7 Maggio 2016, 21:27 - Giuseppe Maggiore [suoi interventi e commenti] |
Fotografia di Giacomo Sapienza
"ACTA EST FABULA"
(Lo spettacolo è finito - Svetonio)
Aveva il timbro poetico della sicilianità, Nino Ranzino; la sua era una poesìa rusticana finalizzata ad ascolti popolari.
L'ho conosciuto ed apprezzato nella materia attraverso le scorribande letterarie di Antonio Barracato, che, con i suoi fantasmagorici "I Narratura" girava le piazze ed i cortili dei siti più caratteristici della nostra città dove Nino Ranzino a volte si inseriva con la sua particolare gestualità con la quale accompagnava il dipanarsi del verso che recitava rendendolo più recepibile ed efficace.
Ho scritto anche di lui in occasione delle esibizioni de "I Narratura".
Il suo modo di essere artista, caratterizzato dal sorriso bonario e comunicativo, lo allocava alla categoria dei cantastorie, assimilandolo a Totò Bianca, degno continuatore dell'opera di un Buttitta.
Componeva versi su tutto e su tutti.
Mi dispiace che la vita l'abbia prematuramente lasciato. Rimarrà nel ricordo di quanti ne apprezzammo la verve, la facondia e l'originalità.
Porgo le mie sentite condoglianze alla famiglia tutta.
Cefalù 6 Maggio 2016.
Pippo Maggiore
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Commenti
Antonio Barracato -
Grazie Pippo
Grazie Pippo per la tua generosità nel ricordare Nino Ranzino una persona semplice e gioiosa con tanta voglia di vivere e superare gli ostacoli della vita. Nei suoi versi ironici a volte spiritosi si celava una profonda sensibilità e sofferenza per ciò che percepiva attorno a lui. Spesso scherzando su se stesso voleva colorare i suoi versi in maniera personale quello che percepiva da questo mondo moderno.