Paesaggio, concessioni e sindaci

Ritratto di Angelo Sciortino

12 Febbraio 2016, 20:37 - Angelo Sciortino   [suoi interventi e commenti]

Versione stampabileInvia per email

Piano paesaggistico Ragusa Ibla

 

Non c'è pace per chi, come me, vuole impegnarsi a tenere informata l'opinione pubblica, dando delle dichiarazioni dei politici una corretta chiave di lettura. Pensavo, infatti, che sarebbe seguito qualche giorno di riposo, dopo le fatiche degli ultimi giorni, ma la mia speranza è andata delusa, quando ho letto il seguente comunicato del Sindaco https://www.qualecefalu.it/node/18773, che riferiva della sua audizione presso la II Commissione parlamentare regionale sul problema del rinnovo delle Concessioni Demaniali nel territorio di Cefalù.

Il testo del Comunicato è chiaro nella sua conclusione: si spera! Non altrettanto lo è nell'argomentazione e nei riferimenti legislativi. Questi ultimi sono assai discutibili, se si tiene conto del richiamo al Decreto assessoriale del 12.08.2014, che prorogava al 2020 la validità dei nulla osta “paesaggistici per l'utilizzo dei beni demaniali”. Tale richiamo è discutibile e fa temere l'inutilità dello sforzo del Sindaco per una ragione semplicissima: l'Italia ha una Costituzione!

E tale Costituzione prevede che ogni Regione debba dotarsi di un suo piano paesaggistico. Quando essi vennero istituiti, la Regione Sicilia si appellò nel 2007 alla Corte Costituzionale, richiamandosi al suo Statuto Speciale. Se non ricordo male, la sentenza diede torto alla Regione, per cui essa avrebbe dovuto delegare alle ex province la stesura di tale piano paesaggistico. Tranne che per alcune province, questi piani paesaggistici sono restati un'araba fenicia: non ci sono.

Quel ch'è peggio, però, è che non c'è una politica regionale e ormai non ci sono più le province. Se, allora, la legge istitutiva dei piani paesaggistici è una legge nazionale, valida in forza di una sentenza costituzionale anche in Sicilia, e se in Sicilia lo Stato è rappresentato dalle Soprintendenze, non credo che abbia significato che il Sindaco ha segnalato lo stato di gravissimo disagio e di enorme preoccupazione in merito alle posizioni assunte, da parte della Soprintendenza territorialmente competente, circa la questione della proroga delle concessioni demaniali sino al 31.12.2020. Soprattutto, se si tiene conto che il Codice dei beni culturali e del paesaggio ribadisce la priorità della pianificazione paesaggistica come strumento di tutela e di disciplina del territorio (articoli 135 e 143, 144, 145), stabilendo una scala gerarchica che vede il piano paesaggistico sovraordinato agli altri strumenti urbanistici. Lo Stato e le Regioni sono investite del compito di assicurare che tutto il territorio nazionale sia, oltre che conosciuto e salvaguardato, anche pianificato. Più chiaro di così!

Su tutta questa complessa questione, il Sindaco ha prima fatto una riunione con gli esercenti interessati alle Concessioni e poi ha ottenuto di essere sentito dalla II Commissione, ma non mi sembra che in sede di Commissione abbia sollevato il problema vero, che è politico e che riguarda la tutela del territorio. Sorvolo sulla mancata approvazione del PUDM e su altri suoi doveri.

Sentito il Sindaco, il dott. Gaetano Pennino, Dirigente Generale dell'Assessorato Regionale Beni Culturali, il quale ha chiesto qualche giorno per comprendere le ragioni che portano la Soprintendenza di Palermo a non rispettare le circolari in merito.

Ora, a meno che le mie osservazioni non siano sciocchezze, come spesso le definisce il Sindaco, anche se non argomentando, la situazione mi sembra con pochissime speranze; come si dice, mi sembra disperata! Ma nonostante ciò, diciamo speriamo in un miracolo.

Ecco, per opportuna conoscenza dei lettori e come esempio per il Sindaco, come si è proceduto a Caltagirone: http://www.gurs.regione.sicilia.it/Gazzette/g00-29-1.htm. E a Cefalù?

Commenti