Stile o contenuto?

Ritratto di Angelo Sciortino

16 Giugno 2016, 10:40 - Angelo Sciortino   [suoi interventi e commenti]

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La recente polemica, innescata da un intervento di Salvatore Ilardo e proseguita poi con quello del Presidente del Consiglio comunale, entrambi arricchiti dai commenti delle persone chiamate in causa, ha posto il dilemma, almeno per il secondo intervento, se ci troviamo di fronte a una questione di stile o di contenuto.

Un dilemma, che dev'essere sciolto, altrimenti si corre il rischio di valutare superficialmente, cioè, in forza della prima cosa che salta all'attenzione di chi legge: il sarcasmo scurrile, che diverte, anche quando stanca per l'eccessiva ricercatezza espressiva. Così facendo, infatti, si finirebbe con il perdere di vista il contenuto e la possibilità di valutarne la sua vera natura: l'inconsistenza delle argomentazioni. E la polemica così valutata rischierebbe di trasformare la democrazia nella inutile democrazia delle chiacchiere, alla quale tanti politici locali vorrebbero che ci assoggettassimo.

Quando un uomo presiede l'espressione istituzionale della totalità dei cittadini, non può scrivere, per esempio: “Non il mio tono ma i miei contenuti diventano offensivi, volutamente e responsabilmente offensivi, con la mia libertà e la piena percezione di chi e che cosa ho davanti, quando esercito la legittima difesa mia e dei cittadini di Cefalù dalle assurdità e dalle manipolazioni di coloro che strumentalizzano la buona fede e generano artatamente il terrore di tanti abitanti del quartiere Spinito”. Quindi, con la sua libertà e la piena percezione di chi e che cosa ha davanti egli non risponde alle argomentazioni con argomentazioni, ma con contenuti volutamente e responsabilmente offensivi. Quindi, non ci troviamo di fronte a una questione di tono o di stile, ma di contenuto, purtroppo non dimostrato e comunque opinabile.

Tutto ciò non impedisce che tale contenuto venga condito con frasi di eccellenza scurrile, come quando scrive di non prendere “nemmeno in considerazione certi esseri costituiti della stessa sostanza che mangiano e che defecano, che sono la vera causa della puzza appestante che si sente laddove abitano.”. Il Presidente è troppo colto per non sapere che ha ripreso Feuerbach, quando affermò che l'uomo è ciò che mangia, intendendo tra le altre cose che l'importanza di ciò che mangia risiede nella necessità di nutrire il corpo per renderlo ottimo strumento del pensare. Questo potrebbe causare puzza appestante, ma bisogna sopportarla, se si vuole che i neuroni frontali funzionino correttamente per ben argomentare sugli argomenti altrui secondo logica e competenza, non offendendo volutamente e responsabilmente l'argomentatore.

L'intervento del Presidente è un sintomo grave di involuzione democratico-dispotica, una sorta di democrazia raccontata e mistificatoria, della quale il PD a ogni livello rappresenta l'esempio più eloquente.