Elezioni amministrative: chi ha vinto?

Ritratto di Angelo Sciortino

21 Giugno 2016, 09:12 - Angelo Sciortino   [suoi interventi e commenti]

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Che cosa è accaduto domenica scorsa? Sì, lo so, ci sono stati i ballottaggi. Il PD ha perso, il Centro destra si è liquefatto e il M5S ha conquistato ben diciannove poltrone di sindaco, fra le quali quella di Torino e di Roma. Anche in Sicilia vince lo stesso movimento: Vittoria abbandona il centrosinistra dopo 70 anni, Caltagirone e il Calatino, un tempo feudi incontrastati dell’ala della Cgil catanese, si scoprono di destra e persino vicini al M5S; tra Agrigento e Trapani i grillini fanno en plein.

Quindi? Ha vinto il M5S, non c'è dubbio. E, considerando che a essere elette sindaco sono state tante donne, hanno vinto pure le donne.

A ben riflettere, però, può dirsi, a urne chiuse, che ha vinto qualcuno e ha perso qualcun altro? Non era certamente una gara fra i candidati e nessuno di loro aveva da conquistare un trofeo o vincere un terno al lotto. Si trattava della scelta dei cittadini dei propri rappresentanti, visto che non può esercitarsi la democrazia diretta, facendo un referendum per ogni decisione politica.

Se le cose stanno così, mi sembra un errore madornale parlare di vittoria o di sconfitta di un partito e dei suoi candidati. Non possiamo escludere, però, che un vincitore ci sia. E questo non può che essere la totalità dei cittadini, anche coloro che non hanno votato.

Stando così le cose, mi sembra troppo presto per parlare di vittoria. Si pensi alle elezioni di Crocetta Presidente della Regione e Lapunzina Sindaco. Ad apertura di urne si disse che entrambi avevano vinto. Soltanto circa quattro anni dopo abbiamo scoperto che chi doveva risultare vincitore, i Siciliani e i Cefalutani, sono gli sconfitti. Con l'esperienza lo si è capito e nessuno li considera ancora vincitori.

Essi sono gli sconfitti, che hanno trascinato nel buio abisso della sconfitta tutti noi.

Non pensate che nel passato non sia accaduta qualcosa di simile. Ad Atene, la città in cui è nata la democrazia, accadde la stessa cosa durante la guerra con Sparta, detta poi da Tucidide la Guerra del Peloponneso. Alcibiade, uomo ambizioso e desideroso di gloria, convinse i propri concittadini a fare una spedizione militare contro una città siciliana alleata di Sparta, Siracusa. La spedizione fu fatta, ma gli Ateniesi furono sconfitti e diecimila di loro furono rinchiusi nelle latomie, che ancora oggi possono visitarsi a Siracusa, dove morirono di fame e di sete. La votazione degli Ateniesi di quel tempo, quindi, non segnò la vittoria di Alcibiade, ma pochi mesi dopo la sconfitta degli Ateniesi.

Di esempi ce ne sarebbero tanti altri, alcuni dei quali vicini a noi nel tempo. Sarebbe lungo citarli in questa sede e anche inutile, perché bastano quelli già citati di Alcibiade, Crocetta e Lapunzina. Sono sufficienti per imporci di sospendere il giudizio almeno per qualche anno, per essere certi che Raggi, Appendino e le altre Signore non sono come Crocetta o Lapunzina.

Lo so, in tanti si dicono certi che sono diverse, ma lo dicevano anche gli Ateniesi di Alcibiade.

Non prendetevela se continuo a dubitare di questa rivoluzione movimentista e telematica e dei suoi risultati. Sono, lo confesso, scettico. Il mondo lo hanno cambiato sia gli onesti e ancor più i disonesti; gli uni e gli altri quando hanno fatte proprie le grandi idee, supportate da una profonda conoscenza delle leggi dell'economia, se volevano il progresso sociale del loro paese, e delle regole militari, se per affermare queste idee occorreva combattere.

A me non sembra che nel M5S si sappia dove stanno di casa le idee, le leggi dell'economia e le regole militari. Spero, però, di sbagliarmi per il bene del mio Paese, di questa Italia in declino non solamente economico, ma – e questo è peggio – anche culturale. Dico subito, a scanso di equivoci, che di questo declino sono responsabili sia Forza Italia e sia il PD, per non parlare delle loro appendici. Questa ammissione non mi sembra, però, un motivo per credere a chicchessia per fede.