28 Marzo 2016, 13:48 - Angelo Sciortino [suoi interventi e commenti] |
Un odore mefitico si sparge per Cefalù. Si tratta dell'odore emanato da ogni manipolazione della verità, specialmente quando essa avviene a opera di chi ha istituzionalmente l'obbligo di lasciare la verità integra e senza mistificazioni.
Dall'AMAP al costo della potabilizzazione dell'acqua; dalla pulizia delle strade alla regolazione del traffico; dalla situazione contabile del Comune, dissestato più di un'attività di vendita di frigoriferi in Alaska o al polo Nord, alla continua scomparsa di presenze istituzionali come il Tribunale; dalla mancanza di attrazioni al calo delle presenze turistiche; da tutte queste cose come non sentire la depravazione della nostra cultura e della politica?
Fino a pochi anni fa sembrava che nessuno si accorgesse di questa deriva della città e la politica poteva esercitarsi nella sola arte che da tempo dimostra di sapere esercitare: parlare come comari al mercato rionale; parlare, cioè, del nulla e del pettegolezzo.
Oggi sembra che qualcosa stia per cambiare. Sempre più numerosi cittadini prendono coscienza e consapevolezza dell'abbandono della loro città e con tale consapevolezza, accortisi della inutilità della protesta, cominciano a tentare di intervenire personalmente, persino sostituendosi all'inerte e incapace Amministrazione. Lo hanno fatto a Sant'Ambrogio quelli di furnu ranni e anche gli abitanti della Giudecca. Quando l'Amministrazione s'è accorta che tali iniziative rendevano più evidente la sua incapacità, ha prima tentato di ridicolizzare la loro iniziativa e poi, quando essa raccoglieva la simpatia e il plauso di sempre più numerosi cittadini, ha tentato con sofisticherie burocratiche di impedirla.
Né gli uni né gli altri si sono arresi. Anzi! Nel caso di furnu ranni hanno portato la loro sfida fuori dal loro borgo, direttamente a Cefalù. Hanno scelto il Lungomare, ormai terra di conquista degli abusivi extracomunitari, e qui nella domenica di Pasqua hanno messo i loro vasi fioriti fra le bancarelle dei venditori abusivi. Sono intervenuti i vigili urbani, che nelle altre occasioni hanno lasciato che il largo marciapiedi venisse occupato impunemente dalle bancarelle, e hanno chiesto che venissero tolti i vasi, perché “ostacolavano la passeggiata”. Domanda: più delle bancarelle e delle cianfrusaglie degli abusivi?
Lascio la risposta ai lettori. Ai lettori, che dovrebbero cominciare a far sentire la loro voce di biasimo di questa Amministrazione, che con i suoi membri più importanti e influenti va a Sant'Ambrogio per “liberare” il borgo dalla presenza di quei vasi, che sostituivano l'immondizia sparsa per le strade e raccolta invece proprio dagli aderenti a furnu ranni. L'Amministrazione che tace su problemi più importanti, come i lavori per il raddoppio ferroviario, o che ostacola qualsiasi investimento a Cefalù, come alcuni alberghi o un supermercato, e si preoccupa invece dei vasi fioriti nelle strade di Sant'Ambrogio.
Un'Amministrazione, che somiglia ai generali dell'esercito tedesco, che si suicidavano, quando perdevano una battaglia, proprio come politicamente sta facendo essa, avendo persa la battaglia per salvare Cefalù.
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