M5S versus PD

Ritratto di Angelo Sciortino

18 Gennaio 2016, 17:46 - Angelo Sciortino   [suoi interventi e commenti]

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Da qualche tempo il dibattito politico sembra essersi ridotto a una gara infantile tra chi dice di essere più bravo del suo avversario o più onesto; anzi, l'unico vero e indiscutibile onesto. Sarà, mi ripeto ogni volta che ascolto simili dichiarazioni, ma non riesco a togliermi di mente che nessun ladro ammette davanti al giudice, che lo interroga, di essere disonesto. Egli giura e spergiura che mai si approprierebbe di cose o denaro altrui, esattamente come fanno i politici, che nelle elezioni venivano chiamati candidati per indicare il candore della loro coscienza, come accadeva nell'antica Roma, in cui i candidati a una carica elettiva erano tenuti a indossare una tunica candida quale prova della propria pulizia morale.

Oggi i candidati non sono più tenuti a indossare la tunica candida. Per questa ragione credono che non è necessario che sia candida la loro coscienza. Sono sepolcri imbiancati, che coprono le loro mancanze con la dichiarazione urlata: io sono onesto!

E allora, ecco i 5S sottolineare le disonestà degli uomini del PD e costoro sottolineare quella dei 5S. Gli uni e gli altri sembrano ridotti ormai a spulciare negli armadi rispettivi, per trovarvi scheletri nascosti. Così facendo, però, non fanno il loro dovere di rappresentanti del popolo. Sono soltanto un'accozzaglia di pubblici ministeri, che fanno la parte degli accusatori senza averne titolo e preparazione e comunque senza alcun rispetto del diritto, che impone un giudice terzo per giudicare la fondatezza delle accuse.

Insomma, dimostrano gli uni e gli altri la loro incapacità di amministrare il Paese nel rispetto del diritto. Credono di difendere la legalità, invece la mortificano, portandola nelle piazze e nei bar e riducendola a incauto pettegolezzo.

Per altro compito sono stati scelti dai cittadini e non per essere attori o registi di scandali. Sono stati scelti per proporre le scelte necessarie al popolo per vivere e produrre in piena libertà. Soprattutto per creare le condizioni perché possa svilupparsi quello che i cittadini vogliono: la legalità! La legalità per non essere più tartassati materialmente con esagerate imposte e culturalmente con il furto del futuro loro e dei loro figli.

Per ottenere tale legalità è indispensabile che allo Stato venga tolto il diritto di spendere il reddito di tutti i cittadini in favore di alcuni cittadini; occorre togliere allo Stato e alla sua burocrazia di disporre dell'economia come se fosse cosa propria. Lo Stato non è né deve essere elargitore, per mezzo dei politici e dei burocrati, di ricchezza che essi non hanno prodotto. Soltanto così sarà possibile ottenere che si sia più onesti.

Il PD, invece, continua nella gestione delle clientele con il denaro dei cittadini; il M5S, a sua volta, vorrebbe, con le sue proposte di un reddito di cittadinanza, demandare allo Stato e a chi lo governa il compito del buon padre di famiglia. Entrambi, però, non sono un rimedio contro lo strapotere di uno Stato illiberale, giustamente detestato da ogni cittadino dotato di buon senso. Il M5S, che dice di battersi per i cittadini e i loro diritti, ha maggiori responsabilità dello stesso PD, perché li inganna garantendo l'onestà dei propri uomini, ma non offrendo una soluzione al problema Italia, che anzi finirebbe con l'aggravarlo, se potesse attuare i suoi programmi.