10 Gennaio 2016, 23:17 - Angelo Sciortino [suoi interventi e commenti] |
“Ancora qui?” chiese Dio alla vista di Ruggero.
“Sì, Onnipotente padrone del cielo e della terra” rispose Ruggero. Poi continuò: “So di averVi chiesto qualcosa pochi anni fa. Ricordo che ciò accadde, quando sindaco di Cefalù era il medico Giuseppe Guercio. Andato via costui, però, le faccende di quel paese non migliorarono. Chi lo ha sostituito, infatti, non soltanto commette errori più gravi, ma pretende persino che tali suoi errori siano considerati non come sua colpa, ma come conseguenza degli errori commessi dai suoi predecessori. Chi non accetta tale interpretazione, viene accusato di dire sciocchezze o di fare caciara per nascondere l'assenza di argomenti.”
“La mia domanda non voleva essere un rimprovero, ma l'espressione della mia meraviglia per la tua richiesta di udienza dopo così breve tempo. Possibile che allora rimasero insoluti problemi, che ora ti riportano qui? Allora ti concessi tutti i poteri necessari per risolverli.”
“E li risolvetti, Onnipotente. Accadde, però, che dopo la mia partenza da Cefalù Lucifero sotto mentite spoglie vi è andato nel momento delle elezioni per la scelta della nuova amministrazione e ha ottenebrato tutte le menti, che hanno finito con lo scegliere uomini incompetenti.”
“Lucifero si è permesso di trarre in inganno quel popolo devoto? Quel popolo al quale tu stesso hai regalato un grande simbolo della mia eterna potenza?”
Ruggero stava per dire qualcosa, quando dal fondo della sala del trono celeste avanzò Lucifero.
“Divina Maestà” disse “lasciatemi parlare e vi racconterò ogni cosa io stesso.”
“Parla pure, ne hai licenza” disse Dio.
“Ebbene, Divina Maestà, come volle la Vostra Volontà, io me ne stavo tranquillo nel mio regno infernale, tanto generosamente assegnatomi da Voi. Dopo l'arrivo di Ruggero a Cefalù diminuì il numero delle anime cefalutane destinate all'Inferno. Ciò era contrario ai nostri accordi al momento in cui lasciai questo Vostro Regno. In base a esso io avevo diritto al 30% delle anime e il restante 70% era Vostro. Dopo Ruggero, però, tale percentuale si era ridotta a zero, con la scusante che le anime cefalutane godevano da quel momento della Vostra Protezione. Ora, Divina Maestà, tale protezione Voi l'avevate concessa sulla terra, secondo le disposizioni date a Ruggero, ma egli ha voluto strafare e l'ha estesa anche al Mondo dei più, privandomi così di ciò che i nostri accordi mi riservavano. Dovetti difendere i miei diritti e feci di tutto perché Cefalù stessa diventasse un inferno.”
“Come ha fatto la tua mente diabolica a studiare una strategia capace di ottenere che quel Paradiso diventasse un Inferno?” disse Dio.
“Vi confesso che non è stato difficile. Ho cercato gli uomini più capaci a perseguire il fine di tale trasformazione e ho fatto in modo che essi fossero scelti per governare Cefalù. In meno di tre anni essi l'hanno portata al fallimento economico, con tutte le conseguenze di tale fallimento: la mancanza di lavoro e di pace sociale, contemporaneamente l'abbondanza di sporcizia per le strade e la scomparsa di freni morali. L'arroganza di tali governanti ha mortificato ogni opinione contraria e ha permesso loro di agire indisturbati per creare una copia esatta del mio Inferno.”
“Com'è stato possibile trasformare quegli splendidi paesaggi, che io avevo creato a immagine del mio Paradiso, al punto che l'altro re terreno Federico disse che non m'invidiava il Paradiso, perché egli aveva la Sicilia?” sbottò a questo punto Dio.
“Facile, facile, Divina Maestà. Voi sapete quanto danno può fare l'arroganza e l'amore per il potere di esercitarla liberamente. Non soltanto tali governanti non hanno approntato tutti gli strumenti, che avrebbero permesso loro di difendere la conservazione del Paradiso governato, ma hanno operato per distruggere le poche regole esistenti per la sua difesa, considerando ogni loro trasgressione non conforme, ma compatibile. Ogni scoglio, ogni promontorio e ogni pezzetto di territorio sono oggi in pericolo, in forza di questo arrogante principio. EccoVi distrutto in un niente la copia dell'imitazione del Vostro Paradiso!”
“E va bene” disse Dio “avrai quel che ti spetta: il tuo 30% di anime. È contrario alla mia giustizia che a pagare per questo 30% sia l'intera popolazione, compresa quella delle anime a me devote. Provvederò, quindi, perché siano cambiati i governanti subdolamente da te scelti e perché tu non venga privato delle anime, che ti spettano secondo i nostri antichi accordi.”
continua
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