23454.shtml.
Bisogna ammettere che Cefalù è già Formentera, l'isola spagnola, che fa dire ai turisti “non andateci, ci sono troppi Italiani!”.
Vi sono tanti modi di essere turisti e per ogni modo di esserlo vi sono tante diverse destinazioni, perché ogni luogo ha qualcosa di particolare da offrire. E Cefalù non è il luogo, che coloro che rimproverano chi si lamenta della bolgia e dei rumori vorrebbero che fosse. Cefalù non è Ibiza e neppure un centro romagnolo, Cefalù è (ma forse era) la città che ospitò Mommsen; la città con la Cattedrale sito Unesco; la città circondata dalle splendide e serene Madonie; la città in cui ogni pietra di lumachella racconta una sua storia.
Cefalù, infine, non ha misure tali, che le permettano di ospitare turisti in numero decuplicato dei suoi abitanti nel breve mese di agosto, non subendo danni persino al suo territorio. Se poi questi turisti sono del tipo di quelli che amano le manifestazioni in voga da alcuni anni su iniziativa della stessa Amministrazione, allora essa perderà il suo fascino, il fascino che la rese famosa nella sua storia passata e ne fece agli albori del turismo, dall'Ottocento ai primi anni del '50 del secolo scorso, la meta preferita di chi visitava la Sicilia.
Su Cefalù ho letto le impressioni di tanti turisti europei del passato; impressioni che hanno dato di essa un'immagine tanto bella, che in molti hanno visto un loro viaggio a Cefalù come un desiderio o un sogno. Sarà ancora così? È ancora così? Certamente no, se si continua a mortificarne le impareggiabili bellezze, come qualche turista italiano ha fatto a Formentera, e se si crede di amministrarla bene, lasciandola sporca, come se si volessero invitare i turisti più maleducati a fare altrettanto; se ci si dedica a sciatte manifestazioni buone soltanto per il turismo di parvenu, che conservano i modi e la mentalità di chi non ha alcun rispetto del luogo visitato e della sua cultura.
Questa mia non vuole essere una critica, ma un disperato appello a correre ai ripari, cambiando la mentalità di chi, per ignoranza, guarda al turismo come a un obbligo a vendersi e a vendere il proprio bene, fatto di cultura, tradizioni e storia, anche a costo di distruggerlo. Ma forse questo appello cadrà nel vuoto, se considero come gli stessi cefalutani, soprattutto giovani, si sostituiscono ai turisti, scorrazzando con i loro scooter persino sotto e attorno alla Cattedrale. Allora non posso che concludere che sì, Cefalù non è Formentera con i turisti italiani maleducati, ma è peggio di Formentera.
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Commenti
Saro Di Paola -
Addirittura!
MAI, a mia memoria, un livello così basso di "turismo". E' GRAVISSIMO IL FATTO che dalle parti di Piazza Duomo non se rendano conto. Anzi, a giudicare da quanto ci viene propinato sul web, da quelle parti ne menano vanto. ADDIRITTURA!