5 Aprile 2016, 09:33 - Salvatore Ilardo [suoi interventi e commenti] |
GIORNATA MONDIALE DELLA TERRA (EARTH DAY CEFALU’ 2016) -
UN INVITO A NON ESSERE UN VUOTO E RETORICO RITUALE
Abbiamo letto il programma di quest’anno riguardante la celebrazione della Giornata Mondiale della Terra (Cefalù, 22-25 aprile 2016). Purtroppo lo abbiamo trovato una ripetizione più o meno simile dei programmi degli anni precedenti: gare in più o in meno per bambini, corse varie, gite sulla Rocca, spettacoli musicali. Quest’anno, a dire il vero, vi è un bel servizio fotografico di una leggiadra fanciulla. Non pensiamo, comunque, che tutto questo possa sopperire alle aspettative di un’importante celebrazione com’è la Giornata Mondiale della Terra.
Nelle passate edizioni di Earth Day Cefalù, abbiamo cercato di suggerire agli Organizzatori delle iniziative che avessero delle ricadute sul territorio. È stato, ad esempio, rivolto da più parti nel 2003 al Comune di Cefalù l’invito ad adottare il noto Progetto “Strategia Rifiuti Zero”.
La Strategia Rifiuti Zero, ideata e promossa nel mondo dallo scienziato americano Paul Connett, professore emerito della St. Lawrence University di New York e consulente sui rifiuti all’ONU, affronta in modo sostenibile il problema dei rifiuti, operando concretamente e su diversi piani, per conseguire l’obiettivo Rifiuti Zero entro il 2020.
Rifiuti Zero richiede un cambiamento di atteggiamento mentale. L’impegno non dovrà più essere quello di liberarsi dei rifiuti, ma di assicurare delle pratiche sostenibili con le materie prime all’inizio del processo produttivo. Le comunità che si trovano ad affrontare materiali di scarto, quali imballaggi e oggetti che non possono riusare, riciclare o compostare non possono da sole assumere l’impegno della gestione dei rifiuti, anche le industrie devono fare la loro parte. Il riciclo totale non è attuabile senza l’aiuto dell’industria. Rifiuti Zero collega “la responsabilità delle comunità” alla “responsabilità delle industrie” in maniera consapevole.
La natura non produce rifiuti, sono un’invenzione umana. Il nostro compito - sia per le comunità, che per le industrie - è quello di riciclare questi materiali per essere in futuro utilizzate.
Del progetto Strategia Rifiuti Zero se ne era parlato durante la campagna elettorale per le elezioni amministrative di Cefalù del 2012. Nella nostra Regione la primogenitura l’ha avuta Marineo, mentre in Italia è stata Capannori, in provincia di Lucca, con una raccolta differenziata, che ha già raggiunto il 75%. A Cefalù, da ultimi dati forniti dal Comune, siamo al 16%.
L’adesione del Comune di Cefalù al progetto Strategia Rifiuti Zero, era stato oggetto dell’incontro che ha avuto luogo il 17 gennaio 2013. Erano presenti l’esperto Ing. Luca Boccalatte, il presidente del WWF Madonie Gioacchino Cannizzaro, nonché i rappresentanti di alcune associazioni ambientaliste.
Se l’adesione alla Strategia Rifiuti Zero può essere decisa con una delibera del Consiglio Comunale, la parte più importante è quella che riguarda poi la sua implementazione.
L’Ing. Boccalatte ha ricordato alcuni punti essenziali di tale processo. Lo smaltimento in discarica è l’ultima fase a cui ricorrere. In Sicilia vi è una media annua di 500 Kg rifiuti pro capite, di cui la frazione organica è quella più rilevante, e che comporta la maggior parte dei problemi (odori, percolato, biogas,ecc.). Se mescolata al resto dei rifiuti, tale frazione finisce con il rappresentare la maggiore criticità per una discarica. Pertanto, piuttosto che una raccolta differenziata fatta male, è preferibile una raccolta semplificata: frazione umida e secco.
