9 Marzo 2016, 12:28 - Rosario Fertitta [suoi interventi e commenti] |
E’ notorio che la gestione del Servizio Idrico della nostra città è stata, da anni, fonte di polemiche e di criticità tecniche.
L’argomento torna in ballo, in tutta la sua gravità e complessità, avuto riguardo alla convocazione, in sessione straordinaria, del nostro Consiglio Comunale che sarà chiamato a deliberare sull’Affidamento o meno ad Amap della gestione del servizio Idrico cittadino.
Un affidamento che, in questi giorni, è stato oggetto di feroci polemiche tra il nostro Ente, la stessa AMAP e, per conoscenza, ne sono stati investiti la Procura della Repubblica ed il Prefetto.
Sorgono tanti dubbi su questa vicenda, dubbi fondati non su sterili polemiche ma su dati fattuali, storici e “politici”.
Ma andiamo con ordine.
Nel lontano aprile 2009 l’allora consiglio comunale, la cui opposizione era guidata dall’attuale sindaco Lapunzina (opposizione che vantava numeri straordinariamente di maggioranza) votò una MOZIONE con la quale volle Impegnare l’allora Amministrazione Guercio a NON consegnare il Servizio Idrico ad APS, così come previsto dalle allora norme vigenti.
Quel Consiglio Comunale e quel capo opposizione (oggi sindaco) pretendeva che quella Amministrazione attiva compisse un atto contra legem perché convinta del contrario.
Ma NON adottò un Atto Deliberativo degno di tal nome.
Partorì una MOZIONE con la quale Impegnava l’Amministrazione del tempo a non consegnare le reti idriche a quel gestore.
Oggi la situazione è diversa.
Molto diversa.
Perché se è vero quanto sostiene il sindaco Lapunzina, AMAP è il gestore designato che non può sottrarsi (come, invece, ha tentato di fare) dal gestire il nostro Servizio Idrico Integrato.
Ergo, se è un obbligo di legge – così come sostenuto dall’attuale sindaco – NON comprendo perché debba essere il Consiglio Comunale a Deliberare in tal senso.
Se è atto dovuto, così come sostenuto sino ad oggi, si assuma la responsabilità il sindaco e l’Amministrazione nell’adottare l’Atto consequenziale.
O, forse, si cambia idea a seconda che si amministri o si giochi il ruolo di oppositore consiliare ?
Peraltro, proprio sulla vicenda acqua, il partito politico di riferimento di Lapunzina ha costruito una campagna elettorale fondata su una raccolta firme (spacciata per referendum) con la quale ha dimostrato che la Città VUOLE il ritorno della gestione in proprio del Servizio Idrico.
E tale volontà risulta consacrata in uno dei punti cardine del programma elettorale dell’attuale Sindaco.
Certo, magari oggi si tirano in ballo le difficoltà normative che non consentirebbero tale scelta.
Ma non ci risulta che TUTTI gli 82 Comuni della provincia di Palermo (costituenti il bacino dell’Ato1) abbiano affidato ad un terzo gestore (AMAP) il proprio Servizio Idrico.
Evidentemente c’è qualcosa che non funziona.
Ma una ultima considerazione, non certo per ordine di importanza, è doverosa.
E’ notizia di queste ore che l’Assessore alle Acque e Rifiuti, dott.ssa Vania Contraffatto, ha commissariato i comuni siciliani sulla gestione del servizio idrico firmando una nuova CIRCOLARE con la quale impone agli Enti Locali, ENTRO il 12 APRILE, di dare vita alle nuove Autorità d’Ambito.
L’Assessore regionale ha testualmente dichiarato che “nonostante l’approvazione della Riforma da parte dell’ARS e l’emanazione di un decreto che delimita gli ambiti territoriali ottimali, ad oggi nessuna assemblea territoriale idrica è stata formalmente insediata. Le assemblee, CHE RIUNISCONO I COMUNI, hanno il fondamentale compito di dover stabilire, in piena autonomia, la forma di gestione del servizio ed è quindi necessario premere l’acceleratore per attuare la riforma nell’interesse dei cittadini. Per questo ENTRO e NON OLTRE IL 12 APRILE PROSSIMO tutte le Assemblee dovranno essere insediate ed approvare il proprio Statuto”.
Il medesimo assessore regionale ha confermato, infine, che “ENTRO il 18 MARZO VERRANNO CONVOCATE LE ASSEMBLEE DEI SINDACI CHE OBBLIGATORIAMENTE DOVRANNO DARE VITA ALL’AUTORITA’ d’AMBITO”.
A questo puntio la domanda sorge spontanea.
Perché questa “premura” nel convocare il Consiglio Comunale per affidare ad AMAP il Servizio?
Non sarebbe più opportuno, se non doveroso, fermarsi in attesa degli ormai prossimi incontri delle assemblee dei sindaci per stabilire le nuove modalità di gestione ?
Perché affidare ad AMAP ?
E se AMAP è già obbligata, in questo momento, per legge PERCHE’ IL CONSIGLIO COMUNALE DOVREBBE DELIBERARE su qualcosa che è obbligatorio ?
Poche domande alle quali speriamo di avere risposte.
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