Una giovane vorrebbe che i sudditi diventino cittadini

Ritratto di Roberta Fertitta

24 Maggio 2016, 21:28 - Roberta Fertitta   [suoi interventi e commenti]

Versione stampabileInvia per email

 

Lettera aperta ai cittadini

Con la speranza che questa lettera venga pubblicata, perché ritenuta degna di attenzione, mi impegno ad adempiere al mio dovere di cittadino, che vede ledere in maniera ingiusta i Diritti Fondamentali, che uno Stato Democratico dovrebbe garantire.

Vorrei rivolgermi alla popolazione di Cefalù, ai cittadini attivi che si sentono sconfitti, a quelli pigri, stanchi e passivi, con l'intento di risvegliare in loro il senso di appartenenza e la voglia di riscatto che possono essersi assopiti a causa delle delusioni, che gli Amministratori di questa incantevole cittadina ci hanno inflitto per anni.

Uno dei Diritti riconosciutici dall'UE attraverso la Carta dei Diritti Fondamentali (Proclamata nel Dicembre 2000 a Nizza dal Parlamento europeo, dal Consiglio e dalla Commissione), è il DIRITTO A UNA BUONA AMMINISTRAZIONE.

L'art 41 della CDF definisce “buona amministrazione” l'oggetto di diritto attinente alla cittadinanza che ogni persona vanta nei confronti delle Autorità Pubbliche.

Dunque l'Amministrazione è “buona”, se tratta ciascun individuo in modo imparziale ed equo e alle sue domande risponde entro un termine ragionevole; quando motiva le sue decisioni e quando la persona interessata è stata ascoltata; se consente agevolmente l'accesso di ogni persona ai fascicoli che lo riguardano, rispettando interessi e diritti di terzi.

Occorre sottolineare che la “buona amministrazione” deve svilupparsi anche attraverso la comprensione ed il rispetto delle “ragioni dei cittadini”. Essere compresi ed ascoltatati è un diritto al quale dobbiamo appellarci.

Abbiamo già perduto troppo in termini di prestigio, in termini economici, in termini di dignità sociale; quello che ci è rimasto è una cittadina decaduta , dove ogni comparto economico è degradato, messo al tappeto. La fama di cui godeva Cefalù è solo un ricordo che appartiene ai nostalgici.
Non è più tempo di borbottare, mi appello al vostro buon senso, perché se questa mia lettera, che nasce da un amaro esame di coscienza, restasse un inutile sfogo, il futuro di Cefalù lo avremmo deciso e costruito tutti insieme da gregge, che non sa invece essere artefice del proprio destino.

Grazie per l'attenzione, Roberta Fertitta