Nel centro urbano la “raccolta differenziata porta a porta” dovrebbe essere perseguita in modo puntuale, con un controllo a campione dei rifiuti, da mettere in futuro in sacchetti trasparenti. Nelle contrade, invece, si dovrebbe procedere alla costituzione di microisole ecologiche, vigilate e o con telecamere, ed eventualmente chiuse con lucchetti. È risaputo, infatti, che nei cassonetti di campagna confluiscono i sacchetti dei rifiuti indifferenziati di chi abita nel centro urbano. La costituzione di tali microisole ecologiche sarebbe possibile, ad esempio, con la concessione di spazi comunali in comodato d’uso a titolo gratuito ai residenti delle contrade, da gestire possibilmente in modo condominiale. Per gli abitanti delle contrade, invece, non sarebbe più contemplato il ritiro di rifiuti organici, che dovrebbero essere invece conferiti in apposite compostiere, messe a disposizione di ogni singola abitazione. Nei condomini di periferia, occorrerà risolvere il problema degli spazi destinati all’ubicazione di propri cassonetti.
A supportare il Comune di Cefalù nella implementazione di tale Strategia Rifiuti Zero, si era prestato il Comune di Capannori, leader in Italia, come abbiamo ricordato prima, in tale ambito. L’Assessore all’Ambiente di Capannori, Alessio Ciaccio, aveva espresso infatti una sua disponibilità a valutare delle forme di gemellaggio, per fare di Cefalù una Capannori del Sud. Peccato che non si sia fatto nulla!!
La Conferenza Internazionale di Gibilmanna su “Ecoturismo Mediterraneo” (giugno 2008), avrebbe dovuto rappresentare a sua volta uno stimolo, una legittima identificazione con le istanze che sono state poi codificate nella Carta di Gibilmanna, approvata dai rappresentanti delle organizzazioni presenti, compreso il Sindaco di Cefalù.
L’ecoturismo, così come è stato qualificato in tale importante Documento internazionale concepito a Gibilmanna, è una modalità di turismo sostenibile che si basa sulla fruizione del contesto naturale e sullo sviluppo di un rapporto rispettoso, curioso e bilanciato tra culture differenti, quella del visitatore e quella dell’ospite.
La Coalizione Ecoturismo Mediterraneo ha individuato l’ecoturismo come un prodotto strategico, la cui costruzione e promozione determina valore aggiunto in termini ambientali, sociali, culturali ed economici. Organizza, quindi, promuove e moltiplica le opportunità che tendono a far emergere questi aspetti, in termini sia di beni collettivi che di prodotti imprenditoriali.
Sui beni collettivi sono impegnate le istituzioni che salvaguardano il capitale naturale, gestiscono le infrastrutture ambientali del territorio, preservano e recuperano il patrimonio storico.
Sui prodotti imprenditoriali sono impegnati sia gli attori socioculturali - affinché il patrimonio e la cultura locale diventi accessibile, comprensibile e fruibile, sia gli attori economici che investono sul sistema di accoglienza.
Piano Europeo PAES, e Patto dei Sindaci. Si tratta di un importante progetto sponsorizzato dalla UE, volto a conseguire entro il 2020, nei Comuni sottoscrittori del Patto, il cosiddetto pacchetto obiettivo 20-20-20, e cioè un risparmio nei consumi di energia del 20%, una produzione di energia da fonti rinnovabili pari al 20%, il taglio delle emissioni di CO2 del 20%.
Possono apparire obiettivi facilmente conseguibili, ma non lo sono nella misura in cui essi comportano non solo interventi settoriali, ma una strategia dello sviluppo orientata alla valorizzazione delle risorse locali, ad un cambiamento degli stili di vita, ad un nuovo modo di produrre e programmare lo sviluppo del territorio.
Ora, di tutti questi progetti, programmi, si è fatto poco o nulla. Abbiamo avuto tanto materiale su cui lavorare, proposte autorevoli di collaborazione da parte di altre Amministrazioni, esperienze concrete realizzate con successo a cui ispirarci. Purtroppo si è fatto molto poco.
Adesso il Comune di Cefalù si trova ad affrontare una emergenza ambientale molto complessa e non facile da gestire, con ripercussioni sensibili sulle condizioni di vita della popolazione, sulla mobilità, sulle attività economiche, produttive, e soprattutto sul turismo.
È la prospettiva che si verrà a creare fra alcune settimane con l’avvio delle attività dei cantieri delle Ferrovie in pieno centro urbano, in particolare nella contrada dello Spinito, dove è previsto lo scavo della cosiddetta galleria di emergenza. Esattamente in prossimità della piazzetta dedicata a San Pio da Pietralcina, in via Antonello da Messina.
