La più propizia delle occasioni per evitare che la Città sia privata, per sempre, del percorso pedonale dello Spinito

Ritratto di Saro Di Paola

19 Febbraio 2016, 08:35 - Saro Di Paola   [suoi interventi e commenti]

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Il progetto dell’imbocco del tunnel per l’accesso dei mezzi di soccorso alla nuova “fermata metropolitana” di Cefalù è esecutivo
A classificarlo tale non è, soltanto, la testata di tutti gli elaborati grafici che lo riguardano. 
A classificarlo tale sono il livello di approfondimento e la scala di quegli stessi elaborati.

 

Con la quotatura indicata con la precisione del centimetro.

Con l’indicazione di tutti i materiali che saranno impiegati nelle finiture.
Con i particolari costruttivi di tutti gli impianti e di tutte le apparecchiature.
Insomma, con tutte, dico tutte, quelle informazioni, che le tavole del progetto di una qualsiasi opera devono fornire a chi dovrà eseguirla.

Il livello di approfondimento e la scala degli elaborati progettuali sono tali da fare apparire assolutamente “anomala” la mancanza di informazioni su quella che dovrà essere la nuova dislocazione plano altimetrica del tubo ARMCO, attraverso il quale scendono a mare le acque di quello che era il vallone Spinito prima che il suo alveo naturale venisse ricolmato di terra.
Un tubo, del diametro di circa 1,80 metri, che corre, a profondità variabile, sotto il percorso pedonale.

Un tubo che potrebbe essere quello che, grossolanamente, ma non tanto, ho segnato in rosso nelle tavole del progetto esecutivo.

    

Un tubo, che non potrà mantenere quella che, attualmente, è la sua sede.
Planimetrica ed altimetrica.

Le ragioni sono ovvie. 
Sin troppo.
Non solo per chi, come me, ha un minimo di “consuetudine con la tecnica”: o il tubo o l’imbocco della galleria con tutte le altre opere, che sono previste e disegnate nelle tavole del progetto esecutivo.
Un tubo, per il quale  dovrà essere trovata una nuova sede.
Planimetrica ed altimetrica.

La questione non è di poco conto.
Per risolverla dovrà essere approntata una variante esecutiva al progetto “esecutivo”. 
Una variante necessaria per rimediare ad una “anomalia” progettuale, che, oggi, è occasione, la più propizia, per evitare che la Città sia privata, per sempre, di un percorso pedonale di vitale importanza per i tanti, tantissimi, cittadini, che, giornalmente, lo sfruttano. 
In salita ed in discesa.

Non ci sono giustificazioni per non sfruttarla.
Basta volerlo.

Per il Comitato “Ferrovia ad Impatto Minimo”

Saro Di Paola, 19 febbraio 2016