30 Giugno 2016, 08:28 - Salvatore Ilardo [suoi interventi e commenti] |
CONDIVIDIAMO PIENAMENTE LE INTERAZIONI DEI SISTEMI NATURALI CON QUELLI SOCIOECONOMICI , EVIDENZIATI DA S. E. IL VESCOVO MANZELLA
Molto consone alla realtà locale
Abbiamo apprezzato che S.E. il Vescovo di Cefalù abbia reso pubblica una sua lettera pastorale sulle devastazioni arrecate al nostro territorio dal recente immane incendio.
Il nostro Vescovo invita tutti a fare propria l’idea di una “ecologia integrale”, che motiva il degrado ambientale con il degrado sociale, o ancora più chiaramente, evidenzia “ le interazioni dei sistemi naturali con i sistemi sociali”. Quando si parla di povertà, non si può prescindere dai fattori naturali, resi sterili dall’azione dell’uomo (vedi Terzo Mondo).
Sono concetti universali, di cui noi vorremmo fare tesoro, provandone a fare qualche estrapolazione per quanto riguarda la dinamica di eventi, situazioni , progetti , relativi al nostro territorio. Vorremmo, soprattutto, farne tesoro anche per continuare ad andare avanti in talune nostre iniziative, volte a salvaguardare il nostro territorio , il nostro paesaggio.
Ci ricorda il nostro Vescovo che il Creato è un dono affidatoci da Dio. Per i non credenti , vogliamo ricordare che i Nativi americani dicevano che la Terra l’abbiamo presa in prestito dai nostri nipoti. La nostra Costituzione se ne fa carico all’art. 9 , considerando il paesaggio un bene inestimabile che va salvaguardato.
Ed è proprio il Codice dei beni culturali e del paesaggio (D.L. n.42 del 22.1.2004) , che noi abbiamo più volte invocato , perché il Comune di Cefalù si dotasse di un “Piano paesaggistico”. E’ quanto prevede una legge dello Stato, a cui finora i nostri Amministratori si sono sottratti . Fatto che evidenzia in modo evidente le “interazioni dei sistemi naturali con i sistemi sociali, politici, amministrativi” , che si hanno. E non sono solo quelli locali , perché , ad esempio, la devastazione compiuta nel nostro territorio da parte di un’opera pubblica , chiamata Raddoppio ferroviario, sono sotto gli occhi di tutti, e richiama altri Enti.
1. Hanno compromesso una bellissima fascia costiera , con l’erezione di assurde ed antiestetiche barriere antirumore , che hanno spaccato letteralmente in due il territorio attraversato dalla ferrovia, sottraendolo ad una sua piena fruibilità, in quanto reso pressoché inaccessibile, a seguito dei pochi sottopassi realizzati, a loro volta soggetti a facili allagamenti.( v. ns. lettera aperta alla Soprintendenza del 10.6.2016).
2. Hanno compromesso una bellissima vallata, quella di Fiume Carbone, con l’abbattimento di oltre 800 piante di ulivi secolari, senza il previsto parere vincolante della Soprintendenza ( legge n.42 del 2004).
3. Hanno rischiato di causare gravi danni alle abitazioni del quartiere dello Spinito , con il progettato scavo della cosiddetta Galleria di sfollamento , che è un’opera complementare della prevista Stazione sotterranea . Rischi scongiurati solo dopo accertamenti geologici fatti da un consulente nominato dal Comune , Prof. F. Cafiso, il quale peraltro ha supportato le sue analisi e conclusioni su dati tecnici già disponibili da tempo da parte delle Ferrovie. Circostanza, questa, che consideriamo alquanto grave , essendo R.F.I. S.p.A. una società a capitale pubblico.
4. A sua volta, la prevista realizzazione della Stazione sotterranea di Cefalù rischia di compromettere , per tantissimi anni , l’equilibrio socioeconomico ed ambientale dell’intera città, oltre che la mobilità e il turismo.
Nel parlare di interazioni tra sistemi naturali e sistemi sociali , si cerca spesso di far passare concetti fuorvianti e o demagogici, quali “progresso, occasioni storiche, opportunità di lavoro”. Concetti privi sovente di approfondite analisi socioeconomiche, come è il caso del Progetto di raddoppio della Tratta ferroviaria Fiumetorto-Cefalù-Castelbuono, destinato a durare circa 20 anni (2003-2023), con benefici previsti alquanto effimeri, ed enormi costi per il territorio.
Qualche commento vorremmo riservarlo anche al recente devastante incendio che ha colpito il nostro territorio, lasciando uno scenario apocalittico. Scrivevamo alcuni giorni fa, su un Blog locale, un articolo dal titolo “Sarebbe bastato qualche secchio di acqua”. E’ chiaro in senso lato, ma comunque indicativo del fatto constatato di una insufficienza di mezzi di soccorso antincendio. Ancor più in zone suburbane , facilmente accessibili ai mezzi , essendo limitrofe a principali vie di comunicazione. Abbiamo saputo di tantissime famiglie che hanno difeso con ogni mezzo quei loro modesti averi, senza alcuna assistenza da parte delle Istituzioni.
Certo , se si identifica con il sociale la fonte dolosa di tale catastrofe, pensiamo anche che misure di prevenzione , oltre che uomini e mezzi insufficienti , non abbiano aiutato a limitare i danni di tale incendio catastrofico. Sarebbe positivo , se oltre a perseguire con efficacia gli autori di tale catastrofe ambientale, le Istituzioni potessero riesaminare ex novo tutte le strutture preposte alla prevenzione e a alla lotta agli incendi , nonché di altri eventi naturali.
E qui , ancora una volta , torniamo alle interazioni dei sistemi sociali con quelli naturali.
La difesa del territorio e del paesaggio non è e non può essere un semplice slogan, né una vuota celebrazione rituale di eventi più o meno ispirati alla Terra.
E’ qualcosa che deve essere in primis un nostro patrimonio culturale, che dobbiamo manifestare in modo concreto ed operativo in tutti i nostri atti pubblici e privati, anche se qualcuno ci potrà accusare a volte di perseguire altri intenti , altri fini.
Cefalù, 30 giugno 2016
Per il Comitato Ferrovia a Impatto Minimo
(Salvatore Ilardo)
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Articolo correlato:
Panorama apocalittico? Il vescovo chiede l’ecologia integrale - Cefalunews - 29/06/2016 (http://www.cefalunews.net/cn/news/?id=50375)
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