INCONTRI D’ESTATE 2016: “protagonista” Mariagrazia Portera

Ritratto di Saro Di Paola

17 Agosto 2016, 17:19 - Saro Di Paola   [suoi interventi e commenti]

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Per gli “Incontri d’estate” promossi dagli “Amici del Cinema Di Francesca” e curati da Giovanni Cristina e Franco Nicastro è iniziato il ciclo dedicato ai “Protagonisti”.
Un ciclo di conversazioni con le eccellenze culturali di Cefalù e del suo circondario, che sono la punta di un iceberg che i due Curatori si prefiggono di fare emergere.
Per farlo conoscere, proprio a Cefalù, dove quelle eccellenze, riconosciute ed affermate fuori le mura, sono, pressoché sconosciute.

Giovanni Cristina, per aprire il ciclo, ha scelto Mariagrazia Portera, in un giorno, il 12 agosto, certamente poco stimolante per un incontro culturale al chiuso del Cine Di Francesca, ma uno dei pochissimi giorni, nei quali Mariagrazia è stata in vacanza a Cefalù.
Mariagrazia Portera non è un architetto, non è un ingegnere, non è un imprenditore di successo è una studiosa di Filosofia, specialista di Estetica”.
Queste le parole con le quali Cristina ha tenuto a presentare Mariagrazia, sua alunna di matematica e scienze negli anni della Scuola Media alla “Rosario Porpora” di Cefalù.

Conclusi gli studi liceali al “Mandralisca” di Cefalù, Mariagrazia ha conseguito la laurea in Filosofia alla Cattolica di Milano, nel 2005.
Ha in seguito frequentato la Scuola di Alti Studi in Scienze della Cultura presso la Fondazione Collegio San Carlo di Modena, dove ha concluso la specializzazione triennale nel marzo del 2009, e il corso di dottorato in Filosofia presso l’Università di Firenze, dove ha discusso la sua tesi finale nel maggio del 2014.
Ha svolto periodi di ricerca presso le Università di Vienna, Friburgo, Londra, Berlino, Rijeka ed è attualmente ricercatrice post-dottorato presso l’Università di Zagabria.
Mariagrazia, in tutto il corso dei suoi studi, da quelli medi a quelli universitari, è stata licenziata col massimo dei voti.
"Summa cum laude".
Sempre!

Sono già tante le sue pubblicazioni, tra le quali, solo per ricordare le più significative,
- la monografia "Poesia vivente. Una lettura di Hoelderlin" (Palermo 2010),
- il saggio "Estetica della contingenza. Exattamenti e pennacchi tra biologia e filosofia" (Palermo 2013), vincitore del Premio Nuova Estetica della Società Italiana di Estetica,
- la traduzione e curatela “L’infanzia della dell’estetica. L’origine evolutiva delle pratiche artistiche” (Milano 2015),insieme a Fabrizio Desideri,
- la monografia “L’evoluzione della bellezza. Estetica e biologia da Darwin al dibattito contemporaneo” (Milano 2015).

Da tale ultima monografia, Cristina ha tratto gli spunti più salienti per la sua conversazione con Mariagrazia.

Una conversazione, nella quale la “Protagonista” Portera è riuscita ad attrarre e coinvolgere l’attenzione dei presenti sulla Bellezza e sull’Estetica, facendo cogliere, con la straordinaria semplicità propria dei grandi, le ragioni del “parto gemellare” che lega la Filosofia alla Biologia, di cui Mariagrazia ha scritto nella sua ultima monografia.
Il tutto prendendo la stura dall’espressione “Che bello!”, che Mariagrazia, poco prima di arrivare al Cine Di Francesca, aveva ascoltato dalla bocca di tanti ospiti della nostra Città, mentre, affacciati alla balaustra del lungomare, ammiravano e fotografavano il tramonto.

Nel particolare momento storico che l'Umanità sta vivendo, un momento, in cui, nel nome di Allah, estremisti islamici, seminando morte e distruzione, attentano alla Pace nel mondo, molto stimolanti alla riflessione sono state la domanda di Cristina:
In che modo l’approfondimento di una linea di ricerca quale l’approccio evoluzionistico alla questione della bellezza, a cavallo tra biologia e filosofia, potrebbe fornire spunti interessanti per comprendere qualcosa di più del mondo che ci circonda, in tutta la sua complessità?
e la risposta di Portera
Charles Darwin, il “padre” della teoria biologica dell’evoluzione per selezione naturale, accostandosi al problema della bellezza e dell’origine del senso estetico nell’uomo e negli altri animali aveva ben chiara una distinzione: quella tra l’universalità del senso estetico, da un lato - cioè la capacità di apprezzare il bello, comune a tutti gli uomini e anche a molti altri animali -, e la variabilità e diversità dei canoni estetici, dall’altro.
Ciò significa che, per Darwin, se è vero che tutti gli uomini apprezzano naturalmente il bello e sviluppano un’attrazione per esso, è tuttavia anche vero che un significato unico di bellezza, un’idea di bellezza valida e vincolante per tutti e in ogni tempo non esiste.
Questa idea darwiniana può risultare interessante anche per noi oggi, in un mondo in costante mutamento e ricco di crescente complessità, in cui ci confrontiamo sempre più
spesso - e in maniera più o meno traumatica - con il “diverso” da noi, con culture, storie, tradizioni diverse dalla nostra.
Educare alla bellezza, educare soprattutto le giovani generazioni a essere sensibili alla bellezza e alla diversità delle sue forme d’espressione nelle varie culture umane (e anche non umane) può essere la chiave per muovere i primi passi verso un mondo più coeso e in pace, in cui coesistano l’unità - cioè la bellezza come patrimonio di tutta l’umanità, indistintamente - e la diversità - cioè il rispetto per le varie forme in cui la bellezza si esprime e si declina, a seconda dei
diversi contesti culturali”.

Per me, che ho conosciuto Mariagrazia in fasce e che, da amico di famiglia, ho seguito e seguo il corso dei suoi studi e della sua ricerca in tante Università d’Europa, è stato particolarmente toccante cogliere l’interesse scientifico, che la conversazione è riuscita a suscitare nel Prof. Peppino Re, Docente di Filosofia di Mariagrazia negli anni del liceo, certamente, decisivo nell’indirizzo dei suoi studi superiori.

A Mariagrazia, insieme ai fiori di Giovanni Cristina,

gli auguri miei e di tutti per i suoi studi e per la sua carriera universitaria.

Ad maiora!

(Le foto di Armando Geraci sono tratte da Cefalùsport)

Saro Di Paola, 17 agosto 2016