“Interruzione del servizio idrico”: Lapunzina ha mistificato la verità

Ritratto di Saro Di Paola

21 Gennaio 2016, 16:17 - Saro Di Paola   [suoi interventi e commenti]

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Nel comunicato di ieri, 20 gennaio, (https://www.qualecefalu.it/node/18674) il Sindaco Lapunzina ha
informato i cittadini che la mancata erogazione di acqua potabile, che si sta registrando in vaste aree del territorio urbano, è causata dall’improvvisa decisione del Gestore del servizio di potabilizzazione di ridurre la quantità di acqua trattata immessa in rete da 8500 mc a 6500 mc al giorno

ed ha aggiunto che
Quanto sopra, sarebbe conseguenza del lamentato mancato pagamento di alcune fatture del servizio di potabilizzazione da parte della società AMAP.
Questo stato di cose causa l’interruzione del servizio idrico nelle seguenti zone urbane: contrada Santa Barbara, Via Brancati, Via Belgioioso, Via Giubileo Magno, S.Ambrogio, C.da S.Lucia, Via De Gaetani, via delle Fresie
, Via Campella, C.da Ferla e S.Ambrogio”.
L’Amministrazione Comunale, nel ritenere inaccettabile questo modo di agire che penalizza i cittadini, del tutto incolpevoli, di questa situazione, è in contatto con le autorità competenti per giungere, al più presto, alla risoluzione di tale incresciosa situazione e al ripristino della piena funzionalità del servizio idrico.

Con tale comunicato il Sindaco ha mistificato la verità.
Infatti, contrariamente a quanto vi si legge, non è, AFFATTO, VERO che sia stata “IMPROVVISA la decisione di Sorgenti Presidiana di ridurre la quantità di acqua trattata immessa in rete”.
Già il 4 gennaio scorso, Sorgenti Presidiana aveva preannunciato, anche, al Sindaco, che avrebbe “dato corso alla riduzione della fornitura”.


Non già, come si legge nel comunicato, in “conseguenza del lamentato mancato pagamento di alcune fatture del servizio di potabilizzazione”,
ma, per
impossibilità indotta dalla grave crisi di liquidità in cui versa Sorgenti Presidiana malgrado vanti un credito da Pubbliche Amministrazioni e simili pari a 6.210.239,81 euro”, come si legge nella superiore nota.

Inoltre, NON è, neanche, AFFATTO VERO che la riduzione, che ha provocato “l’interruzione del servizio idrico nelle zone urbane” elencate nel comunicato sia stata dovuta ad una “riduzione della quantità di acqua trattata immessa in rete da 8500 mc a 6500 mc al giorno”.

Ciò perché, ad oggi, la riduzione è stata da 7500 a 6500 mc al giorno.
Chiunque volesse averne conferma può chiedere i dati giornalieri al Gestore della potabilizzazione.
La quantità immessa in rete ha raggiunto il picco di 8500 mc, soltanto, nei giorni precedenti la localizzazione e la riparazione, da parte di AMAP, di una grossa perdita d’acqua nella zona di Spinito.

Inaccettabile” non è, quindi, “il modo di agire” di Sorgenti Presidiana, come si legge nel comunicato del Sindaco.
INACCETTABILE è IL COMUNICATO DEL SINDACO.

Sì, è vero, la “situazione è incresciosa”.
Però, non perché Sorgenti Presidiana ha ridotto la fornitura.
Come si legge nel comunicato di ieri.
Non perché Sorgenti Presidiana potrebbe continuare a ridurla “sino alla sospensione”.
Come si legge nella sua nota del 4 gennaio.

LA  SITUAZIONE È INCRESCIOSA perché,
nel Paese in cui le banche vanno in default per l’ammontare dei crediti inesigibili,
nella Città in cui il Comune è in default perché debitore di circa 11 milioni di euro,
vi è, ancora, qualcuno che pretenda la regolare erogazione di un servizio da parte di un soggetto privato, che un credito di oltre 6 milioni di euro, ha messo nella impossibilità di continuare ad erogare.

La SITUAZIONE È INCRESCIOSA perché il Comune di Cefalù, e per esso il suo Sindaco, che di quel credito di oltre 6 milioni ne deve oltre 4, arrivi, addirittura, a “ritenere inaccettabile il modo di agire” del suo creditore.

Per “il ripristino della piena funzionalità del servizio” SERVE DANARO.
A ben poco, neanche a farsi sentire con la coscienza a posto, serve che “l’Amministrazione comunale sia in contatto con le autorità competenti”.
A non servire, affatto, sono i ”comunicati” del Sindaco come quello di ieri.
Offendono l’intelligenza dei “cittadini, del tutto incolpevoli” almeno quanto ”li penalizza” la mancata erogazione di acqua potabile.

Saro Di Paola, 21 gennaio 2016