Raddoppio ferroviario: evitare la deviazione, definitiva, della strada statale ad Ogliastrillo e prendere quattro piccioni con una fava

Ritratto di Saro Di Paola

6 Giugno 2016, 20:27 - Saro Di Paola   [suoi interventi e commenti]

Versione stampabileInvia per email

Tra le aree di cantiere che sono state già aperte e quelle che dovranno, ancora, essere aperte per i lavori del secondo lotto del raddoppio ferroviario, quella di Ogliastrillo, è stata, nell’ottobre del 2015, la prima ad essere aperta (https://www.qualecefalu.it/node/18055)

  

e sarà l’ultima ad essere chiusa.

Ciò perché, è ad Ogliastrillo che dovrà essere assemblata la talpa prima di imbucarsi per realizzare la prima canna della galleria, cosiddetta “Cefalù”, e sarà ad Ogliastrillo che la talpa dovrà essere disassemblata, dopo che avrà ultimato la seconda canna.
L’assemblaggio ed il disassemblaggio della talpa saranno eseguiti, alla quota dei binari, nell’area sottostante la strada statale,

nel tratto tra il bivio per Roccazzo ed il Palatricoli, di cui il progetto “esecutivo” del secondo lotto prevede la deviazione a monte.

   

È una deviazione talmente leggera, che nelle planimetrie che seguono si riesce, soltanto, a percepire.

È, però, una deviazione, che finirebbe per ridurre, sensibilmente, l’area tra la grande scalinata di accesso al Palatricoli e la statale medesima,

che, in occasione delle più importanti manifestazioni, sportive e non, svoltesi all’interno del palazzetto è stata utilizzata come parcheggio per i mezzi di soccorso e per quelli delle Forze dell’Ordine e delle squadre in competizione

È una deviazione, senza la quale non potrà essere realizzata la paratia di 300 pali che, per il dislivello di circa 10 metri tra la quota della statale ed il piano dei binari è prevista, a cantiere aperto, per sostenere la statale e, dopo il disassemblaggio della talpa ed a lavori ultimati, per fungere, da appoggio, lato monte, della copertura della galleria artificiale, che introdurrà i binari nelle due canne della galleria “Cefalù”.

In tutta l’area di cantiere di Ogliastrillo i lavori della Toto sono fermi da parecchi giorni.

Già da prima che le due trivelle che erano state impiegate per realizzare la paratia di pali in calcestruzzo speciale non armato, attraverso la quale la talpa, dopo che sarà stata assemblata, si imbucherà nel sottosuolo per cominciare a realizzare la prima canna,

venissero caricate e portate via.

   

Ho fondate ragioni per ritenere che i lavori siano fermi per le resistenze, a mio giudizio sacrosante, della ex Provincia Regionale di Palermo, che non accetta che il PalaTricoli sia privato di quell’area, che, nel rispetto delle previsioni progettuali di questa struttura, ha la destinazione logistica, assai importante, di cui ho detto,.

Se le mie ragioni, piuttosto che fondate, dovessero essere vere, ITALFERR e TOTO Costruzioni dovrebbero chiedersi se non sia il caso di deviare la sede dei binari e con essa quella delle gallerie, di quel minimo che basterebbe ad evitare la deviazione a monte del tratto di statale.
Ciò al fine di non fare protrarre il fermo dei lavori per una causa che a nessuno potrà essere addebitata se non ad esse stesse.
Sarebbe un minimo talmente piccolo da non arrecare, a mio giudizio, pregiudizio alcuno alle caratteristiche planimetriche di linea veloce, che il nuovo tracciato deve avere.

Evitando la deviazione della statale, con una fava si prenderebbero quattro piccioni:
- il risparmio del danaro pubblico necessario per la deviazione;
- il risparmio dei disagi, che la realizzazione della deviazione procurerà;
- il mantenimento, per intero, dell’area a servizio del Palatricoli;
- la ripresa immediata dei lavori.

Saro Di Paola, 6 giugno 2016