Chi è veramente contro i bambini e i deboli

Ritratto di Angelo Sciortino

3 Giugno 2016, 11:36 - Angelo Sciortino   [suoi interventi e commenti]

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La vicenda dell'ultimo Consiglio comunale è giunta all'opinione pubblica soltanto nella interpretazione dei consiglieri di maggioranza e del Sindaco, che hanno sottolineato che la mancata approvazione della deliberazione di Giunta, relativa a un finanziamento statale di circa 700 mila euro, avrebbe fatto perdere investimenti in favore “dei bambini e dei più deboli”.

Non credo che le cose stiano veramente così. Ho atteso per due giorni eventuali repliche dei consiglieri di opposizione, che chiarissero a me e all'opinione pubblica le ragioni, che li avevano spinti alla decisione di astenersi, ma inutilmente. Sono stato costretto, quindi, a “studiarmi le carte”, tentando di farmene un'opinione personale, che cerco adesso di sintetizzare in quel che segue.

La deliberazione di Giunta stabiliva che le somme erano state già impegnate, per cui al Consiglio si chiedeva soltanto di ratificarla, come prevede la normativa vigente, se tali somme vogliono iscriversi in un apposito capitolo di bilancio. In mancanza di tale ratifica, non mi sembra che si perda il finanziamento, ma le eventuali uscite andrebbero iscritte fuori bilancio, per essere poi pagate con il finanziamento già iscritto a una sua voce particolare.

C'è di più, però. Il bilancio l'Amministrazione non l'ha ancora presentato per l'approvazione, per cui sarebbe stato necessario operare una variazione al bilancio precedente, continuando con il solito andazzo dell'improvvisazione. Non per nulla i tecnici contabili, primo fra tutti il ragioniere generale, non erano presenti per chiarire la questione sotto questo aspetto ai consiglieri.

Tutto ciò ha un significato ben preciso: l'Amministrazione, agendo così, voleva una ratifica delle sue decisioni senza neppure un dialogo con il Consiglio, visto che non ha neppure la maggioranza. Una sorta, per capirci, di un pranzo con menu fisso, in cui non è data alcuna possibilità di scelta ai commensali, che possono soltanto decidere di non mangiare. Per l'Amministrazione e per i consiglieri di maggioranza, però, valeva l'adagio o mangi questa minestra o ti butti dalla finestra!

C'è però anche l'aspetto politico in questa vicenda. Chi amministra o governa deve assumersi le sue responsabilità e per agire deve avere una sua maggioranza che lo sostiene. Se non è stato capace di procurarsela, non può scaricare la colpa sull'opposizione. Questa è la legge della democrazia!

Se fatti contingenti impediscono che si formi una tale maggioranza, chi governa o amministra deve avere il coraggio di agire comunque, se la legge, come in questo caso, gliene dà la possibilità. Questo l'Amministrazione lo sa, se per bocca del suo Sindaco ha dichiarato che lunedì cominceranno i lavori, per i quali sono state scelte le cooperative esecutrici. Ma forse la mancanza della ratifica lascia alla sola Amministrazione la responsabilità dell'azione.

E sia! Questo desiderio di lavarsene le mani si può anche comprendere, ma non si può comprendere che si affermi impunemente che, al solito, la colpa è degli altri. Specialmente se si ha il sospetto che questo tipo di scelte sono fatte per acquisire consenso elettorale di tipo clientelare. Se così fosse, sarebbe l'Amministrazione e chi la sostiene a fare un danno “ai bambini e ai più deboli”. Il danno di servirsene per la conservazione del proprio potere.