Proroga anche per i comuni in dissesto

Ritratto di Angelo Sciortino

19 Dicembre 2015, 17:09 - Angelo Sciortino   [suoi interventi e commenti]

Versione stampabileInvia per email

 

Se proroga significa prolungamento della durata di qualche cosa e se questa qualche cosa è un ventennio d'incertezza sul loro futuro per migliaia di uomini, perché mai si gongola per l'approvazione dell'emendamento 1.33, che era stato proposto dai deputati del PD e che prevede la proroga del contratto anche per i precari dei comuni in dissesto o pre-dissesto?

Se a rallegrarsi fossero i precari, che a fine mese avrebbero perduto il posto di lavoro, potrei capirlo; non riesco a capire, però, la gioia dei politici, ai quali si deve la proposta di emendamento, che prolunga l'incertezza dei precari di un anno. Incertezza della quale proprio essi sono i primi responsabili.

Che la smettano di prorogare la durata della loro attività ricattatoria e clientelare e comincino finalmente a fare il loro dovere: amministrare il Paese! Questo significa che non si può piangere se, come nel caso del comune di Cefalù, un intero ufficio di ragioneria restasse senza personale, qualora non ci fossero più precari! È stata per caso abolita la Costituzione? L'hanno abolita questi politici? Non sanno che “il medico pietoso fa la piaga verminosa”?

Sì, dopo vent'anni di incapacità di creare un sistema economico funzionante e perciò capace di dare lavoro e riconoscimento del merito, questa politica bistratta ogni sana regola economica e non soltanto perpetua e accresce la povertà economica dei lavoratori, ma li abitua, con il suo esempio da “sepolcro imbiancato” di caritatevole generosità, alla povertà morale. Non si rendono conto, questi politici da strapazzo, che così non hanno dato speranza ai precari, ma hanno soltanto prolungato l'agonia dell'Italia, hanno resa verminosa la società!

Un giorno, se la storia si ricorderà di loro, lo farà per indicarli come esempi da non seguire!