Il Pantocratore, il raddoppio ferroviario e l'Amministrazione

Ritratto di Angelo Sciortino

26 Giugno 2016, 17:44 - Angelo Sciortino   [suoi interventi e commenti]

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Nulla riesce a riscaldare i cuori dei cefalutani. Stanchi dei discorsi e delle retoriche della politica, che nei fatti non riesce a dimostrarsi capace di risolvere i problemi di Cefalù, i cittadini mostrano soltanto scetticismo e credono di risollevarsi, per tornare a sognare un futuro per sé e per i loro figli, con l'astensione nelle elezioni, con il disinteresse della cosa pubblica, che non riescono a considerare come propria, ma soprattutto come indispensabile investimento per tornare a crescere.

Nessun turismo, nessun commercio, nessuna crescita economica potrà mai esserci, se imperano tale scetticismo e tale mancata partecipazione. E senza crescita economica non potranno esserci né quella sociale né quella culturale. In queste condizioni è quasi inutile sperare che Cefalù si risollevi; è inutile credere che essa sopravviverà, perché gode della protezione del suo Patrono, che non riesce a meritare, perché in troppi agiscono quasi a scacciarla.

A questo proposito una frase della poderosa Summa di Tommaso d'Aquino mi ha colpito: “Sebbene il lume naturale della mente umana sia insufficiente manifestazione di quelle cose che attraverso la fede si manifestano, è tuttavia impossibile che cose che ci sono tramandate attraverso la fede divinamente siano contrarie a quelle che ci sono date per natura.”. Quindi, attraverso la fede noi crediamo Cefalù protetta dal suo Patrono, ma tale protezione deve mostrarsi come “data per natura”; deve, cioè, essere meritata con la nostra azione. E quale azione può derivare da uno scettico che ha abbandonato ogni speranza in se stesso? Da un cittadino che non partecipa alla vita pubblica, da un cittadino che teme di esprimere la propria opinione?

Lo so, chi attualmente ricopre cariche istituzionali querela, offende e minaccia coloro che non è riuscito a sottomettere alla sua opinione. Ciò rende sicuramente difficile partecipare, criticare, consigliare e suggerire. Sapere, però, che c'è un piccolo numero di cittadini, che affronta tali difficoltà e resiste persino alle ingiurie del re nudo, mi dà speranza. La speranza che il tempo darà ragione a questi bastian contrari, com'è accaduto ieri con l'ottima relazione del professor Cafiso. E ciò non per loro soddisfazione, ma nell'interesse dei cittadini, perché sia impossibile che chi amministra ci procuri cose contrarie a quelle tramandate attraverso la fede, che ci sono date per natura. Una natura, quella degli amministratori di oggi, che dev'essere controllata, affinché non procuri a Cefalù più disastri di un terremoto o del recente incendio.

Gli stessi, che avrebbe causato la loro distrazione sulla vicenda del raddoppio ferroviario, se qualcuno non avesse insistito nel chiedere maggiori garanzie persino per l'incolumità delle persone.