Scavi che comporteranno quantitativi enormi di materiale di risulta da trasportare con mezzi pesanti. È stato riferito che vi sarà una media di una trentina di camion al giorno, ma anche gigantesche autobetoniere, la cui movimentazione sarà alquanto ardua conciliare con l’angusta rete viaria presente in contrada Spinito.
Siamo convinti che il traffico impazzirà in tale area. Già si prevede di tagliare in due via Antonello da Messina, all’altezza della curva, prospiciente la piazzetta di Padre Pio. Tutto il traffico pertanto verrà dirottato verso la cosiddetta ingessatura del passaggio a livello, tanto per intenderci via dei Mulini. Punto difficilissimo da percorrere, già in condizioni normali. Tanto è vero che nel periodo estivo viene disposto il senso unico di marcia in salita, in quanto l’incrocio con la via Roma è estremamente critico.
L’altro sbocco attuale dei residenti di c.da Spinito è il sottopasso attuale delle Ferrovie di via F. Juvara, che risale al 1887. Opera storica, ma decisamente angusta (appena 240 cm di larghezza), che consente il passaggio soltanto di un’autovettura. I pedoni devono aspettare con pazienza, quando si crea un piccolo break di auto.
Questo è il panorama della rete viaria lato Palermo di via Antonello Messina. In direzione di via del Giubileo Magno, le cose non saranno decisamente più facili con grossi camion in una salita abbastanza ripida, con problemi di inquinamento non indifferenti.
Non saranno meno rilevanti i rischi di lesioni e o cedimenti che lo scavo di tale galleria di emergenza potrà comportare per gli edifici in tale quartiere, contigui alla galleria. Verrebbe peraltro soppressa una importante via di collegamento pedonale che collega via Antonello da Messina alla parte alta del quartiere dello Spinito, dove si trovano la Parrocchia dello Spirito Santo, l’Istituto Tecnico Commerciale e per Geometri, il Liceo Artistico, delle strutture alberghiere. Non è facilmente risolvibile poi la presenza del torrente Spinito che scorre interrato a pochi metri di profondità lungo l’asse della predetta via pedonale e della progettata galleria di emergenza.
Se le opere pubbliche si debbono realizzare, con la sensibilità che si ha oggi per le tematiche ambientali e paesaggistiche, non solo a livello dei cittadini, ma anche da parte delle Istituzioni (vedasi Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio - D.L. 22.1.2004 n. 42), crediamo che occorra procedere nella loro progettazione in modo tale da ridurre al minimo il loro impatto ambientale e paesaggistico .
Dalle risultanze degli ultimi incontri avuti con i tecnici di R.F.I. la prevista stazione ferroviaria di Cefalù è stata declassata ad una semplice fermata metropolitana. Dovrà in breve servire a collegare semplicemente Cefalù con Palermo, essendo venuti meno i treni a lunga percorrenza. Un tale ridimensionamento della fermata di Cefalù, potrebbe benissimo rilanciare quello che era il progetto iniziale della stazione ad Ogliastrillo. I vantaggi sarebbero enormi per la nostra città.
Non fosse altro perchè essa sarebbe interamente bypassata dai lavori per l’attraversamento in galleria del tratto ferroviario Ogliastrillo - Castelbuono, con tempi di esecuzione degli scavi e dell'opera nel suo complesso decisamente più contenuti.
Decisamente inferiori sarebbero, anche, i costi dell'opera, ambientali ed economici.
Più in prospettiva, occorrerebbe poter pensare ed immaginare un processo inevitabile di conurbazione che vedrà fra non molti anni il territorio del Comune di Cefalù un unicum, seppure con diverse connotazioni paesaggistiche. In questo processo sta agli architetti proporre delle idee, o più precisamente come prevede il già menzionato Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio, un Piano Paesaggistico che valorizzi le peculiarità naturali ed artistiche del nostro territorio. Pensiamo ad esempio ai Giardini Pensili di Paolo Portoghesi, che molto si coniugherebbero con il nostro territorio, con la nostra splendida fascia costiera, e con l’altrettanto suggestivo entroterra collinare.
Crediamo e vogliamo sperare che la Celebrazione della Giornata Mondiale della Terra - Cefalù 2016 - possa dare un piccolo contributo, anche timido, in questa direzione.
Cefalù, 5 aprile 2016
per il Comitato "Ferrovia a Impatto Minimo"
(Salvatore Ilardo)
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