Incendio: perché mancavano i canadair?

Ritratto di Angelo Sciortino

16 Giugno 2016, 22:23 - Angelo Sciortino   [suoi interventi e commenti]

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Quante colpe! Quante responsabilità! Di un ieri remoto, di uno prossimo e del presente!

Per la Magistratura le sole colpe perseguibili sono quelle dei piromani, contro i quali non basta inveire, chiedendo l'ergastolo e considerandoli meno che bestie. Bisogna scoprirli e provare di essere gli autori di questo reato. Lavoro lungo, quasi impossibile! Speriamo, comunque.

A giudicare, però, non dev'essere soltanto la Magistratura. Anzi, quando esiste una vera democrazia sorretta da cittadini e non da sudditi amorali, quando non immorali, i compiti della Magistratura sono soltanto quelli di amministrare la giustizia, perché vengano rispettate le leggi, che i cittadini stessi si sono dati per mezzo dei loro rappresentanti, per regolare la propria vita sociale e la propria libertà. Il resto è compito della politica.

I problemi sorgono quando la politica ha una visione corta e ottusa del suo compito. Sorgono quando essa ritiene che il suo compito “alto” sia quello di produrre regole su regole, magari dettate da buone intenzioni, ma nefaste nelle loro conseguenze, non foss'altro che per il loro numero abnorme, che le rende confuse, contrastanti e precarie, com'è diventata la vita dei cittadini.

È precario il lavoro nella stragrande maggioranza dei casi; sono precari i sacrifici di un uomo per lasciare ai propri figli una situazione economica migliore, perché interviene famelico lo Stato, fagocitando gran parte di quanto quei sacrifici hanno prodotto, sia mentre lo si prepara e sia quando l'erede dovrebbe raccoglierlo.

Tolta all'uomo la certezza di costruire per i propri figli, come può pretendersi che cresca la ricchezza nazionale? Perché mai un uomo, cosciente di non poter portare nulla con sé nell'Aldilà, dovrebbe lavorare per produrre più di quel che potrà consumare in vita?

Toltogli questo futuro per i suoi figli, questi politici da strapazzo favoriscono decadenza economica e sociale, non dimenticando, però, d'imporre con le loro regole burocratiche quanto basta a loro per vivere scialacquando, mentre i cittadini, che per disperazione non pagano il loro mantenimento, vengono additati come nemici della società e della democrazia.

Non si limitano, però, a chiedere per sostenere i loro vizi, ma anche per sostenere a loro volta coloro che con il loro voto clientelare li sostengono: i precari a vita. Fra costoro spiccano nella nostra Sicilia le migliaia di forestali stagionali nel lavoro, ma non nella retribuzione, che grazie all'indennità di disoccupazione diventa annuale. Aveva ragione Prezzolini, quando diceva che in Italia nulla è stabile, fuorché il provvisorio! Quando Prezzolini scrisse questa frase, il precariato era appena nascente. A quarant'anni ha sostituito persino la Costituzione, che vieta assunzioni pubbliche senza un concorso.

Che cosa c'entra tutto ciò con l'incendio di oggi a Cefalù? C'entra, eccome! I politici, questi politici, sia di destra che di sinistra, negli ultimi trent'anni si sono preoccupati di costruire il sistema del precariato, che ha permesso loro e ancora permette di tenere quanti più cittadini legati per i genitali con il filo d'acciaio della disperazione, intrecciato con quello del clientelismo. In questo modo si garantiscono i voti per riconquistare per sé il potere e di trarne vantaggi economici, che sono consistenti già se si accontentano onestamente dei loro appannaggi, figuriamoci se onesti non sono.

C'è di peggio, però. Dovendo sostenere cifre immani per procurarsi clientele, diminuiscono sempre di più quelle necessarie alla vita sociale. Si lascia la Polizia senza uomini sufficienti, spesso senza automobili e senza benzina; l'istruzione quasi senza insegnanti; i Comuni senza autonomia; la Sanità divisa tra chiusura di reparti, licenziamenti professionali, strumenti chirurgici e persino medicine; si chiudono Tribunali: in sostanza, non si fa ciò che giustifica uno Stato.

Anche nella protezione civile contro le calamità naturali e gli incendi si pensa ad aumentare il numero dei precari, dimenticando che, come nel caso degli incendi bisognerebbe fare funzionare gli aerei Canadair CL-415 SuperScoope. Quegli aerei, che forse oggi avrebbero limitato i danni dell'incendio, che ha colpito Cefalù e i paesi vicini. Complimenti al PD e all'opposizione: ci consoleremo con i precari, che forse convincerete a rivotarvi con un semplice strattone a quel filo d'acciaio, di cui ho parlato.

Per i lettori che vogliono saperne di più, allego il seguente PDF Aerei antincendio.pdf . Da esso capirete che i piromani hanno troppi complici nella burocrazia e nella politica. Da essi non potrà mai difenderci un Sindaco, che ha abdicato a farsi carico dei suoi compiti,  tentando di scaricarli su altri.