13 Aprile 2016, 09:23 - Saro Di Paola [suoi interventi e commenti] |
Ieri mattina, ho incontrato la rassegnazione.
Nel volto di un uomo del “palazzo”.
Ha detto:
“Il raddoppio ferroviario e la stazione metropolitana sono un’opera strategica.
Lo Stato la realizzerà.
Se i lavori danneggeranno edifici, lo Stato pagherà”.
Ieri sera, ho incontrato la speranza.
Nel volto di una ragazza dello Spinito.
Ha detto:
“Siamo un gruppo di giovani che, da pochi giorni, ci siamo resi conto di ciò che vorrebbero fare sotto lo Spinito e di ciò che potrebbe accadere all’esterno, nel quartiere e nella Città tutta.
Allo Spinito ed a Cefalù ad essercene resi conto siamo in pochi.
Vogliamo che tutti se ne rendano conto.
Perciò ci siamo autotassati per stampare volantini, che distribuiremo porta a porta.
Li stiamo predisponendo.
Non subiremo passivamente la scelta della fermata sotterranea.
Noi, quando la scelta è stata fatta non c’eravamo o eravamo troppo piccoli per capire.
Adesso ci siamo e vogliamo dire la nostra.
Noi la fermata sotterranea non la vogliamo”.
La ragazza ed i suoi coetanei del 2016 sono più giovani dei giovani che, nel 1987, cominciarono ad adoperarsi per la fermata sotterranea.
Sono futuro più futuro di quello del 1987.
La ragazza ed i suoi coetanei sono, pure, diversi.
Non hanno bandiere e si autofinanziano.
In bocca al lupo speranza!
Saro Di Paola, 13 aprile 2016
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Commenti
Angelo Sciortino -
La speranza
La speranza la dà la loro volontà di partecipare informati e senza timori reverenziali. Sono diversi da quelli dell' ottantasette! Il loro futuro sono disposti a guadagnarselo anche emigrando, se qui l'ignorante arroganza della politica vuole distruggerglielo.