30 Giugno 2016, 19:10 - Giovanni La Barbera [suoi interventi e commenti] |
I verbi "pianificare e programmare" l'uso del suolo, come constatiamo giorno dopo giorno, nel nostro contesto sociale politico ed amministrativo, non hanno avuto fortuna. Il fatto storico che sul finire degli anni 60 la Comunità di Cefalù abbia trovato i presupposti culturali e gli interessi per dotarsi di un Piano Regolatore Generale non deve far concludere, frettolosamente, che vi fosse una vera consapevolezza, nel contesto comunitario.
Va comunque ascritto positivamente, nel merito, agli attori culturali e politici di quel periodo, e tra questi giovani studenti animati da un'ansia ideale, se oggi si può parlare con maggiore consapevolezza dei processi, appunto di pianificazione, programmazione e di tutela ambientale nel territorio di Cefalù.
Non è difficile immaginare che il prodursi della sintesi nell'insieme degli interessi, di vario genere, sia stata concretamente la condizione o il presupposto per la formazione del Piano.
Dunque, l'esperienza insegna, se non si crea quell'atmosfera le forze retrive, che si oppongono al necessario aggiornamento del primo PRG, prevarranno, come sono prevalse fin ora, contribuendo a mantenere la comunità nell'incertezza del suo futuro.
Va da se che la Comunità è oggi chiamata a porre molta attenzione alla esperienza vissuta portando il dibattito sui temi della qualità a difesa del patrimonio storico-architettonico e di quello naturalistico. Sarebbe stato compito dell'Amministrazione comunale accendere, promuovere e governare la partecipazione, ma purtroppo!
Gli effetti conseguenti all'assenza di direzione dei processi insediativi e di valorizzazione ambientale sono evidenti a tutti i cittadini. Va ricordato che pianificare vuol dire dirigere, il che comporta l'assunzione amministrativa delle responsabilità, quelle possibili alla scala locale, nel mondo libero, solo sviluppando la conoscenza e la partecipazione sociale.
Oggi si stanno concretizzando molti degli effetti nefasti dovuti alla incapacità di procedere alla formazione del nuovo PRG, prova ne è il disorientamento del motore economico trainante della città (il settore turistico) che produrrà sempre di più sfiducia e che già coinvolge tutto il sistema in una spirale involutiva, dalla quale sarà dura uscirne.
Con questa premessa mi piacerebbe richiamare i consapevoli a riprendersi le redini del proprio futuro partecipando ad ogni occasione di apprendimento sociale utile a dare concreta soluzione alla formazione del nuovo PRG.
Giovanni La Barbera del Movimento Autonomia e Libertà
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