Un "fermo lavori" discutibile

Ritratto di Angelo Sciortino

3 Febbraio 2016, 21:02 - Angelo Sciortino   [suoi interventi e commenti]

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Ci siamo! L'architetto Di Trapani, responsabile del Settore Edilizia Privata del comune di Cefalù, ha ordinato la sospensione dei lavori per la costruenda struttura commerciale a Santa Lucia. Non poteva essere diversamente, se si considera quanto avevo anticipato pochi giorni fa nel seguente link: https://www.qualecefalu.it/node/18723.

Non è la decisione a meravigliarmi né a preoccuparmi, ma ciò che potrà seguire a essa.

L'ordinanza di fermo dei lavori dice, riportando il parere del Comando di PM, che l'accesso dovrà avvenire da via delle Fresie. Mi piacerebbe che l'Amministrazione assicurasse che la via delle Fresie è percorribile per tutta la sua carreggiata. Parte di essa, infatti, non è più disponibile come area demaniale, essendo stata incorporata in molti punti a terreni pertinenti alle ville private. Pertanto, se il Comune non se ne appropria, non si vede come possa imporre che essa sia sfruttata come strada di accesso nel nostro caso e in qualunque altro caso.

Tutto ciò diverte, ma ancor più diverte la citazione della nota del SUAP, della quale si riporta la seguente frase: la conferenza dei servizi si è chiusa il 30.06.2015. Diverte, perché si vorrebbe far credere che il SUAP abbia comunicato in ritardo di sei mesi la chiusura della conferenza dei servizi, alla quale per inciso aveva partecipato proprio l'architetto Di Trapani, mentre invece la nota è una risposta ad altra nota del Sindaco, che a distanza di mesi ne chiedeva la riapertura.

C'è, dopo questa battuta, un richiamo ai vincoli paesaggistici, dimenticando che a tutt'oggi né il Comune né la Regione si sono dotati di un piano paesaggistico. E sia! Sia pure corretto il richiamo all'articolo 28 della legge n. 10/91, chi può credere che fior di tecnici non abbiano previsto le questioni legate al consumo di energia? E se non le hanno previste, perché non si chiede loro di provvedervi, visto che si è all'alba dei lavori?

Più divertente di ogni motivazione vi è questa: Osservato che le prescrizioni di P.P. permangono nella loro validità, anche se sono scaduti i vincoli preordinati all'esproprio delle aree destinate alle opere dì urbanizzazione primaria e secondaria, pertanto è necessaria la stipula di convenzione con la quale vengano stabiliti i criteri e gli obblighi cui l'impresa si assoggetta, ai sensi dell'art. 14 lett. a) della L. R. n.71-78 per la realizzazione dell'intervento. Quindi non c'è una convenzione fra il Comune e l'impresa. Quando il SUAP ha espresso il suo parere positivo alla realizzazione della struttura commerciale non ha chiesto che l'impresa dichiarasse, magari con atto notarile, agli obblighi descritti? Se così fosse, senza questa motivazione chi potrebbe considerare legittima la sospensione ordinata?

Insomma, dopo una sequela di “visto” a leggi, regolamenti e piani particolareggiati scaduti, soprattutto nella convinzione di una personale interpretazione inoppugnabile, con forza viene ordinato il fermo dei lavori.

Allego una copia dell'ordinanza, perché tutti abbiano consapevolezza di come si decide a Cefalù sugli investimenti e perché, nella probabilità di una eventuale condanna a risarcire l'impresa, si sappia chi le ha fatto il regalo. Per il bene dei miei concittadini spero, comunque, di sbagliare.

Ordinanza del Comune di Cefalù di sospensione dei lavori del 02-02-2016.pdf