14 Maggio 2016, 17:36 - Angelo Sciortino [suoi interventi e commenti] |
Così come si dice tanti nemici tanto onore, può dirsi pure tante querele altrettante medaglie. E io sono alla ricerca disperata di un'altra di queste medaglie, ma purtroppo ormai sono mesi che non accade che le mie critiche diano tali risultati. Voglio fare un tentativo ancora.
Nel suo libro Attraverso lo specchio, che seguì di pochi mesi l'altro famosissimo Alice nel Paese delle Meraviglie, Lewis Caroll immagina che Alice, sonnecchiante innanzi a uno specchio, cominci a sognare di trovarsi oltre, in una sorta di mondo fantastico, dove vivono tutti i personaggi delle sue favole, fra i quali la Regina Rossa, che la prende per mano e insieme a lei comincia a correre fino a restare entrambe sfinite. Non appena ferme, però, Alice si accorge che non si sono spostate neppure di un passo dal luogo in cui avevano cominciato la corsa.
Circa un secolo dopo, nel 1973, il biologo Leigh van Valen creò il termine effetto Regina Rossa per descrivere un particolare aspetto dell'evoluzione, caratterizzato dal fatto che non avviene nelle specie animali alcun cambiamento evolutivo a determinate condizioni.
Sembra che tali condizioni siano presenti da almeno quattro anni nella politica amministrativa di Cefalù. Non avviene, infatti, alcun cambiamento né tantomeno un qualsivoglia progresso. Se non fosse per il suo lento regredire, diresti che Cefalù è ferma, immobile, posta in un cerchio non conforme, ma compatibile, che, lentamente inabissandosi, la trascina verso un abisso.
Eppure il suo Sindaco, seguito come la Regina Rossa dalle tante Alice, corre, si agita, improvvisa e sogna d'essere il salvatore, forse più ancora del Patrono. Nonostante tale disperata corsa agitata, però, egli stesso e la Città tutta rimangono prigionieri di quel cerchio. E sprofondano!
Perché avviene tutto ciò? Perché da quattro anni si combatte per superare il dissesto, ma la lotta si chiude proprio con la dichiarazione di dissesto? Perché si vuole una città più pulita, più ecologica e più degna della sua storia, ma ci si ritrova invece con una città più sporca e con un centro storico appestato dagli scarichi? Perché ci si dichiara difensori del paesaggio e della legalità, ma si è lasciato che Cefalù assurgesse alla cronaca giudiziaria nazionale per la corruzione imperante in relazione al suo litorale?
Domani sarà domenica e non voglio rattristarla con troppe domande. In fondo la risposta sarebbe unica per tutte: perché chi amministra in quattro anni non è stato capace di guardare più in là del proprio naso. Ha avuto la vista corta, che gli ha impedito di guardare al futuro di Cefalù, e soprattutto è stato refrattario a in-contrarsi, preferendo s-contrarsi con coloro che lo invitavano alla riflessione. Il risultato non poteva che essere una contrazione di ogni sua capacità d'azione. Sarà sempre più inutile ch'egli dirami comunicati-proclami, decantando i propri sogni come realtà vera, perché così facendo ha preparato e prepara gli incubi della disperazione ai cittadini. Incubi mascherati da bollette dell'acqua; da disoccupazione diffusa; da depuratore non funzionante; da servizi fatiscenti; da turismo agonizzante; da... Ma domani sarà domenica!
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